ATTO TERZO

La stessa scena. Vincenzo poco dopo che il sipario si è alzato entra fischiettando, portando una scatola di colori, uno sgabello da pittore e un cartone dipinto in stile futurista che, dopo avere deposto gli altri arnesi, cerca di collocare in qualche luogo mirandone l'effetto di lontano. È oramai sera.

Giovanna

(Entra) Oh, bene arrivato! Non mi dirai che hai lavorato fino ad ora. Non ci si vede più.

Vincenzo

Ho aiutato un contadino a tenere a bada un bue inferocito e ho fatto tardi. Che cosa guardi?

Giovanna

(Accennando al quadro) Hai fatto quell'affare lì?

Vincenzo

Sì, non ti piace?

Giovanna

Non so.

Vincenzo

Senti, mi secca che tu dica «non so» con aria condiscendente, come se tu pensassi che è una porcheria. Questo quadro è molto... molto come dire? insomma una donna come te che balla la rumba deve almeno considerare la cosa con rispetto.

Giovanna

Ah, se hai inteso dipingere una rumba.

Vincenzo

Che spirito! Del resto che me ne importa della tua opinione? È forse necessario che noi due ci si debba intendere? Sei forse tu la mia compagna, la mia ispiratrice?

Giovanna

Oh, io non sarò mai niente per nessuno.

Vincenzo

Cos'è? Hai la malinconia? Coraggio. Perché?

Giovanna

Io sarò sempre una povera donna che avrà sempre bisogno di qualcuno.

Vincenzo

Dico: sai che sei strana? Sei innamorata forse?

Giovanna

Di chi?

Vincenzo

Di Giangiacomo, per esempio.

Giovanna

E chi l'ha più visto? È scomparso misteriosamente senza nemmeno salutarci.

Vincenzo

Allora è per questo.

Giovanna

No sai, proprio no.

Vincenzo

Allora sei innamorata di me.

Giovanna

(Sorride con commiserazione).

Vincenzo

Oh, cara, non me ne stupirei.

Giovanna

Tu? poveretto, non sai nemmeno da che parte si cominci a farsi amare; eppoi tu non hai bisogno di me. Scommetto che se domattina trovassi che io sono partita per ignota destinazione non te ne importerebbe niente, anzi ne saresti contentissimo.

Vincenzo

Se dicessi che piangerei come un vitello?! Ma queste sono sciocchezze. Sai chi piange davvero? Il povero dottore.

Giovanna

Cos'è accaduto?

Vincenzo

Ma, si sentono dire certe cose: oggi per esempio un contadino mi ha detto...

Lucia

(Entra umile e sottomessa) Scusate, prendo il giornale e ritorno in camera mia.

Giovanna

Sempre in camera tua. Non è bello, sai, scusa se te lo dico. Non so come tu faccia a star sola tutto il giorno.

Vincenzo

Con questo silenzio. Per me, due cose non sopporto: il buio e il silenzio. Mi fanno paura. Mi danno la sensazione di precipitare chi sa dove.

Giovanna

E poi cos'hai? Sei cambiata. Sei diventata umile, sottomessa, si direbbe che desideri nasconderti.

Lucia

No: che cosa pensate? Forse non sto bene.

Vincenzo

Allora chiamiamo il dottore.

Lucia

(Vivamente) No, vi prego. Il dottore no. Non ne ho bisogno. Posso sentirmi più o meno in forze senza per questo essere malata.

Vincenzo

Ma lo vedi che c'è qualche cosa sotto? Parla, perdio!

Lucia

(Con subita ripresa di autorità) Vincenzo!

Vincenzo

(Smontato) Basta, basta.

Lucia

(Abbandonandosi di nuovo) Scusatemi.

Vincenzo

(Riprendendosi) Oh, io come capo di famiglia sarei terribile. Deve essere piacevole avere un luogo anche piccolo dove poter essere padrone, comandare a bacchetta e far marciare in gamba i ragazzi.

Lucia

Che il Signore te li dia sani.

Vincenzo

(Guarda di sfuggita alla moglie) Lasciamo andare. Dimmi piuttosto francamente e rispettosamente, come se fossi tuo zio, che cosa è accaduto col dottore?

Lucia

Ma vi giuro...

Giovanna

Non giurare. Non sta bene.

