Lettera di Bianca, vergine grassoccia e professoressa di botanica, ad un futurista.

Amore mio, sei dolce, divino! Ti amo, ti odio. Voglio, non voglio. Il tuo amore brutale mi fa paura. Lo combatto come bisogna combattere la Phytomyza Flavicornis che divora le radici dei cavoli verzotti.

Ho notato più volte che i cavoli malati presentavano le foglie più grandi esterne rossicce e gialle e le interne piccolissime, quasi completamente atrofizzate. Esaminati questi esemplari, potei constatare che erano tutti attaccati nelle radici da un parassita la cui larva, molto sottile, ne aveva danneggiata la parte esterna. Le lesioni fatte dall'animale erano pochissimo profonde, corte e strettissime, ed apparivano assai meno rilevanti, e ben diverse da quelle che producono gli Antomiini.

Su parecchie piante ammalate potei seguire lo sviluppo di questo parassita. La larva, senza dubbio appartenente a un dittero, dapprima molto sottile (mm. 1 circa di diametro) e della lunghezza di mm. 5 a 6 (fine di settembre), nella, prima quindicina di ottobre si fece più robusta e raggiunse il diametro massimo di mm. 2, raccorciandosi di mm. 1. Nella seconda quindicina di ottobre divenne ancora più tozza, tarda nei suoi movimenti fino alla completa trasformazione in pupa. Questa ha una lunghezza massima di mm. 4.

Nel campo infetto ebbi a riscontrare anche qualche radice devastata da Chortophila Brassicæ Bouché (Sottofam. Antomiini) (fig. 2), che è un dittero di dimensioni maggiori del precedente ricordato, la cui larva vive di solito nella radice del cavolo, nella quale anche passa a pupa.

Come pure potei constatare alcune piante infette da Aphis Brassicæ L. (Sottofam. Afidini), insetto molto comune sulle foglie.

Nel nostro caso dunque l'infezione era assai complessa, ma devo rilevare che mentre solo alcune delle piante ammalate erano attaccate da Chortophila Brassicæ Bouché ed Aphis Phytomyza L., tutte, senza eccezione, erano affette da Phytomyza Flavicornis Falk.

Non ho notizie che fino ad oggi sia stato notato questo dittero sulla radice del cavolo, per cui credo probabile possa trattarsi di un parassita adattatosi per necessità a vivere su questa pianta.

Con mille baci,

tua Bianca.

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