SCENA II.

Elena e Roberto

Elena – (Entra cautamente seguita da Roberto Trezzi) To’, è aperto... (i due, segnatamente Elena, si guardano intorno meravigliati di trovarsi in quel luogo) Mio Dio, Trezzi, andiamo via... (Elena continua a dimostrare una grande apprensione. Trezzi si dispone a sedersi su una sedia ma si avvede che c’è un cappello e lo esamina) Che fate? Volete sedervi, anche?... ma non si può... non si può... se discendesse...

Roberto – To’... questo cappello...

Elena – (sorpresa) È di Maurizio... Ma che accade dunque?...

Roberto – Non so che cosa sia ma mi sento un po’ più tranquillo...

Elena – Perchè... che cosa pensate?

Roberto – Abbiate pazienza... Quello che mi accade oggi è molto strano... In seguito ad una violenta e chiara, molto chiara spiegazione con mia moglie...

Elena – (preoccupata) Con vostra moglie?

Roberto – Sì... niente paura... avevo deciso... di sollecitare dal nostro amico Maurizio un breve colloquio...

Elena – Ma non capisco.

Roberto – Passo di qui con tutt’altra idea che quella di trovarlo e invece lo trovo. E dove lo trovo? Proprio qui... nel teatro delle operazioni... Buon segno...

Elena – (che agitatissima ha seguito le parole del Trezzi senza per questo cessare dal guardare dal lato della scaletta della terrazza. Improvvisamente) Trezzi, andate via, andate via... lasciate fare a me...

Roberto – (non osando ribellarsi) Ma... non dimenticate che io aspetto...

Elena – No, no... andate...

Roberto – Se no, io rientro...

Elena – No... state tranquillo, lasciate fare a me... (Trezzi esce).

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