SCENA UNDICESIMA

Guglielmo e detti.

GUGLIELMO:        Signore, le vent'una sono poco lontane. Se comandate, anderò io a sollecitare i cavalli.

FULGENZIO:        Cosa vedo? Guglielmo?

FILIPPO:        (Che tu sia maladetto!). No, no, non importa; non si partirà più così presto. Ho qualche cosa da fare... (Non so nemmeno quel, che mi dica).

FULGENZIO:        Si va in campagna, signor Guglielmo?

GUGLIELMO:        Per obbedirla.

FILIPPO:        (Io non ho coraggio di dirgli niente).

FULGENZIO:        E con chi va in campagna, se è lecito?

GUGLIELMO:        Col signor Filippo.

FULGENZIO:        In carrozza con lui?

GUGLIELMO:        Per l'appunto.

FULGENZIO:        E colla signora Giacinta?

GUGLIELMO:        Sì, signore.

FULGENZIO:        (Buono!).

FILIPPO:        O via, andate a sollecitare i cavalli. (A Guglielmo.)

GUGLIELMO:        Ma se dite che vi è tempo.

FILIPPO:        No, no, andate, andate.

GUGLIELMO:        Io non vi capisco.

FILIPPO:        Fate che diano loro la biada, e fatemi il piacere di star lì presente, perché la mangino, e che gli stallieri non gliela levino.

GUGLIELMO:        La pagate voi la biada?

FILIPPO:        La pago io. Andate.

GUGLIELMO:        Non occorr'altro. Sarete servito. (Parte.)

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