SCENA III.

ADELCHI, TEUDI.

TEUDI.

Mio re.

ADELCHI.

Restano amici ancora

Al re che cade?

TEUDI.

Sì: color che amici

Eran d'Adelchi.

[104]

ADELCHI

E che partito han preso?

TEUDI.

L'aspettano da te.

ADELCHI.

Dove son essi?

TEUDI.

Qui nel palazzo tuo, lungi dai tristi

A cui sol tarda d'esser vinti appieno.

ADELCHI.

Tristo, o Teudi, il valor disseminato

Tra la viltà! - Compagni alla mia fuga

Io questi prodi prenderò: null'altro

Far ne poss'io; nulla ei per me far ponno,

Che seguirmi a Bisanzio. Ah! se avvi alcuno

Cui venga in mente un più gentil consiglio,

Per pietà, me lo dia. - Da te, mio Teudi,

Un più coral servigio, un più fidato

Attendo ancor: resta per ora; al padre

Fa che di me questa novella arrivi:

Ch'io son fuggito, ma per lui; ch'io vivo,

Per liberarlo un dì; che non disperi.

Vieni, e m'abbraccia: a dì più lieti. - Al duca

Di Verona dirai che non attenda

Ordini più da me. - Sulla tua fede

Riposo, o Teudi.

TEUDI.

Oh! la secondi il cielo.

(escono dalle parti opposte ).

[105]

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