Lucia

Scusate, mi è sfuggito. Volevo dire che la cosa non vi può interessare.

Giovanna

No zia, oramai che abbiamo incominciato è meglio spiegarsi.

Lucia

Ma non lo capite che non posso parlare di queste cose con voi? Oh, mi sembra di commettere, non so, come una impudicizia.

Vincenzo

Insomma parliamoci chiari. Il dottore ci ha chiesto ufficialmente la tua mano.

Lucia

A voi?

Vincenzo

A chi doveva chiederla? Tu sei una signorina.

Lucia

E voi gliel'avete per caso accordata?

Giovanna

Noi abbiamo risposto come avresti risposto tu: che lo ringraziavamo dell'onore che ci faceva e che in ogni modo avremmo lasciato l'ultima parola a te. Va bene?

Lucia

Benissimo.

Giovanna

Comunque, adesso bisogna dirgli qualche cosa; tanto più che il tuo contegno non è chiaro.

Lucia

Ah, perché, avete anche deciso di dargliela voi la risposta?

Vincenzo

Noi? Ma dagliela tu se vuoi. Vorremmo semplicemente essere tenuti al corrente. Non si sa mai niente di te. Avrò bene diritto di sapere se incontrando quel signore dal tabaccaio devo chiamarlo zio o no.

Lucia

Ma che cosa mi può venire da voi? Un consiglio? Una parola saggia? Da voi?

Vincenzo

Oh, se i genitori la finissero di darsi tante arie e accettassero i consigli dei loro figliuoli!

Giovanna

E poi, zia, qui non si tratta di amore. Ci sono cose più serie, meno poetiche, ma più preoccupanti.

Lucia

Per esempio?

Giovanna

Sai, la gente chiacchiera... specialmente i contadini. È vero che vuoi vendere questa villa per un vitalizio?

Lucia

Ah, te l'hanno detto?

Giovanna

È vero?

Lucia

Sì, ma che cosa significa? È un piccolo patrimonio che nelle mie mani non serve più nulla.

Vincenzo

To' to'... Ma come? Esiste una zia che vuol vendere una villa di nascosto dai nipoti?

Giovanna

Taci tu. Zia, tu sei in difficoltà.

Lucia

Ma io non ve ne ho mai parlato.

Giovanna

L'ho saputo. E ti giuro, sì lasciami giurare, che questa volta ci vuole, che io non ho mai tanto desiderato di essere ricca come oggi, per aiutarti.

Lucia

Sì? Hai pensato a questo? Mi compensi di tante pene in questi giorni.

Vincenzo

Zia, lo pensavo anch'io, proprio mentre lo diceva lei.

Lucia

(Sospirando) Cari, avete fatto bene a parlarmi. Sì perché trovo il coraggio di dirvi una cosa. Effettivamente le mie poche rendite non bastano più. Ma se invece di vendere questa casa che mi è cara, che mi ricorda tante cose, io la affittassi...

Giovanna

Va bene. E poi?

Lucia

(Con animo) Non ditemi di no. Non ho più che voi. Se venissi a vivere con voi a Milano? (Incalzando) Mi occuperei dei vostri bambini. Io so come si fa. No? no? (Pausa).

Giovanna

L'idea non è cattiva, ma, vedi... No zia, no zia, aspetta... ragioniamo.

Vincenzo

Non sappiamo nemmeno quello che succederà, perché sai...

Giovanna

Sì, ci sono molte cose da decidere. La vita non è facile.

Vincenzo

E poi a Milano, zia, non ti troveresti bene. Un frastuono!...

Lucia

Oh, io non uscirei mai di casa, sempre con voi, coi bimbi.

Vincenzo

E dalli! Ma dove sono?

Lucia

Verranno. Siete giovani, sani, belli...

Giovanna

No, zia, adesso non è possibile. Ti prometto che ci penseremo, ma fino a che la nostra vita non avrà trovata una sistemazione...

Vincenzo

Campa cavallo! Perché sai, con la pittura...

Lucia

Ci vuole fede.

Vincenzo

Fede? Guarda come lavoro. (Le mostra il quadro).

Lucia

Oh, cielo! Che cos'hai fatto?

Vincenzo

Un bue in movimento.

Lucia

E dov'è?

