ATTO PRIMO

La scena rappresenta il Bar di un grande albergo. Stile arcimodernissimo. Il banco è un po' sulla destra in modo da consentire al barman di entrare e uscire dalla scena. Il fondale è quasi interamente occupato da una vetrata bianca dietro la quale si vedranno passare ombre di uomini e donne con grande nitidezza, perché la luce della sala che si immagina dietro il bar, è molto intensa.

La comune a sinistra; ma non si vedranno i battenti della porta. Ogni volta che entrano od escono personaggi, più o meno lungamente si udrà il suono del jazz. Altro passaggio a destra, un telefonino accanto al Bar.

Quando si alza la tela sono in iscena il Barman e a un tavolino due giovanotti e una signorina. Un giovanotto si chiama Giovanni, un altro Fritz Ancari. La signorina è Annetta. Giuocano a dadi.

FRITZ

(Fermando il braccio di Annetta che agita il1 bussolotto) Un momento. Badate che se perdete non dovete poi ricorrere alla scusa che siete una donna, per non pagare.

ANNETTA

State tranquillo, non vi farò questo onore.

GIOVANNI

Questa è per te, Fritz Ancari.

FRITZ

Non me ne importa. Io bado ai fatti...

ANNETTA

(Gettando i dadi) Due paia all'asso. A voi.

GIOVANNI

(Agitando molto lentamente il bussolotto con movimento meccanico) Barman...

BARMAN

(Venendo innanzi) Comandi, signor Giovanni.

GIOVANNI

Sai che sia venuta; stasera?...

BARMAN

Non ancora...

GIOVANNI

(Sempre agitando) Ma come fai a dire non ancora, se non ti ho ancora detto...

BARMAN

Ma ho capito.

FRITZ

Ma giuoca...

GIOVANNI

Un momento. La fortuna è come il lattemiele... bisogna agitarla...

ANNETTA

Lasciatelo dire di che cosa si tratta.        

GIOVANNI

Siete meno intelligente del Barman. Barman, diglielo tu... Così mi risparmio la fatica.

FRITZ

Ma non agitare tanto. Inutile... vinco io... ai dadi vinco sempre...

BARMAN

Il signore desiderava sapere se era arrivata la signora contessa Lola Falasco, ecco tutto...

(Si avvia verso due signori che si sono seduti a un tavolino: Traverso e Clotilde).

ANNETTA

(Ridendo)... Ah!... La bella Lola!...

FRITZ

Ma giuoca... (Costringe Giovanni a gettare i dadi).

GIOVANNI

Grazie. Tre assi. Giuoca tu... (Ad Annetta) Perché ridete? Non è forse una bella donna?

ANNETTA

Ah, per esser bella è bella. Anzi...

FRITZ

Un asso, un tre...

ANNETTA

Benissimo. Vi sta bene. Ora dovete pagare voi. Barman tre wisky, paga Fritz.

BARMAN

Subito.

GIOVANNI

Non è elegante?

ANNETTA

Ma sì, ma sì, elegantissima... Soltanto, sarei curiosa di sapere perché con tante donne che ci sono, andate proprio a cercare quella lì... (Si beve il wisky).

GIOVANNI

Un momento. Prima di tutto non è esatto che io cerchi quella lì. È lei che mi ha sedotto con la comodità che presenta. I mariti non mi piacciono...

ANNETTA

Ma anche Lola Falasco ha marito...

GIOVANNI

Oh... il Conte Carlo Maria Falasco è una perla rara. Tranquillo, buono, non dice mai niente...

BARMAN

(Al signore con barba bianca che gli sta di fronte al tavolino) Creda, Commendatore, che un Barman che se ne intende, è meglio d'un farmacista per i piccoli consulti... conoscendo il cliente come lo conosciamo noi, non si sbaglia a dargli quello che gli occorre in quel dato momento. – Mi fanno ridere i farmacisti...

TRAVERSO

Bene... Vediamo un po'... A me che cosa daresti?

BARMAN

A lei? Un infernale...

TRAVERSO

Cos'è?

BARMAN

Un coctail di mia fabbricazione: sveglia i morti... (Via).

CLOTILDE

(Signorina giovane) Com'è curioso...

TRAVERSO

(Arrabbiandosi) Io direi... che è un impertinente. Oh, ma... ma...

CLOTILDE

Buono, buono, Commendatore...

GIOVANNI

Barman, s'è vista?

BARMAN

Non so...

ANNETTA

Ma verrà, verrà, abbiate pazienza. Lo ha detto a me che verrà... Non manca mai... State tranquillo...

FRITZ

Sì, ma tu per le donne non hai qualità... Per le donne, vedi, ci vuole un che... qualche cosa...

GIOVANNI

Cosa ci vuole?

FRITZ

Eh, lo so io...

GIOVANNI

(Ad Annetta) Lo sapete che cerca moglie?

ANNETTA

Davvero?

GIOVANNI

No, non vi offrite.

FRITZ

Credi che se volessi?...

ANNETTA

Parlate per me?

FRITZ

No, dico a lui... Dico che io posso aspettare e scegliere...

TRAVERSO

(Che ha salutato Clotilde, si avvicina) Si possono fare due chiacchiere?...

GIOVANNI

Oh, qui di chiacchiere ce n'è fin che si vuole. Fritz, continua...

TRAVERSO

Posso?...

FRITZ

Per me...

ANNETTA

Fritz dice che sente una particolare vocazione per la posizione di marito...

FRITZ

No. Intendiamoci. È probabile che io prenda moglie... e forse anche prima di quel che non crediate...

TRAVERSO

To'... to'...

FRITZ

Ma non somiglierò mai a quello di cui si parlava poc'anzi...

TRAVERSO

Chi? Chi?...

ANNETTA

Ah... poveretto!... Ma che tutte le volte che si parla di mariti si debba tirare in ballo quello sventurato...

TRAVERSO

Chi? Chi?

GIOVANNI

Nessuno... Un marito... Ma tu vai a prendere un curioso esempio... Nei suoi panni, sfido a non vedere... a non credere che tutte le donne siano come quella lì...

