Scena seconda

Don Marzio che osserva coll'occhialetto, e ride fra sé, e detti.

LEANDRO Non avete meco gittato il tempo.

LISAURA Sì, sono stata anch'io a parte de' vostri indegni profitti. Arrossisco in pensarlo; andate al diavolo, e non vi accostate più a questa casa.

LEANDRO Ci verrò a prendere la mia roba.

DON MARZIO (ride, e burla di nascosto Leandro)

LISAURA La vostra roba vi sarà consegnata dalla mia serva. (entra, e chiude la porta)

LEANDRO A me un insulto di questa sorta? Me la pagherai.

DON MARZIO (ride, e, voltandosi Leandro, si compone in serietà)

LEANDRO Amico, avete veduto?

DON MARZIO Che cosa? Vengo in questo punto.

LEANDRO Non avete veduto la ballerina sulla porta?

DON MARZIO No, certamente, non l'ho veduta.

LEANDRO (da sé) (Manco male!)

DON MARZIO Venite qua, parlatemi da galantuomo, confidatevi con me, e state sicuro, che i fatti vostri non si sapranno da chi che sia. Voi siete forestiere, come sono io, ma io ho più pratica del paese di voi. Se vi occorre protezione, assistenza, consiglio, e sopra tutto segretezza, son qua io. Fate pur capitale di me. Di cuore, con premura, da buon amico; senza che nessuno sappia niente.

LEANDRO Giacché con tanta bontà vi esibite di favorirmi, aprirò a voi tutto il mio cuore, ma per amor del cielo vi raccomando la segretezza.

DON MARZIO Andiamo avanti.

LEANDRO Sappiate che la pellegrina è mia moglie.

DON MARZIO Buono!

LEANDRO Che l'ho abbandonata in Torino.

DON MARZIO (da sé, guardandolo con l'occhialetto) (Oh che briccone!)

LEANDRO Sappiate ch'io non sono altrimenti il conte Leandro.

DON MARZIO (da sé, come sopra) (Meglio.)

LEANDRO I miei natali non sono nobili.

DON MARZIO Non sareste già figliuolo di qualche birro?

LEANDRO Mi maraviglio, signore; son nato povero, ma di gente onorata.

DON MARZIO Via, via: tirate avanti.

LEANDRO Il mio esercizio era di scritturale...

DON MARZIO Troppa fatica, non è egli vero?

LEANDRO E desiderando vedere il mondo...

DON MARZIO Alle spalle de' gonzi.

LEANDRO Son venuto a Venezia...

DON MARZIO A fare il birbante.

LEANDRO Ma voi mi strapazzate. Questa non è la maniera di trattare.

DON MARZIO Sentite: io ho promesso proteggervi, e lo farò; ho promesso segretezza, e la osserverò; ma fra voi e me avete da permettermi che possa dirvi qualche cosa amorosamente.

LEANDRO Vedete il caso in cui mi ritrovo; se mia moglie mi scopre, sono esposto a qualche disgrazia.

DON MARZIO Che pensereste di fare?

LEANDRO Si potrebbe vedere di far cacciar via di Venezia colei?

DON MARZIO Via, via. Si vede che siete un briccone.

LEANDRO Come parlate, signore?

DON MARZIO Fra voi e me, amorosamente.

LEANDRO Dunque anderò via io; basta che colei non lo sappia.

DON MARZIO Da me non lo saprà certamente.

LEANDRO Mi consigliate ch'io parta?

DON MARZIO Sì, questo è il miglior ripiego. Andate subito: prendete una gondola; fatevi condurre a Fusina, prendete le poste, e andatevene a Ferrara.

LEANDRO Anderò questa sera; già poco manca alla notte. Voglio prima levar le mie poche robe, che sono qui in casa della ballerina.

DON MARZIO Fate presto, e andate via subito. Non vi fate vedere.

LEANDRO Uscirò per la porta di dietro, per non esser veduto.

DON MARZIO (da sé) (Lo diceva io; si serve per la porta di dietro.)

LEANDRO Sopra tutto vi raccomando la segretezza.

DON MARZIO Di questa siete sicuro.

LEANDRO Vi prego d'una grazia, datele questi due zecchini (gli dà due zecchini); poi mandatela via. Scrivetemi, e torno subito.

DON MARZIO Le darò i due zecchini. Andate via.

LEANDRO Ma assicuratevi che ella parta...

DON MARZIO Andate via, che siate maledetto!

LEANDRO Mi scacciate?

DON MARZIO Ve lo dico amorosamente, per vostro bene; andate, che il diavolo vi porti.

LEANDRO (Oh che razza d'uomo! Se strapazza gli amici, che farà poi coi nemici!) (va in casa di Lisaura)

DON MARZIO Il signor Conte! Briccone! Il signor Conte! Se non si fosse raccomandato a me, gli farei romper l'ossa di bastonate.

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