Vincenzo

Un occhio è lì, questo è il vomere, le corna si prolungano fin tra i rami degli alberi... Movimento ascensionale.

Lucia

E con queste cose arriverai alla gloria?

Vincenzo

Gloria? Non scherziamo. L'importante è non passare per un imbecille.

Lucia

Oh, sì, la vostra vita davvero non è ancora sistemata.

Vincenzo

Ma se per le tue faccende vuoi che noi tentiamo qualche cosa...

Lucia

No. Non importa, non vi è nulla di urgente.

Giovanna

Urgente no, ma preoccupante. Perciò quando il dottore...

Lucia

(Vivace) Ah, no eh! Ho capito. Ma questa è una via sbagliata.

Giovanna

Perché tu sogni. E i sogni tramontano.

Vincenzo

Vedi, zia, tu ti ostini a credere che la base del matrimonio ideale debba essere l'amore, come una volta. Levati questo chiodo. Levatelo. Un amore folle, proprio tipo eternità non dura più di due anni al massimo.

Lucia

E voi due allora? Mi spiegherete. Voglio sapere. Ne ho diritto. Se è così, allora, voi due non vi amate più. (I due non sanno rispondere. Pausa. Tremando e quasi invocando) No, no, se fosse vero... se fosse vero tutta la mia vita sarebbe distrutta; e voi dovreste odiarmi, odiarmi... E io non voglio perché non ho che voi, non ho che voi...

Giovanna

Ma zia, non credere...

Vincenzo

Cerca di renderti conto delle cose.

Lucia

(Sempre più sovraeccitata) No, non può essere, venite qui, guardatemi! Siete infelici? Non vi amate più? E tutti i sogni che si sono fatti intorno a voi e alla vostra vita felice...

Vincenzo

Zia, è inutile che dei nipoti affezionati dicano la verità ad una zia che piange. La verità non si dice che per dispetto.

Lucia

Ma allora è vero?

Vincenzo

Ma qui adesso si parlava di te. Dobbiamo provvedere alla tua vita.

Lucia

(Scattando affannosamente) Oh, la mia vita!... Ci avevo pensato alla mia vita! Correva tranquilla, eguale, serena... Siete stati voi a sconvolgere tutto, voi che avete portato qui dentro una confusione di pensieri pazzi e affannati, un tormento che non si capisce, una angoscia senza fondo... Io camminavo sul solido, sicura della mia coscienza e dei miei sogni, e voi mi avete dato la sensazione di avere sotto di me della sabbia o dell'acqua o nulla... Mi avete comunicato la vostra paura di vivere, quella paura che voi nascondete sotto la impudenza e la baldanza, mi avete ridotta a uno straccio come voi, meno la giovinezza. Ma andate via, andate via senza di me... Lasciatemi qui sola a morire di silenzio e di paura, andate via e dimenticatevi di chi vi ha dato il meglio della sua vita, dimenticatevi di me e perdonatemi di avervi insegnato ad avere una fede. Andate via! (Scoppia in pianto; Vincenzo la sostiene facendo cenno a Giovanna di tacere e la trascina via. Giovanna resta sola. Dopo un attinto cade su una poltrona nascondendo il viso tra le mani. Dopo un poco si ode una voce canterellare un motivo che subito si tace, poi riprende sommessa, ma sensibile. Giovanna alza il capo, si guarda intorno, balza alla finestra e guarda in basso sempre guardinga di non essere scoperta).

Giovanna

È lei?

Giangiacomo

(Dall'interno) Sì.

Giovanna

Aspetti. (Rientra con la evidente decisione di fuggire: raccoglie la borsetta, il cappello e un pastrano e si incammina verso la porta. Questi suoi preparativi le impongono di andare e venire dentro la camera chiusa, come un passero in una gabbia. Quando è presso la porta è colta da un'ultima perplessità. Le sue energie l'abbandonano, le sue braccia cadono e i suoi indumenti si spargono a terra. Avvilita comprende che non potrà mai fuggire. Ritorna lentamente verso la finestra, si affaccia e mormora) Buon viaggio! (Chiude rapidamente la finestra e vi si appoggia contro).

Vincenzo

(Entrando) Hai sentito che roba?

Giovanna

Come?

Vincenzo

La zia non è mai stata più zia di così. Imbattibile. A sentirla pare che abbia ragione lei.