TRAVERSO

Chi? Chi?...

GIOVANNI

Niente... Una moglie... Ma le donne te la fanno in barba... così sottile e così fina che non la vedi nemmeno col telescopio...

FRITZ

A me? (Sorriso; si alza con un sospiro) In ogni modo io ho un'idea sicura...

GIOVANNI

Fuori...

FRITZ

No, no... Vi saluto... Aspetto gente...(Via).

GIOVANNI

(A sè) Quante arie...

ANNETTA

Ma davvero voi dite che sa?

GIOVANNI

Lo credo bene. Se no... Ma, dico, sua moglie e l'altro...

TRAVERSO

Chi?

GIOVANNI

Niente. Un amante... Sì, non fanno complimenti... Quello che non si capisce è come fa quell'uomo a resistere... Io scomparirei sotto terra...

TRAVERSO

Ma se non mi dite... (Giovanni gli si avvicina all'orecchio da una parte e Annetta dall'altra e gli sussurra una parola) – Ah, Falasco... Carlo Maria Fa...

GIOVANNI

Tacete, chiacchierone...

TRAVERSO

Quello lì... No, non sa... Se sapessi che sa... Io gli toglierei il saluto... Io... io... (Si arrabbia).

ANNETTA

Calma, calma Commendatore.

(Traverso si calma e sorride. – Entra un gruppo di signorine intorno a Fritz. – Traverso si volge ai tre).

CLOTILDE

Champagne...

ALTRE VOCI

Champagne...

FRITZ

Giovanni... che ne dici? Annetta, non volete?

ANNETTA

Non si rifiuta mai... però badate che io lo dico in faccia è per lo champagne...

(Grida. – Si profila una donna allo schermo).

GIOVANNI

Gran Dio! Guardate! È lei!

CLOTILDE e ANNETTA

Sì, sì... È lei...

TRAVERSO

Oh... La Contessa Lola Falasco... Bella... Ma credetemi... lui non lo sa...

GIOVANNI

Perbacco. L'ho riconosciuta con una sicurezza che nemmeno Caronte... nemmeno Caronte!...

TRAVERSO

Che c'entra Caronte?

GIOVANNI

Caronte ha l'obbligo di conoscere la gente dall'ombra... No?

TRAVERSO

(Che non ha capito, con un sorriso idiota) Ah!...

ANNETTA

Trucidatelo... È troppo stupido. (Tutti gli sono addosso con bottiglie e bicchieri) – A me... a me...

(Un'altra ombra)

GIOVANNI

Fermatevi... Chi è quella là?

(Pausa. – Tutti guardano le due donne, le ombre delle quali si profilano nitidamente nella vetrata).

TRAVERSO

To'... Volete scommettere...

FRITZ

Ah... Ci sono. Donna Anastasia... ma sì... e sua sorella...

TRAVERSO

(Stupito) La principessa Anastasia?...

GIOVANNI

(Stupito) La principessa Anastasia... È proprio vero... (Si mette a contare sulle dita).

CLOTILDE

Che cosa conti sulle dita?

GIOVANNI

Quaranta mesi... Come passa presto il tempo... e mi pare ieri...

CLOTILDE

Che c'è di strano se Lola Falasco accompagna ad un ballo sua sorella? È vedova, bisogna bene che si consoli...

GIOVANNI

Sì ma è la prima volta che manifesta il proposito di consolarsi... L'avete mai veduta ai balli, nei teatri, nei salotti?

ANNETTA

Mai...

TRAVERSO

Ma via... Ora non esageriamo! Balli o non balli... Io trovo che è un temperamento assai diverso dalla sorella.

CLOTILDE

L'Equatore e il Polo.

FRITZ

Nero e bianco!

ANNETTA

La gioia e il dolore!

GIOVANNI

Basta se no arriviamo al pari e dispari.

TRAVERSO

Quaranta mesi di lutto... E che lutto... Mi sembrano sufficienti a determinare l'eccezione. O non potrebbe pensare a un altro matrimonio?

GIOVANNI

(Coll'aria di chi la sa lunga) Un altro matrimonio? Con un milionario?

FRITZ

E perché dev'essere proprio un milionario? È tanto ricca lei che io credo invece che più facilmente penserà a un uomo serio, simpatico, brillante...

GIOVANNI

Ma come ti somiglia... (Tutti ridono).

FRITZ

Ridete, eh? Arrivederci. (Esce).

GIOVANNI

(Gli grida dietro) O milionario, o niente...

CLOTILDE e ANNETTA

Ma perché? Perché?

GIOVANNI

Niente, niente.. So io...

TRAVERSO

Ma santo Dio... Si sta qui a fare due chiacchiere e voi non volete spiegare...

GIOVANNI

Calma, Commendatore...

ANNETTA

Non insistete... Fingiamo di andarcene... Morirà dalla voglia di dire...

GIOVANNI

Sentite. Facciamo così. Io vi propongo una sciarada. Ma poi ognuno ci pensi per conto suo... Chi la risolve capisce l'ostacolo contro cui deve battere Anastasia nel suo caso di un nuovo amore.

ANNETTA

Sentiamo... Caso mai c'è Gino il cameriere che le indovina tutte, vince dei premi...

GIOVANNI

Il mio primo vuole il boia – Ben s'adorna con la noia – Il secondo e poi l'intero – È un pensiero alquanto nero.

ANNETTA

Un momento. Il primiero vuole il boia... È il primiero o il boia che vuole?...

GIOVANNI

Io non dico niente... Pensateci voi...

ANNETTA

Io vado da Gino... Venite, venite...

(Tutti fuori meno Clotilde)

CLOTILDE

(Assorta) Il primiero vuole il boia... Che cosa vuole il boia? La paga... (Con uno scatto) Ma non siete gentile, sapete...

GIOVANNI

(Indica Traverso) Sst...

TRAVERSO

(Assorto) Ben s'adorna con la noia...

CLOTILDE

(Con dispetto) Antipatico... (Via).

