Scena tredicesima

Eugenio dal giuoco e detti.

EUGENIO (allegro e ridente) Schiavo, signori, padroni cari.

RIDOLFO Come! Qui il signor Eugenio?

EUGENIO (ridendo) Certo; qui sono.

DON MARZIO Avete vinto?

EUGENIO Sì, signore, ho vinto, sì, signore.

DON MARZIO Oh! Che miracolo!

EUGENIO Che gran caso! Non posso vincere io? Chi sono io? Sono uno stordito?

RIDOLFO Signor Eugenio, è questo il proponimento di non giuocare?

EUGENIO State zitto. Ho vinto.

RIDOLFO E se perdeva?

EUGENIO Oggi non potevo perdere.

RIDOLFO No? Perché?

EUGENIO Quando ho da perdere me lo sento.

RIDOLFO E quando se lo sente, perché giuoca?

EUGENIO Perché ho da perdere.

RIDOLFO E a casa quando si va?

EUGENIO Via, mi principierete a seccare?

RIDOLFO Non dico altro. (da sé) (Povere le mie parole)

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