SCENA VII.

Maurizio eCarlo

Maurizio – (entrando) Due parole sole...

Carlo– (distrattamente) Ah, sei tu. Che cosa vuoi?..

Maurizio– Che avete, maestro? Mi sembrate molto preoccupato...

Carlo– Niente, dell’amaro in gola...

Maurizio– Mi dispiace...

Carlo– Niente, niente, ma fa presto...

Maurizio– È vero che partite?

Carlo– Sì, perchè?

Maurizio– Niente, così... Allora è anche vero che è proprio finita...

Carlo– Che cosa?

Maurizio– Avete proprio abbandonato il progetto... E noi?

Carlo– Ma ho l’aria di un burattino io? Ne vuoi una prova? Domani o dopo domani vengono a riprendersi i condensatori... Restituisco all’Università tutto... Basta... Così penso e così agisco... Non credere anche tu che sia per nascondere la viltà di una battaglia perduta... Perchè sentivo che non avrei perduto...

Maurizio– Maestro...

Carlo– Adesso che faccio professione di ignoranza, mi puoi anche chiamare professore...

Maurizio– Maestro, voi forse avete già vinto... senza di me.

Carlo– Non ho vinto niente affatto... non vinco... Abbandono la partita perchè vincerla sarebbe un delitto...

Maurizio– Sta bene. Io non posso giudicare... Ci penserà la storia.

Carlo– La storia si occuperà spero di cose più importanti, lasciala stare.

Maurizio– Vi avverto però che Roberto Trezzi si ucciderà. Egli va incontro a due fallimenti per aver avuto fede in voi...

Carlo– (un po’ perplesso in principio, poi sicuro) Roberto Trezzi non si ucciderà... lo dice per spaventare sua moglie, cioè te...

Maurizio– (offeso) Maestro, sapete bene che io non vedo più quella donna...

Carlo– Lascia andare... quell’uomo non ha il temperamento del suicida; ha troppo giudizio...

Maurizio– Sta bene.

Carlo– Ti avverto che sono le dieci e mezzo. Sono abituato a coricarmi presto...

Maurizio– Me ne vado subito appena ho assolto una promessa che ho fatto alla vostra signora.

Carlo– Cioè?

Maurizio– Ella vi avverte per mezzo mio, perchè le è mancato il coraggio di dirvelo direttamente, che se voi mandate in atto il progetto di partire...

Carlo– Si ucciderà...

Maurizio– No, non vi seguirà. Credo che non abbiate ragione di dubitare anche delle sue parole...

Carlo– (subitamente colpito) Ah, ti ha detto questo? Ebbene rimanga... partirò solo...

Maurizio– Non contavo molto sull’esito di questo colloquio. Me ne vado senza stupore. Al vostro discepolo che sa tante cose di voi, negate tutto. Saprete fare altrettanto con Trezzi e con gli altri? Con i mille e mille altri?

Carlo– Parto... Non vedrò più nessuno...

Maurizio– E anche me non rivedrete più?

Carlo – Questa è la prima parola che trova la via del mio cuore, Maurizio!

Maurizio– Addio, Maestro...

Carlo– Addio, Maurizio... (Maurizio fa per partire).

Carlo– (commosso) Maurizio!

(Maurizio si volta. Ha un momento di esitazione. Poi i due di gettano l’uno nelle braccia dell’altro. Maurizio via piangendo).

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