Guglielmo e detti.
GUGLIELMO: Signore, le vent'una sono poco lontane. Se comandate, anderò io a sollecitare i cavalli.
FULGENZIO: Cosa vedo? Guglielmo?
FILIPPO: (Che tu sia maladetto!). No, no, non importa; non si partirà più così presto. Ho qualche cosa da fare... (Non so nemmeno quel, che mi dica).
FULGENZIO: Si va in campagna, signor Guglielmo?
GUGLIELMO: Per obbedirla.
FILIPPO: (Io non ho coraggio di dirgli niente).
FULGENZIO: E con chi va in campagna, se è lecito?
GUGLIELMO: Col signor Filippo.
FULGENZIO: In carrozza con lui?
GUGLIELMO: Per l'appunto.
FULGENZIO: E colla signora Giacinta?
GUGLIELMO: Sì, signore.
FULGENZIO: (Buono!).
FILIPPO: O via, andate a sollecitare i cavalli. (A Guglielmo.)
GUGLIELMO: Ma se dite che vi è tempo.
FILIPPO: No, no, andate, andate.
GUGLIELMO: Io non vi capisco.
FILIPPO: Fate che diano loro la biada, e fatemi il piacere di star lì presente, perché la mangino, e che gli stallieri non gliela levino.
GUGLIELMO: La pagate voi la biada?
FILIPPO: La pago io. Andate.
GUGLIELMO: Non occorr'altro. Sarete servito. (Parte.)