Giovanna

(Assorta) Già.

Andrea

(Entrando con cipiglio drammatico) Buona sera.

Vincenzo

Oh, dottore!

Andrea

(Si siede affranto sulla poltrona).

Vincenzo

Che ha?

Andrea

Ho che non ne posso più. Ah... prima che mi dimentichi, ho incontrato quel giovanotto che va in Africa. Tanti saluti.

Vincenzo

È partito? Pezzo d'animale. (A Giovanna) Hai sentito? Se n'è andato.

Giovanna

Se n'è andato...

Vincenzo

Dopo tutto, beato lui... Partire, partire... Oh!...

Andrea

Ma che storie, che storie! Partire! Partire per scappare, per fare qualche cosa, per non andare in galera, capisco... Ma partire per avere sempre gli stessi affanni, gli stessi pensieri. È come star fermi. Sapete che cosa bisognerebbe poter fare? Partire per l'Africa e diventare un cinese... un selvaggio vorrei diventare...

Giovanna

Si calmi, dottore. La zia è in camera sua.

Andrea

E che me ne importa? Tanto lo so, tanto lo so. Sono un lebbroso. Io sono un essere immondo. Non mi si può ricevere, non mi si può avvicinare...

Vincenzo

Stia calmo, dottore. Noi abbiamo fatto tutto quello che abbiamo potuto. Abbiamo detto anche alla zia che lei è innamorato matto.

Andrea

Ecco che cos'hanno fatto. Mi hanno fatto diventare ridicolo.

Giovanna

Macché ridicolo! Alla sua età non si può prescindere dal romanzesco in certe cose. Se un uomo della sua età non è innamorato matto, come si spiega il matrimonio? Soltanto i giovani possono fare del buon senso nel matrimonio. Possono rifarsi.

Vincenzo

(Alla moglie) Come rifarsi?

Giovanna

Ma sì, hanno il tempo davanti a sé. Se il marito sa essere affettuoso e delicato...

Vincenzo

Ma ci vuole la moglie che sappia essere buona, gentile...

Giovanna

Appunto per due giovani che si piacciono non è difficile fare di un matrimonio non felice una convivenza serena e forse anche poetica.

Andrea

Lo dice a me lei?

Vincenzo

Giovanna, senti, riconosci onestamente che per quanto mi riguarda io ti ho sempre detto che noi due...

Andrea

Se disturbo me ne vado.

Vincenzo

Per carità, dottore, non è venuto per sfogarsi? E si sfoghi. Ma non abbia quell'aria tragica.

Andrea

Cosa credono, che io non sappia ingoiare le pillole amare? Sono medico. Io guardo in faccia alla realtà! Ah, dovevo capirlo! Ma come si fa? Ha un modo di fare, due occhi... Non sono due occhi meravigliosi? Paiono due finestre sopra un mare sereno. A proposito di finestre... Sanno che cosa mi disse una volta, proprio rivolta a me, con quel suo sorriso, guardandomi bene? «La vita è una bella casa bianca con le finestre a levante». Dico, quando una donna si esprime in questa guisa con un uomo che... Mi pare che debba essere per incoraggiarlo a sperare. Se no, che c'entra il levante? Maledizione, mi ha preso in giro, si è burlata di me... Ah, ma non deve ridere, non deve godere, perché io non resisto. Dichiaro francamente che non resisto... Per quel che me ne importa di vivere. Che ci sto a fare a questo mondo?... Ah, un bel funerale di prima classe...

Vincenzo

Bravo, questo è bello...

Giovanna

Andiamo, non si disperi. Lei ha i suoi malati, la sua missione...

Andrea

Va bene, ma sentano questa. Quando ritornai dalla guerra...

Vincenzo

No, lasci stare la guerra...

Andrea

In treno con me c'era un soldatino del '99 che era stato ferito sul Montello e che era appena uscito da un ospedale della zona di guerra. Appena smontato alla stazione, ecco la fidanzata. Abbracci e baci e via di seguito. Faceva una maffia...

Vincenzo

Che cosa vuol dire?

