SCENA II.

Il SECONDO COMMISSARIO, e DETTI.

SECONDO COMMISSARIO.

(al CONTE)

Signor, se tosto

Non correte al riparo, una sfacciata

Perfidia s'affatica a render vana

Sì gran vittoria; e già l'ha fatto in parte.

IL CONTE.

Come?

SECONDO COMMISSARIO.

I prigioni escon del campo a torme;

I condottieri ed i soldati a gara

Li mandan sciolti, nè tener li puote

Fuor che un vostro comando.

IL CONTE.

Un mio comando?

SECONDO COMMISSARIO.

Esitereste a darlo?

IL CONTE.

È questo un uso

Della guerra, il sapete. È così dolce

Il perdonar quando si vince! e l'ira

Presto si cambia in amistà ne' cori

Che batton sotto il ferro. Ah! non vogliate

Invidiar sì nobil premio a quelli

Che hanno per voi posta la vita, ed oggi

Son generosi, perchè ier fur prodi.

SECONDO COMMISSARIO.

Sia generoso chi per sè combatte,

[216]

Signor; ma questi, e ad onor l'hanno, io credo,

Al nostro soldo han combattuto; e nostri

Sono i prigioni.

IL CONTE.

E voi potete adunque

Creder così: quei che gli han visti a fronte,

Che assaggiare i lor colpi, e che a fatica

Su lor le mani insanguinate han poste,

Nol crederan sì di leggieri.

PRIMO COMMISSARIO.

È questa

Dunque una giostra di piacer? Non vince

Per conservar, Venezia? E vana al tutto

Fia la vittoria?

IL CONTE.

Io già l'udii, di novo

La devo udir questa parola: amara,

Importuna mi vien come l'insetto

Che, scacciato una volta, anco a ronzarmi

Torna sul volto.... La vittoria è vana?

Il suol d'estinti ricoperto, sparso

E scoraggiato il resto.... il più fiorente

Esercito! col qual, se unito ancora

E mio foss'egli, e mio davver, torrei

A correr tutta Italia; ogni disegno

Dell'inimico al vento; anche il pensiero

Dell'offesa a lui tolto; a stento usciti

Dalle mie mani, e di fuggir contenti

Quattro tai duci, contro a' quai pur ieri

Era vanto il resistere; svanito

Mezzo il terror di que' gran nomi; ai nostri

Raddoppiato l'ardir che agli altri è scemo;

Tutta la scelta della guerra in noi;

Nostre le terre ch'egli han sgombre.... è nulla?

[217]

Pensate voi che torneranno al Duca

Que' prigioni? che l'amino? che a loro

Caglia di lui più che di voi? ch'egli abbiano

Combattuto per esso? Han combattuto

Perchè all'uomo che segue una bandiera,

Grida una voce imperiosa in core:

Combatti, e vinci. E' son perdenti; e' sono

Tornati in libertà; si venderanno....

Oh! tale ora è il soldato.... a chi primiero

Li comprerà.... Comprateli, e son vostri.

PRIMO COMMISSARIO.

Quando assoldammo chi dovea con essi

Pugnar, comprarli noi credemmo allora.

SECONDO COMMISSARIO.

Signor, Venezia in voi si fida; in voi

Vede essa un figlio; e quanto all'util suo,

Alla sua gloria può condur, s'aspetta

Che si faccia da voi.

IL CONTE.

Tutto ch'io posso.

SECONDO COMMISSARIO.

Ebben, che non potete in questo campo?

IL CONTE.

Quel che chiedete: un uso antico, un uso

Caro ai soldati violar non posso.

SECONDO COMMISSARIO.

Voi cui nulla resiste, a cui sì pronto

Tien dietro ogni voler, si ch'uom non vede

Se per amore o per timor si pieghi,

Voi non potreste in questo campo, voi

Fare una legge, e mantenerla?

[218]

IL CONTE.

Io dissi

Ch'io non potea: meglio or dirò: nol voglio.

Non più parole; con gli amici è questo

Il mio costume antico, ai giusti preghi

Soddisfar tosto e lietamente, e gli altri

Apertamente rifiutar. Soldati!

SECONDO COMMISSARIO.

Ma.... che disegno è il vostro?

IL CONTE.

Or lo vedrete.

(a un Soldato che entra)

Quanti prigion restano ancora?

IL SOLDATO.

Io credo

Quattrocento, signor.

IL CONTE.

Chiamali.... chiama

I più distinti.... quei che incontri i primi:

Vengan qui tosto.

(parte il Soldato)

Io 'l potrei certo.... Ov'io

Dessi un tal cenno, non s'udria nel campo

Una repulsa; ma i miei figli, i miei

Compagni del periglio e della gioia,

Quei che fidano in me, che un capitano

Credon seguir sempre a difender pronto

L'onor della milizia ed il vantaggio,

Io tradirli così! Farla più serva,

Più vil, più trista che non è!.... Signori,

Fidente io son, come i soldati il sono;

Ma se cosa or da me chiedete a forza,

Che mi tolga l'amor de' miei compagni,

Se mi volete separar da quelli,

[219]

E a tal ridurmi ch'io non abbia appoggio

Altro che il vostro, mio malgrado il dico,

M'astringerete a dubitar....

SECONDO COMMISSARIO.

Che dite!

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