TRAVERSO

(Con un pugno sulla tavola) È insopportabile. Mi pare, che se uno vuol dire una cosa, la deve dire chiara, se no, se no...

GIOVANNI

Calma, calma... A voi, per rispetto alla vostra barba, alla vostra età e alla vostra discrezione... E poi, come banchiere vi può esser utile... Ve lo dirò, ma...

TRAVERSO

Oh... Potete star certo che non mi esce una parola di bocca.

GIOVANNI

Ecco qua; il defunto principe Shelder, marito di Anastasia, ha lasciato il suo patrimonio alla moglie a patto che gli continua a esser fedele... nè mariti, nè amanti...

TRAVERSO

Oh!... E se no?...

GIOVANNI

Se no, il patrimonio ritorna alla casa... La Principessa Fanny, la ineffabile Fanny Shelder è il guardiano del testamento... Ora, che cosa fareste voi per conservare cinque o sei milioni?

TRAVERSO

Io? Io farei quello che faccio... il banchiere...

GIOVANNI

Fareste qualunque cosa. Così Anastasia sarà fedele... E che cosa fareste per conquistare i milioni di cui sopra?

TRAVERSO

Io? Io seguiterei a fare quello che faccio... Il banchiere.

GIOVANNI

Fanny Shelder spierà ogni atto di Anastasia sperando ogni giorno di vederla cadere... Ma perde il suo tempo, credete a me. Anastasia è una donna virtuosa e inoltre ci trova una indiscutibile convenienza... È una vocazione fortunata, insomma... Oh, mi raccomando la discrezione... È un segreto: il solo segreto che avevo...

TRAVERSO

Ma, scusate, come l'aveste?

GIOVANNI

Fui al funerale di Shelder... Le vedove in certe occasioni si lasciano scappare qualche parola.

TRAVERSO

E io che non voglio mai andare a quelle cerimonie... Ma se capitava un fatto simile a Lola Falasco?...

GIOVANNI

Se capitava a sua sorella, ne avremmo vedute delle belle... Ma il Signore manda il freddo secondo i panni, i mariti secondo le mogli, e le vedove secondo i morti...

TRAVERSO

No! No! Non fatemi pensare che quel povero uomo sappia. Con un simile esempio in famiglia poi... Oh... No, no... Non può essere...

GIOVANNI

Allora è un imbecille! Ma lo sapete o no che egli ha il dovere di bussare a tutti gli usci del suo appartamento prima di aprirli?

TRAVERSO

Anche in cucina?

GIOVANNI

Anche.

TRAVERSO

No, no! Ecco, non... Sentite... Vi giuro che la rompo con lui! No, no... Non sopporto... Non ammetto... (Si arrabbia).

GIOVANNI

Calma!... Calma!...

TRAVERSO

Sì, ma se sa è una vergogna... Lasciatemi andare perché non posso star fermo... Un marito simile...

(Appare Carlo Maria)

GIOVANNI

Badate... È qui...

(Traverso se ne va)

CARLO M.

(Seguendo Traverso) Parlavate di me?

(Le due donne in ombra se ne sono andate)

GIOVANNI

No. Perché?

CARLO M.

Un caffè... Barman...

TRAVERSO

(Tornando sui suoi passi) Scusatemi, Giovanni... Una parola...

GIOVANNI

(Si alza e va verso Traverso)

TRAVERSO

Scusate... Il primiero vuole il boia...

GIOVANNI

Testa...

TRAVERSO

Oh... Già! Ben s'adorna il secondo con la noia...

GIOVANNI

(Facendo il segno della barba) Mento. Testamento...

TRAVERSO

Ah... Infatti è per questo che... Buona sera, Conte. Perdonatemi... Dovrò parlarvi!

CARLO M.

A me?

TRAVERSO

Sì, ma dopo... (Via).

CARLO M.

(Al Barman che serve). Molto zucchero. Mi sono addormentato su una poltrona subito dopo il pranzo... Mi è rimasta la bocca amara... Sai, mia moglie doveva mettersi una nuova toilette. Due ore. Non si può stare due ore con le mani in mano senza far nulla. Ti pare? Tu, forse, non so, ma per me è un'altra cosa. Io sono attivo. Io sarei attivo. Due ore. Così io ho dormito, capisci?

GIOVANNI

Che lavoratore?

CARLO M.

Tu scherzi, ma, se non fosse perché, ti farei vedere io... Ma lasciamo andare... Ma sto in pena... Che sia arrivata mia moglie?

GIOVANNI

Ma non l'hai accompagnata tu?

CARLO M.

Io no. Quando mi sono svegliato non c'era più nessuno in casa. Nè lei, nè sua sorella, nè Enrico, nè Fanny...

GIOVANNI

Uh, quanta gente!

CARLO M.

Perché, scusa. Mia moglie sta in casa mia, no? Questo è ben certo. Non diranno i soliti maligni che non sta in casa mia...

GIOVANNI

Ma lascia andare...

CARLO M.

Oh... Sua sorella... dico, sua sorella sta in casa mia da quando è rimasta vedova, beato lui!

GIOVANNI

Non dirai adesso che Anastasia non fu una buona moglie...

CARLO M.

Dico per dire. Una perfetta moglie! Anzi, quando penso che Anastasia è così buona, così mite, così modesta, così pura... Non so... Lasciamo andare... Resta Enrico che è sempre da noi... Ma sì che lo sai, andiamo.

GIOVANNI

E Fanny Shelder, come mai è qui?

CARLO M.

Viene di quando in quando. Sta all'albergo, ma i pasti li prende da noi. Ed è una continua commemorazione del defunto Shelder.

GIOVANNI

Allegri.

CARLO M.

Non che ne parlino... Mai, anzi... Ma quelle due donne non possono guardarsi in faccia senza aver l'aria di compiangersi a vicenda... Ma stasera, sai, Fanny Shelder è un po' matta... Sono venute qui...

GIOVANNI

Allora è la prima volta che Anastasia si concede uno svago da quando è vedova.

CARLO M.

