SCENA TREDICESIMA

Donna Isabella e detta.

ISAB. Colombina non c’è, signora.

LUIG. E dov’è andata?

ISAB. Non lo so. È andata giù.

LUIG. Sarà andata anch’ella a pettegoleggiare coi servitori.

ISAB. Serva sua. (in atto di partire)

LUIG. Fermatevi. (Isabella si ferma) Tenete questo spillone; portatelo sulla tavoletta, e tornate qui.

ISAB. Signora sì. Oh, come mi starebbe bene! (se l’accosta al tuppè)

LUIG. Animo.

ISAB. Me lo lasci provare.

LUIG. Signora no.

ISAB. La prego.

LUIG. Via, impertinente.

ISAB. (Tremando parte)

LUIG. Grand’ambizione ha colei! Se niente niente la lasciassi fare, mi prenderebbe la mano.

ISAB. (Ritorna)

LUIG. Venite qui. (donna Isabella s’accosta) Tiratemi giù questo guanto.

ISAB. (Vuol che le faccia da cameriera). (da sé)

LUIG. Via, presto.

ISAB. Ma se non so fare.

LUIG. Uh sguaiataccia!

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