Andrea

Si dava delle arie. Aveva appena finito di sbaciucchiare che, come se scoprisse i tesori di Golconda, alza la benda che gli fasciava la testa perché la sua bella potesse vedere la ferita. Bene. Bene: bisogna avere veduto in quel momento lo sguardo di quel ragazzo per capire: un lampo di gioia, di superbia, di strafottenza, scusate, insomma si capiva che per quell'attimo di soddisfazione egli sarebbe andato a farsi spaccare le ossa un'altra volta. Ecco: lei dice i miei malati... i miei malati... ma quando ritorno a casa, dopo avere lottato con la morte, dopo avere salvato una vita, a chi le mostro io le mie ferite?... (Pausa). Che il diavolo mi porti, se esco di qui senza averla veduta. La vadano a chiamare. Non ho alcuna fretta adesso. La signorina può ricevermi quando vuole, anche domani, anche fra un mese. Ma io aspetto qui un mese.

Giovanna

E i suoi malati?

Vincenzo

Quelli c'è caso che guariscano.

Giovanna

Bene. Tenterò. Ma non prometto. Un momento solo. (Via).

Vincenzo

Ha ragione, dottore. È una cosa seccante. Anche per noi che eravamo interessati quanto lei...

Andrea

Oh, per questo, intendiamoci io avevo deciso di non farne niente. Ma che diavolo! Vuole che io avessi cominciato l'opera di far felice sua zia, facendole sapere questo po' po' di cataclisma che le scoppiava in famiglia? No, no; se la cavino per conto loro.

Vincenzo

Ah, certo...

Andrea

Come fanno?

Vincenzo

Non so. È mia moglie che fa tutto. Quanto a me, dopo tutto, non mi dispiacerebbe... Mia moglie quando vuole è carina...

Andrea

Ah, certo.

Vincenzo

Ha notato che l'aria della campagna le ha dato un occhio più smagliante? L'ha notato?

Andrea

No.

Vincenzo

La guardi bene. Stia attento soprattutto se guarda in alto, così...

Andrea

Ma le pare che io abbia la calma che ci vuole per certe osservazioni sperimentali?

Vincenzo

Capisco, ma, mi dica la verità. A lei che impressione le fece la prima volta che la vide? Sì, perché, dico io, non è cattiva, creda. È bizzarra. E alle volte la prima impressione è la più giusta. A lei che effetto le fece?

Andrea

Una rassomiglianza straordinaria con sua zia.

Vincenzo

Con la zia? No, senta, non me lo dica. Può essere fatale...

Giovanna

(Entrando) La zia sta per discendere.

Andrea

Sì?... Che cosa le ha detto?

Giovanna

Niente. Ha detto che scende e che vuole restare sola con lei.

Andrea

E lei, come interpreta la cosa?

Giovanna

Non saprei...

Vincenzo

E noi, che si fa?

Giovanna

Quello che vuoi. Se vuoi salire in camera tua... Se vuoi uscire...

Vincenzo

Adesso? Ma è buio...

Giovanna

(Con intenzione) C'è la luna. Vieni...

Vincenzo

E andiamo a vedere la vecchia luna. (Escono).

Lucia

(Entra accigliata e soletta) Sono usciti?

Andrea

Sì. Buona sera.

Lucia

(Invitandolo a sedere). Prego.

Andrea

(Scoppiando) Senta un po'...

Lucia

La prego, sottovoce. Potrebbero udirci.

Andrea

Ma che cosa vuole che me ne importi? Io non ne posso più. Se vuol saperlo, io sto male, male.

Lucia

Un momento. (Va a vedere se c'è nessuno). E adesso lasci parlare me.

Andrea

Ma se parla sempre lei.

Lucia

Lei vuol dirmi che non si sa dar pace del mio silenzio, della mia ostinazione, della mia decisione. Vero?

Andrea

Naturale.

Lucia

Vede? Le dico subito: anzitutto noi due avemmo un colloquio che io avevo tutto il diritto di ritenere definitivo.

Andrea

Storie.

Lucia

Ma in amore, lei dice, non c'è nulla di definitivo. E ha ragione. Avrei preferito parlarle di queste cose con più calma. Con più tempo. Ora i miei ragazzi possono ritornare da un momento all'altro, ma cerchi di capirmi...

Andrea

Se è per dirmi che lei ha deciso di consacrarsi ad un uomo che non esiste, non sa... In tal modo non capirò nemmeno una parola. Lei mi deve dire che non ha... che non mi vuol bene insomma... che non mi può vedere e che piuttosto che avere a che fare con me preferisce la compagnia del primo manigoldo che passa per la strada. Ci vuol tanto a dire delle cose così semplici e così chiare? Me ne vado subito e poi...