Ma sai com'è andata? Non sarebbe venuta, sai, ma quando parla la sorella di suo marito parla l'oracolo... Fanne Shelder ha cominciato a dire: «Andiamo, andiamo...». Avessi sentito mia moglie...

GIOVANNI

Perché?

CARLO M.

Sai... Mia moglie, si dica quel che si vuole, ma quando si tratta di stabilire quello che devono fare gli altri è infallibile... Non voleva... E l'avrebbe spuntata se Enrico, che è debole, non si fosse lasciato scappare un «Che male c'è?»

GIOVANNI

E tu?

CARLO M.

Io? Io che c'entro? Per me, facciano quello che vogliono.

GIOVANNI

Ecco tua moglie... Sì, è lei, o no?

(Si profila una donna e subito dopo un uomo le si avvicina. Le due ombre si protendono una verso l'altra)

CARLO M.

Sì, è lei. La sua ombra è l'ombra della sua ombra... Meno male... Stavo un po' in pena. In fondo è un simpatico ragazzo. Dove vai?

GIOVANNI

Vado a salutarla, e poi, sai, sono stanco di star seduto... Ci si stanca a fare tutto a questo mondo.

CARLO M.

Guarda bene se è elegante... Due ore... E non dirle che sono arrivato! Voglio vedere quando le verrà in mente di avermi dimenticato a casa...

GIOVANNI

Tu resti?

CARLO M.

No... Mi muovo, ma non mi faccio vedere...

GIOVANNI

Dove vai?

CARLO M.

Ma, non so...

GIOVANNI

Attento alle belle signore, eh?...

CARLO M.

Per carità... Non credere. E tu sai se sarei capace... Oh, se sarei capace! Ma... Niente, niente... Vado qui, vado là.

(Giovanni via)

CARLO M.

Barman, se la Contessa Falasco dovesse chiedere di me, non dirle nulla... Lasciala dire, magari telefonare a casa. Voglio farle una sorpresa.

BARMAN

Sì, signor Conte. Ma badi che la Contessa viene da questa parte.

CARLO M.

Zitto, eh?...

(Lola entra in fretta seguita da Enrico, Fritz, Giovanni, Fanny Shelder, Anastasia)

LOLA

Un momento, un momento, i saluti a poi... (Va al telefono e segna un numero) Pronto, pronto... Uh, che noia... Enrico, a voi...

ENRICO

Pronto? Pronto?

LOLA

L'abbiamo fatta grossa... Ma dov'era?

ANASTASIA

Si era addormentato su una poltrona in salotto.

ENRICO

Pronto? Casa Falasco? Il signor Conte è in casa?

GIOVANNI

(Rispondendo) No, il Conte è già uscito a piedi.

ENRICO

Pronto... Il Conte...

GIOVANNI

Il Conte è già all'albergo...

ENRICO

Con chi parlo?...

LOLA

Basta, Enrico... Non vi arrabbiate col telefono... Ha funzionato benissimo... (A Giovanni) Ma potevate dirmelo...

GIOVANNI

Non mi avete nemmeno lasciato il tempo di salutarvi...

LOLA

È molto arrabbiato?

GIOVANNI

No...

LOLA

Meno male... In quattro anni di matrimonio, mi era accaduto qualche volta di dimenticare qualche cosa... Ma il marito mai... Siate gentile, Giovanni; andate a chiamarlo...

GIOVANNI

Purché non si sia nascosto... Vuol farvi una sorpresa... (Via).

LOLA

(Ridendo) Che idea! Enrico, che cosa si prende

ENRICO

Quello che desiderate. Un liquore?

LOLA

No, no... Ho sete. Qualche cosa di fresco... E voi?

FANNY

Noi due cocktail.

LOLA

Un momento. Scusa, Fanny, ma lo sai che Anastasia non è abituata.

FANNY

Ma sì, ma sì... Bisogna festeggiare il suo ingresso in società... E poi, un po' di stordimento è piacevole... Si vede la vita sotto un altro colore... Chi non ha sofferto non può comprendere.

ENRICO

Ebbene, due cocktails e due aranciate. Barman...

BARMAN

Sta bene...

LOLA

Adesso dimmi tu, Anastasia, se ti diverti ora...

ANASTASIA

Veramente non mi diverto affatto... Mi è bastato passare per quel salone, in mezzo a tanta gente, per sentirmi tutta stordita. E poi, vuoi che ti dica? Tutto ciò mi mette addosso tanta malinconia...

FANNY

Che storie! Che storie! È il primo momento...

LOLA

Scusa, sai, Fanny, ma era meglio che andaste a letto tutt'e due...

FANNY

To'... Ma perché dev'esserci vietato... Dopo tutto siamo venute a un ballo di albergo e questo ci consente una grande libertà. Casa di tutti, casa di nessuno... E poi.. Da quaranta mesi... Insomma, certe cose si capiscono o non si capiscono, vero, Anastasia?

ANASTASIA

(Presa dalla tosse) Sì, Fanny.

FANNY

Infine la gioia di vivere... (È interrotta da Anastasia che tossisce disperatamente non sopportando il cocktail) – Che c'è?

LOLA

La gioia di vivere... Mi farai il piacere tra poco di tornare a casa. Non c'è proprio nessuna ragione che tu stia qui.

ANASTASIA

Sì, cara, sì...

FANNY

Noi stiamo qui a nostro bell'agio. Non è vero Anastasia?

ANASTASIA

Sì, come vuoi.

FANNY

Ti ci diverti, tu?

LOLA

Bel ragionamento. Io, io... Io è un'altra cosa. Io sono pratica. Sono organizzata per questo... Domandate a Enrico se io mi sento mai stanca.

ENRICO

Mai, davvero...

LOLA

Non commetto l'ingenuità, io, di cominciare con un coktail! Se no che cosa ci vuole dopo? Un colpo di cannone? Con un'aranciata si comincia... E si finisce magari con due cocktails... E poi; e poi è inutile... Mi pare di parlare con dei bambini...

