Camera in casa della cantatrice, con spinetta e clavicembalo.
Lindoro solo.
Sono inquieto per la mia Zelinda. Non so s'ella avrà trovato la rivenditrice. Non la vedo ancora a venire. Ma che dirà la povera figlia, quando saprà che il baule non è più in mio potere? Sa il cielo quanto vi vorrà per riaverlo, e ch'ella non sia obbligata a rientrare... Ma no, a costo di perder tutto, ella non rientrerà in quella casa, ella non mi darà più il dispiacere di vederla fra' miei nemici. Soffro io per lei una condizione indegna di me, soffrirà ell'ancora egualmente finchè la sorte si cangi, finchè mio padre s'acquieti, e mi permetta di essere seco lei fortunato. Ma ecco la mia padrona.