AMICIZIA TRA FRATELLI

L’amicizia, non che la piena ed intima confidenza tra fratelli, rade volte si conserva all’entrar che questi fanno nel mondo, ancorché siano stati allevati insieme, ed abbiano esercitato l’estremo grado di questa confidenza sino a quel momento; e di più seguano ancora a convivere. E pure se l’uomo è capace di piena ed intima confidenza, e s’egli dovrebbe conservarla perpetuamente verso qualcuno, questo dovrebb’essere verso i fratelli coetanei, ed allevati con lui nella fanciullezza: e dico dovrebb’essere, non per forza naturale della congiunzione di sangue, la qual forza è nulla e immaginaria, e niente ha che fare nel produr quella confidenza o nel conservarla, ma per forza naturale dell’abitudine e dell’abitudine contratta nel primo principio delle idee e delle abitudini dell’individuo e nella prima capacità di contrarle, e conservata tutto quel tempo che dura la maggiore intensità e disposizione ed ampiezza, e il maggior esercizio di questa capacità. Nondimeno questa confidenza così fortemente stabilita e radicata si perde per la varietà che s’introduce nel carattere dei fratelli mediante il commercio con gli altri individui della società. Ma se questo commercio non avesse avuto luogo, quella confidenza sarebbe stata perpetua; com’ella non è mai cessata fino a quell’ora. Che vuol dir ciò, se non che nei caratteri degli uomini, novantanove parti son opera delle circostanze? e che per diversissimi ch’essi appariscano, come spesso accade anche tra fratelli, in questa diversità non è opera della natura se non una parte così menoma che saria stata impercettibile? È quasi impossibile il caso che tutte le minute circostanze e avvenimenti che incontrano a l’un dei fratelli nell’uso della società, incontrino all’altro, o sieno uguali a quelle che incontrano all’altro, ancorché postogli da vicino. Questa diversità diversifica due caratteri che parevano affatto, ed erano quasi affatto, compagni, e com’ella è inevitabile, così la diversificazione di questi caratteri nella società non può mancare. E ho detto le minute circostanze contentandomi di queste, perché anche la somma di cose minutissime basta a produrre grandissimi e visibilissimi effetti sull’indole degli uomini, massime allora ch’eglino sono principianti del mondo, e che in essi la capacità delle attitudini e delle opinioni, ossia la formabilità dell’indole è ancor molta e grande e in buon essere.

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