FANNY

Oh, che scienza ci vorrà. Figuriamoci.

LOLA

Scienza, sicuro... (Due signori si avvicinano al banco e ordinano e bevono in piedi) – Prima di tutto, o si balla o si sta in casa.

FANNY

Io ballo.

LOLA

Il boston?

FANNY

Non è un ballo?

LOLA

Era. E poi Anastasia non ha mai ballato nemmeno quello. Io parlo per lei e non per te. Non ho il diritto di criticare ciò che fai.

FANNY

Credo che sia maggiorenne anche lei...

LOLA

E poi in società ci si va per trovare qualcuno... Per scambiare quattro parole... Un piccolo flirt...

(I due signori dopo aver bevuto si voltano e con un «Oh!» di meraviglia si avvicinano alle signore, baciano loro la mano, molto compiti e rispettosi, quindi con un inchino se ne vanno).

LOLA

Vedete? Date soggezione... Non hanno nemmeno il coraggio di parlare...

ANASTASIA

(Che si va animando) Io poi... Non saprei più nemmeno cosa dire...

LOLA

Avessi almeno letto il giornale stamattina.

FANNY

Il giornale?

ANASTASIA

Che c'entra il giornale?

LOLA

Ma scusa... In quaranta mesi che cosa sei diventata? Almeno il giornale. Ma sicuro. Se uno ti parla del processo di Torino, che ne sai? Niente. E dire che ne ha ammazzati quattro. E le elezioni in Germania? Lo sai almeno che c'è un pericolo comunista in Germania?... Vedi...

FANNY

Ma scusa, si fa all'amore con questi argomenti, oggi?

ANASTASIA

(Sempre più animata) Mamma mia...

LOLA

Che discorsi... Prima di tutto, non ti ho ancora detto che si debba proprio fare all'amore. C'è chi lo fa e chi non lo fa... Ma dico che una signora che si rispetti non conviene mostrarsi estranea al suo tempo. C'è la moda, ma con gli uomini non attacca mai per diverse ragioni; ma c'è l'Arte, la Scienza, l'Accademia, il record di volo senza scalo... Bisogna leggere, mantenersi in contatto con i librai, giornalisti, artisti... Volete scommettere che troverete venti persone che parleranno stasera del premio letterario? Bada, che lo ha vinto Bellotti, Mario Bellotti con quel romanzo nostalgico... Aspetta...

ANASTASIA

(Che sbadigliava) Non so... questo cocktail mi ha...

LOLA

Lo vedi? Ci vuole una salute di ferro... Ti senti male?

FANNY

Anastasia, che cos'hai?

ANASTASIA

Niente... niente...

ENRICO

Barman, un amaro...

ANASTASIA

Sì, un amaro...

LOLA

(Alzandosi) Prima che tu metta piede nei pubblici ritrovi... (Anastasia beve l'amaro che Enrico le porta).

FANNY

Strano... A me invece ha fatto bene...

ENRICO

Come va?

LOLA

Aspetta che beva!

FRITZ

Che stupido!...

ANASTASIA

Meglio, meglio... Ma ho la testa...

LOLA

Vuoi muoverti?

ANASTASIA

No... Lasciami qui... Andate a ballare... Scusate, Enrico, voi siete venuto qui per divertirvi un poco... Andate...

FANNY

Ma sì, andate...

ENRICO

Per me, come vuole la Contessa... Se vuole che restiamo, se vuole che andiamo...

LOLA

Ormai ci siamo fatti vedere...

FRITZ

(Come uno che ha capito dove si vuole arrivare) Ma sì; ma sì... Resto io...

FANNY

Oh, bravo... Così tenterò anch'io di tuffarmi per una sera nel vortice della danza... Io non so nemmeno che cosa sia il fox-trott... Ma ho delle intuizioni...

(Lola ed Enrico parlano a parte con Anastasia. Fanny ha i piedi vicino a Fritz).

FRITZ

Lo credo, lo credo...

FANNY

(Che volge le spalle ai tre seduti a sinistra) Non ha nulla, sapete... È un po' stordita... Un po' confusa... È in uno stato di nervi così delicato che... Oh!... Io la conosco benissimo. È una vera fortuna che non vi siano qui che gentiluomini, perché così com'è, è troppo impressionabile... Sapete, la sensibilità fa certi scherzi... Santi numi... forse ha fatto male davvero a venire qui... Ma io perdo tempo... Lola, che fai?... (Via).

LOLA

(Alzandosi) Vengo, vengo.

CARLO M.

(Entra) Buona sera!

GIOVANNI

(Che gli è dietro) Eccolo, stava alla cabina telefonica... Telefonava a casa per sapere se voi avevate telefonato.

CARLO M.

(A sua moglie) Qual buon vento?... Chi non muore si rivede.

LOLA

Non fare dello spirito. Ti sta male.

CARLO M.

Potevi svegliarmi, no?

LOLA

Ma, caro... la colpa è tua...

CARLO M.

Oh, sentiamo questa.

LOLA

Ma sì ! Tu russi sempre... Stasera a farlo apposta; non russavi... Dormivi come di nascosto...

CARLO M.

Benissimo... Un'altra volta provvederemo con qualche segnalazione automatica...

LOLA

Ma andiamo... Finiscila... Sei venuto per farmi impazzire, tu? Potevi restare a casa...

CARLO M.

Oh... se avessi potuto... Ma il mio dovere lo so. Credi che mi diverta io qui?

LOLA

Senti... Per la mezz'ora che ci fermeremo, la tua presenza non era necessaria...

CARLO M.

Lo so io quando è necessaria e quando non lo è

LOLA

(Con impazienza frenata) Non prendere quell'atteggiamento di vittima, Carlo Maria...

CARLO M.

Vittima? Io prendo l'atteggiamento di vittima?

ENRICO

Se permettete, contessa, torno subito.

CARLO M.

(Trattenendo Enrico) È finito, sapete... È finito... Vedi, crede che tu mi voglia fare una scenata...

ENRICO

No... Per carità... Debbo fare un telegramma a mio padre... Vado qui al bureau e torno... (Via).