Lucia

(Con lieve ironia) E poi?

Andrea

So io. Vedrà. Mi dica intanto.

Lucia

Ecco: io ho lungamente pensato a lei in questi ultimi giorni.

Andrea

Posso alzarmi di quando in quando?

Lucia

Faccia pure.

Andrea

(In piedi) Che cosa ha pensato dunque?

Lucia

Ho voluto misurare la natura dei miei sentimenti verso di lei. Mi sono rivolta alcune domande. La prima è questa: «Che cosa farei io se il signor dottore se ne andasse, se non lo dovessi rivedere mai più?». Che cosa farei? Mi ucciderei?

Andrea

(Si protende nell'attesa della risposta).

Lucia

No. Penserei sempre a lui?

Andrea

(C. s.).

Lucia

No. Mi sentirei più sola.

Andrea

No.

Lucia

Invece sì.

Andrea

Ah..

Lucia

Un momento. Poi mi sono domandata: «Se morisse?». Mi sono figurata di vederla sul letto di morte, coi fiori, poi il funerale...

Andrea

(Preoccupato) Lasci andare...

Lucia

Ecco: una profonda malinconia mi prendeva e qualche lacrima spuntava nei miei occhi. Caro dottore, avrei messo tanti fiori sulla sua tomba, avrei tanto pregato, e con tanto fervore per la sua pace.

Andrea

Bene, grazie. E allora?

Lucia

Ma poi, sì, non se ne abbia a male, la mia vita sarebbe andata innanzi come prima, con un altro dottore che avrei stimato meno di lei.

Andrea

Senta! (Si alza).

Lucia

Aspetti. Ho finito. Poi mi sono domandata. E se cadesse ammalato?

Andrea

Ma c'è proprio bisogno di immaginare tutte queste disgrazie per sapere che cosa si sente?

Lucia

C'è sempre bisogno di parlare con la propria coscienza. Se cadesse ammalato? Se si facesse del male? A questo pensiero le fiamme mi sono salite al viso, il cuore ha cominciato a battere...

Andrea

Oh, ma allora... (Fa per prenderle una mano, ma Lucia la ritira).

Lucia

E l'amore? Lei dimentica l'amore. Lo vede come è sventato? E dire che non è una settimana, proprio qui, io le confidavo un segreto, le dicevo una cosa che non avrebbe dovuto dimenticare, l'ha dimenticata?

Andrea

Dimenticata? Nemmeno per sogno, ma sa... Io non credo agli spiriti, ai fantasmi.

Lucia

Perché è medico. È troppo medico. (Pausa). Andrea...

Andrea

Mi ha chiamato Andrea. (Le prende la mano che ella gli abbandona).

Lucia

Andrea... Sto per dirle una cosa molto grave, molto importante per me e anche per lei. Si tratta di lui.

Andrea

Di lui, lo spirito?

Lucia

Esiste, esiste. L'ho trovato!

Andrea

Ah, cr... (Si alza e si mette a camminare su e giù). Anche i miracoli per farmi dispetto.

Lucia

Ma stia fermo; come è possibile intendersi fino in fondo, se lei non sta fermo un minuto? Non capisce che proprio adesso io ho bisogno di lei?

Andrea

Io? E che c'entro io?

Lucia

E chi può ascoltami se non lei? Perché non mi tiene più la mano? Sì, sì, così ho più coraggio. Ecco. Esiste. Io mi sono all'improvviso trovata dinanzi alla realtà della sua vita. Avrei potuto forse pronunciare quella parola che mi avrebbe messo davanti a lui, come è, o come era, non importa. Non l'ho fatto.

Andrea

Perché?

Lucia

Non so. Dapprima un'ansia, uno stordimento, quasi una ebbrezza. Eppoi... A un tratto... avevo appena teso la mano... Mi sono sentita vuota. M'è parso di vederlo fuori di me, lì, a guardarmi, curioso e straniero.

Andrea

E allora?

