SCENA QUINTA

Camera in casa di Filippo.

Filippo e Vittoria.

VITTORIA:        Favorisca, signor Filippo. Ho piacer di dirle due parole qui in questa camera, che nessuno ci senta.

FILIPPO:        Sì, volentieri. Già io in sala ci sto come una statua. Giocano al faraone, ed io al faraone non gioco.

VITTORIA:        Fatemi grazia. Presentemente la signora Giacinta dov'è?

FILIPPO:        Io non so dove sia. Io non le tengo dietro. Oh! sì, che in campagna si può tener dietro a voialtre fanciulle.

VITTORIA:        E il signor Guglielmo dov'è?

FILIPPO:        Peggio. Volete ch'io sappia dove vanno tutti quelli che sono in casa da me?

VITTORIA:        Il punto sta, signore, che mancano tutti e due.

FILIPPO:        E chi sono questi due?

VITTORIA:        Il signor Guglielmo e la signora Giacinta.

FILIPPO:        E che importa questo? Uno sarà in un loco, e l'altra sarà nell'altro.

VITTORIA:        E se fossero insieme?

FILIPPO:        Oh! in materia di questo poi, mia figlia non è una frasca.

VITTORIA:        Io non dico diversamente. Ma so bene che alla tavola, dove ora si gioca, non si fa che parlare di questa cosa; e vedendo che sono tutti e due spariti...

FILIPPO:        Spariti?

VITTORIA:        Mancano tutti e due, e non si sa dove siano.

FILIPPO:        Cospetto! cospetto! Cosa dice il signor Leonardo?

VITTORIA:        Mio fratello è andato in traccia di loro.

FILIPPO:        Se scopro niente... Se me ne accorgo... Vo' andare in questo momento... Ma ecco il signor Leonardo, sentiremo qualche cosa da lui.

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