Lindoro , poi Zelinda
LIN. Misero me! non so in che mondo mi sia. Come mai potrò vivere da lei lontano? Numi, assistetemi per pietà. (s'appoggia ad una scena per afflizione)
ZEL. (affannata) Ah Lindoro, Lindoro.
LIN. (con forza) Che ci è, mia vita? Siete voi cangiata di sentimento?
ZEL. Ho veduto Don Flaminio da quella parte, mi ha scoperta. Tremo, pavento, vorrei nascondermi, e non so dove.
LIN. Là, là, non temete.
ZEL. Là, nel Corpo di guardia?
LIN. No, diavolo, fra i soldati; colà fra quegli alberi dietro di quella catasta di legna. Se ardirà seguirvi avrà che far con me.
ZEL. Non vi esponete, per amor del cielo...
LIN. Non temete di nulla; eccolo, eccolo, andate.
ZEL. Quando mai finirò di tremare? (parte)