Lucia

La verità è che mi sono sentita subito piena di buon senso. Proprio come i miei ragazzi... Il buon senso è una cosa triste. Ora temo che il pensiero di quell'uomo possa tornare un giorno a tormentarmi, quando avrò dimenticato la sofferenza di oggi. Lei mi deve difendere da quel pensiero. Ecco, lei sa tutto. Se lei mi vuol bene come dice, sa ciò che può essere per me e ciò che posso essere io per lei. Non parliamo d'amore. Non diciamo cose ridicole. Io sarò semplicemente la sua compagna... Andrea.

Andrea

Compagna? Moglie.

Lucia

(Lieve) Sì.

Andrea

(Scoppiando d'entusiasmo) Ah, senta!

Lucia

(Frenandolo) Silenzio!

Andrea

Non c'è nessuno.

Lucia

Andrea...

Andrea

Come dice bene il mio nome. Lucia. L'ho detto bene?

Lucia

(Guardandosi intorno vergognosa) Credo di sì.

Andrea

Ah, la vita! Una bella casa bianca con le finestre a levante. Quella là. (Indica la finestra a sinistra).

Lucia

Come ricorda bene ciò che le dico!

Andrea

Ma sa che se lei continuava a non volermi vedere io morivo? Ma fortunatamente non ho l'arteriosclerosi. Se l'avessi avuta sarei scoppiato proprio qui quando lei parlava di tutte quelle disgrazie e non capivo dove volesse andare a parare. Lucia...

Lucia

Dica.

Andrea

Ho voglia di cantare.

Lucia

Canti.

Andrea

La musica è il mio debole. Non musica moderna, sa. Puah! Ricorda le belle romanze di un tempo? Tosti, Denza... (Intona con tutta coscienza: «Torna, caro ideal, torna un istante a sorridermi ancora»).

Vincenzo

(Entrando in fretta) C'è qualcuno che sta male, qui?

Lucia

Perché?

Vincenzo

Ma, ho sentito il dottore cantare e quando canta lui...

Lucia

(Per tagliar corto) Via! Dov'è Giovanna?

Vincenzo

È in giardino che mi aspetta.

Lucia

E allora non farti aspettare troppo.

Vincenzo

Vado subito. Ma guarda che faccia allegra ha il dottore.

Lucia

Il dottore non ha niente affatto la faccia allegra. È vero, dottore, che lei non ha nessuna ragione d'essere allegro?

Andrea

Io no.

Lucia

Cos'hai sulla spalla? Sei tutto bianco.

Vincenzo

(Ripulendosi con una mano) Luna, un raggio di luna.

Lucia

Cipria! Non so perché le giovani donne debbano coprirsi di farina come dei mugnai.

Andrea

Allora diremo: luna di miele.

Vincenzo

(Si avvicina al dottore e gli scuote a lungo la mano, scuotendo la testa, come per dire: Ci siamo capiti. Poi se ne va ridendo).

Lucia

Ma che fa?

Andrea

Scherza. Ma, dica un po', non potevamo dirgli...

Lucia

Niente, non si deve dire niente.

Andrea

Ma ha capito, sa?

Lucia

Lo dice lei. Ha altro da pensare. Non vede? E adesso se ne vada.

Andrea

Torno domani mattina.

Lucia

Niente affatto. Lei ritornerà quando i ragazzi se ne saranno andati. Verrò io domattina alla chiesa: l'aspetto. Pregheremo insieme.

Andrea

Pregare, io?

Lucia

È senza fede? Un uomo senza fede...

Andrea

Sì, sì, va bene. Ho fede. Credo in Dio Padre. Ma me ne devo andare proprio così, senza... (Accenna a un bacio).

Lucia

(Pudicamente) Via, senza. (Prende dalla tasca il medaglione e glielo consegna) Tenga: è la stessa cosa.

Andrea

(Stringe la mano con sentimento a Lucia e se ne va).

Lucia

(Sola, si guarda intorno e va ad aprire la finestra dalla quale entra la luna).

Andrea

(Voce cantante) Torna caro ideal...

Lucia

Buona notte.

Andrea

Buona notte. (Il canto si allontana. Lucia resta appoggiata allo stipite della finestra facendo con la mano un languido segno di saluto. In questo momento entra cautamente Vincenzo stretto al braccio di Giovanna: si fermano un attimo a guardare la romantica scena della zia, poi, andandosene).

Vincenzo

Questi ragazzi!

FINE DELLA COMMEDIA

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