CARLO M.

Cos'ha? I nervi?

LOLA

Chi, Enrico?...

CARLO M.

Mi è sembrato così strano... Cos'è quell'idea del telegramma?

LOLA

E che vuoi che ne sappia io?

CARLO M.

Giovanni, mia moglie ha i nervi, volete raccontarle qualche cosa? A rivederci...

LOLA

Dove vai adesso?

CARLO M.

Ma, non so... Vado qui, vado là..

LOLA

Non ti addormentare, sai?

CARLO M.

Se mai non fare troppa fatica a cercarmi... (Via).

GIOVANNI

Che cosa volete che vi racconti? Preferite della maldicenza o il racconto di qualche nobile azione?

LOLA

Qualche nobile azione, è meglio...

GIOVANNI

Allora bisogna rifarsi un po' indietro... Orazio Coclite era un giovane...

LOLA

Non ne avete un'altra più recente?

GIOVANNI

No...

LOLA

E allora fate della maldicenza... Accompagnatemi alla sala...

GIOVANNI

Bene... Troverò molti soggetti...

LOLA

(Ad Anastasia) Tu resti?

ANASTASIA

Sì...

FRITZ

Ma ci sono io...

ANASTASIA

Non importa, signore...

LOLA

Permettete che dica una parola?

FRITZ

Prego... (Si allontana sorridendo fatuo, con un'occhiata significativa a Giovanni).

LOLA

(Ad Anastasia) Sta attenta, che quello lì ti farà la corte...

ANASTASIA

Ma santo cielo, è proprio necessario?

LOLA

Bada a quello che dici. Stai attenta. A più tardi (Via).

FRITZ

Vi dispiace che io resti con voi?

ANASTASIA

Ma, veramente...

FRITZ

Volete che parliamo di...

ANASTASIA

Ah! non so nulla io... non so nulla... Non ho nemmeno letto il giornale di questa mattina, e non mi parlate del premio letterario... sarebbe inutile...

FRITZ

Oh... non ne so niente nemmeno io..

ANASTASIA

No? Meno male... Perché mia sorella poco fa...

FRITZ

Oh... Vostra sorella è una intellettuale... Lo so... Io invece sono un sentimentale...

ANASTASIA

(Tace impassibile).

FRITZ

Sì... Io sono un tipo che sente molto... Vivo sì, in mezzo alla società, ma per stordirmi... In realtà poi finisco per essere più solo che mai. Ho i miei sogni... ho i miei sogni.... (Pausa. Ma Anastasia tace) I miei sogni, vedete, sono...

ENRICO

(Che entra) Ah... Per piacere, la Contessa non c'è?

FRITZ

È nel salone...

ENRICO

E il Conte?...

FRITZ

Il Conte... il Conte non lo so...

ENRICO

Fai un po' di conversazione?...

FRITZ

Sì, faccio un po' di...

ENRICO

Bene... Arrivederci... (Via)

FRITZ

Simpatico giovane, vero?

ANASTASIA

Humm!...

FRITZ

Non vi piace?

ANASTASIA

Preferisco non parlare nemmeno di questo.

FRITZ

Ah... (Con un sospiro) Capisco... Oh, se capisco... leggo nel vostro cuore... Sono certo che i vostri occhi...

ANASTASIA

Di che cosa parlavate?

FRITZ

Prima? Ah!... (Con mimica fatua) Già... Dei miei sogni... Sono lieto che vi interessino... I miei sogni sono un sogno solo... Trovare la donna del mio cuore, sposarla e ritirarmi con lei lontano dal mondo e vivere una avventura d'amore senza fine... (Pausa). In parte ho realizzato tutto ciò... Ho trovato la donna... Oh, sì! Ma non sono ancora ben certo che mi ami... Non me lo ha ancora detto. (Pausa) Non dite nulla?

ANASTASIA

Io? No.

FRITZ

Eppure colei che dovrebbe parlare... Siete proprio voi, Donna Anastasia... Signora, guardatemi, guardatemi un poco...

ANASTASIA

Signore... Vi prego di allontanarvi da me... Vedete bene che non mi posso alzare... Che non sto bene... Ve ne prego...

FRITZ

Vi ho offesa?

ANASTASIA

Sì, moltissimo...

FRITZ

Ma i miei sentimenti sono puri, i miei sentimenti...

ANASTASIA

Nessun uomo, signore, dopo mio marito è mai stato autorizzato a parlarmi di sentimenti... E tanto meno voi.

FRITZ

Vi sapevo virtuosa, ma questo, scusatemi...

ANASTASIA

(A Fanny che entra) Oh, Fanny, ti prego... Questo signore si permette...

FANNY

Che cosa?

FRITZ

Ma signora, vi assicuro...

FANNY

Ah, ho capito... Un po' di corte... Vero? Oh, Anastasia... Ma andiamo...

ANASTASIA

Oh, se mi potessi muovere... Ma che cosa c'era in quel bicchiere?

FANNY

Buona, buona... E fate come desidera...

FRITZ

Ma signora... Mi permettete almeno di spiegare...

ANASTASIA

No, no... Non è necessario.

FANNY

A me sì... a me sì. Venite qui... Ma che diavolo le avete detto?

FRITZ

Le ho espresso dei sentimenti di tenerezza... Ma rispettosamente... Immediatamente si è offesa... Mi dispiace, ecco... Ma poi alla fine, buona sera.

F ANNY

E dove andate? Ma non capite, sciocco che siete? Ma sì... non vi avevo detto che la sensibilità fa certi scherzi... Via... Domani, date retta a me, portatele a casa un mazzo di fiori...

FRITZ

Domani? Ah, bene... Sì, perché non mi era mai capitato.

FANNY

Ma certo... ma certo... E poi... se mai... un po' di pazienza... No?

FRITZ

Quand'è così... capirete... Non faccio per dire, ma io... (A un cenno di Fanny) Sì, buona sera (Via).

ANASTASIA

Ora, Fanny, dammi il tuo braccio... Ho bisogno di aria... di aria...

