SCENA DICIOTTESIMA

Dejanira e Ortensia.

DEJANIRA: Ci dà dell'illustrissime. Ci ha creduto due dame.

ORTENSIA: Bene. Così ci tratterà meglio.

DEJANIRA: Ma ci farà pagare di più.

ORTENSIA: Eh, circa i conti, avrà da fare con me. Sono degli anni assai, che cammino il mondo.

DEJANIRA: Non vorrei che con questi titoli entrassimo in qualche impegno.

ORTENSIA: Cara amica, siete di poco spirito. Due commedianti avvezze a far sulla scena da contesse, da marchese e da principesse, avranno difficoltà a sostenere un carattere sopra di una locanda?

DEJANIRA: Verranno i nostri compagni, e subito ci sbianchiranno.

ORTENSIA: Per oggi non possono arrivare a Firenze. Da Pisa a qui in navicello vi vogliono almeno tre giorni.

DEJANIRA: Guardate che bestialità! Venire in navicello!

ORTENSIA: Per mancanza di lugagni. È assai che siamo venute noi in calesse.

DEJANIRA: È stata buona quella recita di più che abbiamo fatto.

ORTENSIA: Sì, ma se non istavo io alla porta, non si faceva niente.

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