SCENA IX

Don Flaminio solo.

Il furbo non vuol insegnarmi la casa, ed io pazzamente gli ho nominato la persona. Dubito che continui a burlarsi di me. Ma non è difficile a rilevare la dimora della cantatrice. Andrò io stesso col pretesto di visitarla. Una virtuosa di musica non rifiuterà la sua porta ad un galantuomo, tanto più che ci siamo trovati insieme più d'una volta, e mi conosce. Voglio nuovamente parlare a Lindoro, voglio prevenire Fabrizio, e valermi del suo disegno, come egli si vale della mia scoperta. Amore non manca di mezzi termini e di ripieghi. È vero ch'io vado incontro alla collera di mio padre, ma egli non può sapere tutti i miei passi, e poi è troppo buono per non compatire una passione sì tenera, e sì comune. (parte)

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