FANNY

(Aiutandola) Ma come sei suscettibile...

ANASTASIA

Vorrei vedere te, io...

FANNY

Ma credi proprio che nessuno mi abbia fatto la corte stasera? Tre... finora tre...

(Via tutte e due. Entrano Lola ed Enrico)

LOLA

Non ci sono più... Dove saranno andate?

ENRICO

Non so... Ci sediamo?

LOLA

E quel giovanotto?

ENRICO

Fritz? (Guardandolo allo schermo) Eccolo.

(Si vede Fritz che si pavoneggia allo schermo)

LOLA

Dall'ombra pare che sia contento di sè...

ENRICO

Già...

LOLA

Non vorrei...

ENRICO

Che cosa?

LOLA

Ma si fa presto a dire delle parole di cui ci si debba pentire. Se Anastasia, confusa com'era...

ENRICO

Già...

LOLA

Come? Già? Si dice con quel tono?

ENRICO

Dico che non credo...

LOLA

Lo sapete, mio bel giovanotto, che stasera non mi avete ancora detto «cara»?

ENRICO

Ah... È vero... Oh, cara... (Le prende affettuosamente una mano)

LOLA

Adesso non importa... Non c'è nessuno qui... Io voglio quando c'è gente... È una parola breve, generica, non compromettente, ma che lascia trapelare...

ENRICO

Sì, sì... giuro che la dirò... La dirò... Io voglio vedere contento il mio angelo.

LOLA

Ma io sono inquieta... Bisogna che trovi Anastasia... Bisogna che sappia.

ENRICO

Vado a cercarla subito... Un momento solo... (A Traverso che entra) Bravo Traverso, mi volete fare la cortesia di tenere compagnia alla signora... Un momento solo...

TRAVERSO

Oh, con piacere...

ENRICO

Permesso, cara... (Via)

(Traverso impressionato dalla parola non sa che dire)

LOLA

Non mi dite nulla?

TRAVERSO

Ah... Che volete che vi dica... Voi siete tanto graziosa che francamente è più facile guardarvi che parlarvi...

LOLA

Ma è più difficile per me, perché quando gli uomini guardano e tacciono, si esprimono troppo chiaramente.

(Clotilde entra con Annetta, Giovanni e Fritz)

CLOTILDE

Trovato... trovato...

GIOVANNI

Non avete trovato nulla.

(Sono tutti intorno al Bar)

CLOTILDE

L'intero che è un pensiero alquanto nero, è funerale.

GIOVANNI

Ma no, ma no... (Tutti ridono)

LOLA

Che strani argomenti trovano costoro per stare allegri.

TRAVERSO

Sono giovani. Se avessero la mia barba andrebbero più cauti.

CLOTILDE

Il primiero vuole il boia: fune... la fune per impiccare...

GIOVANNI

Ma «rale», che cosa vuol dire «rale»?...

CLOTILDE

Guarderò nel vocabolario... Ci dev'essere... Guardate là chi c'è.

(Si vede nello schermo Carlo Maria)

GIOVANNI

Sst...

(Tutti si avvedono di Lola e segue una pausa imbarazzante. Ognuno di quelli che sono al banco pensa a bere)

TRAVERSO

(Arrabbiandosi) Però... però...

LOLA

Che avete?

TRAVERSO

Niente. Pensavo a vostro marito... Tanto buono... tanto bravo.

LOLA

Sì, veramente è un brav'uomo...

TRAVERSO

E merita tutte le fortune, no? Tutto il rispetto e tutte le fortune.

FRITZ

Io, io... io vinco sempre... Io vinco a tutti i giuochi...

CLOTILDE

Voi sapete tutto. Fate tutto... Capite tutto... Avete tutte le qualità...

TRAVERSO

E com'è in casa? È sereno, quieto?

LOLA

Mio marito è un angelo. Non abbiamo mai seriamente bisticciato... Mai una nube...

TRAVERSO

(A sè) Non lo sa... non lo sa... Lo dicevo io che non lo sa...

LOLA

Che cosa brontolate? (A Enrico che entra) Enrico, le avete trovate?

ENRICO

Sono in sala di lettura. Ci aspettano là.

LOLA

Bene.

ANNETTA

No, voglio giocare con Enrico... Enrico?...

(Enrico va al gruppo)

TRAVERSO

Ho piacere di ciò che mi avete detto... Ho piacere...

LOLA

Siete molto gentile... Ma si potrebbe sapere perché vi interessate tanto amabilmente di mio marito?

TRAVERSO

Perchè... Perchè, sapete... Mi fa piacere conservargli il mio affetto... Tutto il mio...

LOLA

(Con un sorriso) Ho capito... Ma sì, ma sì... Potete conservargli tutto... quello che volete...

TRAVERSO

(Con un sospiro) Ah!...

ANNETTA

(Con i dadi) Qui, qui... (Va al tavolino di destra trascinandovi Enrico) Ma, zitti, non deve saper nulla. (Giuoca)

ENRICO

Sì, ma se perdo non pago (Giuoca)

VOCI

Ha vinto... ha vinto...

ANNETTA

E io pago... Fermo...

(Lo bacia. Risate. Intanto Carlo Maria era entrato ed essendosi messo alle spalle del gruppo della partita a curiosare, ha veduto tutto. Enrico rimane male e guarda Lola)

LOLA

(A Enrico) Ebbene? Si ricevono con quella faccia contrita i baci delle signorine? (Ad Annetta) O è per beneficienza che glielo avete dato?

ANNETTA

(Un po' piccata) No... Mi perdoni, signora, ma non per beneficienza. È una scommessa.

LOLA

Ah, allora, avete ragione, amico mio... Non è per voi... Ma su, allegro... Ci vuol pazienza... E il giuoco dei primi fremiti... Bisogna perdonare... Piuttosto andiamo da Fanny.

(Via, ridendo a braccetto con Enrico)

CARLO M.

Vi sta bene.

ANNETTA

(Con comica meraviglia) Eh?...

CARLO M.

