Scena XII

Dalancour e Dorval.

Dorval:        (sorridendo) Che vuol dir questa scena?

Dalancour:        È una cosa terribile!... Tutto ciò perchè mi ha veduto.

Dorval:        (sempre d'un tuono) Geronte è mio amico; conosco benissimo il suo naturale.

Dalancour:        Mi rincresce per voi.

Dorval:        Sono veramente arrivato in un cattivo momento.

Dalancour:        Scusate la sua impetuosità.

Dorval:        (sorridendo) Oh! lo sgriderò, lo sgriderò.

Dalancour:        Ah! mio caro amico!... Voi siete il solo che possa giovarmi presso di lui.

Dorval:        Io lo bramerei di tutto cuore, ma...

Dalancour:        Convengo che se si bada alle apparenze, mio zio ha ragione di rimproverarmi; ma se egli potesse leggermi nel fondo del cuore, mi renderebbe tutta la sua tenerezza, e sono sicuro che non se ne pentirebbe.

Dorval:        Sì, mi è nota l'indole vostra. Io credo che tutto da voi si potrebbe sperare; ma madama vostra moglie...

Dalancour:        (vivamente) Mia moglie, signore? Ah! voi non la conoscete. Tutto il mondo s'inganna sopra di lei, e mio zio, il primo di tutti. Fa d'uopo ch'io le renda giustizia, e che vi scopra la verità. Ella non sa alcuna delle disgrazie da cui sono oppresso. Ella m'ha creduto più ricco che io non fossi; le ho sempre tenuto occulto il mio stato. Io l'amo; noi ci siamo maritati assai giovani: non le ho mai lasciato tempo di chieder nulla, di nulla bramare. Cercai sempre di prevenirla in tutto ciò, che potea esserle di piacere. In questa maniera mi sono rovinato.

Dorval:        Contentare una donna, prevenire i suoi desideri! Ci vuol altro!

Dalancour:        Sono sicuro che s'ella avesse saputo il mio stato, sarebbe stata la prima a proibirmi le spese che ho fatte per lei.

Dorval:        Frattanto non ve le ha proibite.

Dalancour:        No, perchè non dubitava punto...

Dorval:        (ridendo) Mio povero amico...

Dalancour:        (afflitto) Che c'è?

Dorval:        (sempre ridendo) Io vi compiango.

Dalancour:        (con ardore) Vi prendereste voi giuoco di me?

Dorval:        (sempre sorridendo) Oibò! Ma... voi amate vostra moglie prodigiosamente.

Dalancour:        Sì, l'amo, l'ho amata sempre e l'amerò fin che avrò vita. La conosco, conosco tutto il suo merito, e non soffrirò che le si diano de' torti che non ha.

Dorval:        (seriamente) Colle buone, amico, colle buone! vi riscaldate un po' troppo per la vostra famiglia.

Dalancour:        (sempre vivamente) Io vi chiedo mille scuse. Sarei alla disperazione di avervi recato dispiacere; ma quando si tratta di mia moglie...

Dorval:        Via, via. Non ne parliamo più.

Dalancour:        Ma vorrei che ne foste convinto.

Dorval:        (freddamente) Sì, lo sono.

Dalancour:        (vivamente) No, non lo siete.

Dorval:        (con un po' di caldo) Scusatemi, vi dico...

Dalancour:        Ebbene, vi credo. Ne sono contentissimo. Ah! mio caro amico, parlate a mio zio in mio favore.

Dorval:        Gliene parlerò.

Dalancour:        Quanto vi sarò obbligato!

Dorval:        Ma converrà bene l'addurgli ancora qualche ragione. Come avete fatto a rovinarvi in sì poco tempo? Sono quattr'anni solo dacchè è morto vostro padre. V'ha lasciata una facoltà considerabile, e dicesi che voi l'abbiate tutta consumata.

Dalancour:        Se sapeste tutte le disgrazie, che mi sono accadute! Ho veduto che i miei affari erano in disordine, ho voluto rimediarvi, ed il rimedio fu peggiore ancora del male. Io ho ascoltati nuovi progetti, ho intrapresi nuovi affari, ho ipotecati i miei beni, ed ho perduto il tutto.

Dorval:        E questo è il male. Nuovi progetti! Se ne sono rovinati degli altri.

Dalancour:        Ed io singolarmente senza speranza.

Dorval:        Avete fatto malissimo, mio caro amico, tanto più che avete una sorella.

Dalancour:        Sì, e sarebbe oramai tempo che pensassi a darle stato.

Dorval:        Ogni giorno essa diventa più bella. Madama Dalancour riceve in sua casa molte persone, e la gioventù, mio caro amico, qualche volta... Dovreste capirmi.

Dalancour:        Questo è appunto il motivo, per cui, frattanto che io trovo qualche espediente, ho pensato di metterla in un ritiro.

Dorval:        Metterla in un ritiro; va benissimo:        ma ne avete parlato con vostro zio?

Dalancour:        No. Egli non vuole ascoltarmi; ma voi gli parlerete per me, gli parlerete per Angelica. Mio zio vi stima, vi ama, vi ascolta, si fida di voi, non vi negherà cosa alcuna.

Dorval:        Non ne so nulla.

Dalancour:        (vivamente) Oh! ne sono sicuro. Vi prego, cercate di vederlo, parlategliene subito.

Dorval:        Lo farei. Ma dov'è andato?

Dalancour:        Cercherò di saperlo... Vediamo, alcuno si inoltra.

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