Sì. Vi sta bene... Questa è almeno una lezione di buon gusto...

ANNETTA

Ah, sentite..

CARLO M.

Sentiamo.

ANNETTA

Niente... Dicevo che quanto a gusto le opinioni sono cento. Scommetto, per esempio, che «L'Otello» a voi non piace. A me sì.

(In questo momento lo schermo si colora)

Andiamo, comincia i Cotillon... (Via ridendo, seguita da tutti meno che da Carlo Maria e da Traverso)

(La luce sullo schermo cambia ogni tanto)

TRAVERSO

(Irato) Io non capisco... Che bisogno c'era che voi...

CARLO M.

Calma, calma... Vi posso offrire una camomilla? No, non è uno scherzo... Io la prendo sempre a una certa ora... Due camomille, Barman. (Si ride) Avete ragione, ma insomma, al cuore non si comanda...

TRAVERSO

Che c'entra il cuore?... In ogni modo era uno scherzo, innocente...

CARLO M.

Lo fanno mai con voi? No? E allora vuol dire che è magari stupido, ma innocente no. Nella fattispecie era anche maligno. Ma sì... Se la mia signora non fosse stata presente, nessuno ci avrebbe pensato... Una piccola malvagità, ecco...

TRAVERSO

Eh?... Ma che dite?

CARLO M.

Ma sì... volete che non capisca io?...

TRAVERSO

Ma che cosa? State bene attento a quello che dite perché potreste perdere un amico... Ah, sì, perché...

CARLO M.

Ecco la camomilla. (Barman serve) Dicevate?

TRAVERSO

No... Stavate dicendo voi delle cose che... Spero che non darete peso alle chiacchiere, alle voci, alle lettere anonime...

CARLO M.

No, no... Io le chiacchiere non le considero nemmeno... Io sono sicuro...

TRAVERSO

Sicuro?

CARLO M.

Caro amico, colui che vi parla non è un geloso – ha ragione quella là: «Otello» non mi piace – nè un rassegnato, nè un tormentato... Ho sofferto, sì, ma ormai è passato... I miei occhi sono sereni e possono guardare il mondo esattamente come si guardano quelle ombre che passano su quello schermo: un uomo, una donna... Una donna, un uomo... Come un giunco di ombre cinesi fatte per distrarre l'occhio e non più.... Sono tranquillissimo e serenissimo... La mia penetrazione è arrivata a tal punto che mi basta un'occhiata, un gesto, un moto della bocca di mia moglie per comprendere ciò che nemmeno una lettera anonima potrebbe dirmi.

TRAVERSO

Ma allora, scusate... Io non voglio insistere... Perché nessuno meglio di voi può giudicare... Quando vi siete accorto di ciò che vi stava capitando, che avete fatto?

CARLO M.

E che dovevo fare? Niente. Posso forse convincere un uomo e una donna che si amano, che farebbero meglio a non amarsi? Sarebbero capaci di darmi dell'egoista.

TRAVERSO

Già, ma almeno il diritto di riprendere la vostra libertà... Di...

CARLO M.

Come? Come? Separarmi? Mai! Che cosa si direbbe? Che lei mi tradiva e che io l'ho sdegnata.

TRAVERSO

La verità, sempre secondo voi.

CARLO M.

Ma le conseguenze? Una donna che tradisce il marito e ne è scacciata, sapete che cosa diventa per la società?

TRAVERSO

No.

CARLO M.

Una disonorata! Io invece voglio che mia moglie rimanga una signora rispettabile che riesce a tradire il marito senza conseguenze spiacevoli, tanto più che io, che cosa farei senza di lei? Lasciate stare l'amore... Sarei forse in grado di rifarmi una vita? Difficile, amico mio...

TRAVERSO

Non mi vorrete far credere che vi sentite in dovere di rispettare...

CARLO M.

Me solo... me solo... Ma se, Dio me ne guardi, m'innamoro di qualcuna, sapete voi ciò che accade? Che la moglie ama da una parte, il marito dall'altra, e la gente giudicando in blocco dice: «Quattro sporcaccioni». E avrebbe ragione, perché l'unica attenuante in questa irregolarità è l'amore fatale. Ora in una famiglia un amore fatale può essere, ma due... Chi ci crede? Nessuno. E il disprezzo del mondo ci prenderebbe tutti e quattro! Inevitabilmente quell'altro si stancherebbe e se ne andrebbe, e lei se ne prenderebbe un altro... No, no, basta uno. Anzi. Se c'è una persona al mondo che abbia ormai tutto l'interesse a proteggere il loro amore, sono io... facendo quello che faccio, difendo per me quello che mi resta... Io tratto la cosa scientificamente.

(Intanto le danze sono finite e si vede diminuita la luce nel salone)

TRAVERSO

Tuttavia... Ammettete anche voi che un po' di ridicolo...

CARLO M.

Le donne no. Le donne non amano gli uomini traditi, ma li rispettano. Gli uomini sì, ridono. Ma solo quando sono più di tre insieme. Il regime ideale dei mariti traditi è lo stato d'assedio, perché in due tendono la mano, confortano... a tu per tu comprendono...

TRAVERSO

Caro amico... Venite a colazione da me domani?

CARLO M.

Ecco... Perché no? (Sullo schermo si profila un cameriere che mette via le sedie voltandole all'insù. Al Barman che entra) Bravo! Fatemi il favore di dire alla Contessa Falasco che quando vuol andare...

BARMAN

Ma signore, non c'è più nessuno... Il ballo è terminato. Siccome c'è la luna, sono andati tutti colle automobili ai prati...

CARLO M.

Diavolo! Si è dimenticata di me un'altra volta. E dovrò andare a piedi.

TRAVERSO

C'è la mia macchina... (Arrabbiandosi) Però, scusate, ma io... Francamente...

CARLO M.

Calma, calma... A che ora la colazione?

TRAVERSO

All'una.

CARLO M.

All'una. Bene.

(Via. Il cameriere si mette a Pulire)

FINE DEL PRIMO ATTO

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