Risposta del futurista

Cara amica,

finalmente ricevo da una donna una lettera veramente geniale.

Amo gli «Antomiini» e anche il parassita studiato da te. Tu dunque vivi nel verde umido profumo ronzante d'un bosco, bombardato ma non vinto dal sole.

Il bosco è una gonna di verdura sulla collina flessuosa agilissima. Sete delle piante. Solidità del tronchi. Inquietudine vibrante dei riflessi eleganti sulle tue mani.

Odore selvaggio crudo carnale che sfiora la tua bocca e morde le tue nari. Muscoli trionfali dei rami virili che stringono infilzano sfondano. Tormento soave dei tuoi seni sotto i fini pugnali della luce che punge. Ondata di fuoco solare sulla tua fronte e sul tuo collo che sudano. Sei languida.... Senti la pelle del tuo ventre bagnata di piccoli spaventi-pruriti che ti portano giù l'anima giù giù.... Cedi al peso tondo molle della lussuria vegetale. E ti vedo coricata sull'erba. Non ti curi di quella rosea tepida zona di carne che la tua gonna impigliata lascia scoperta.

Dormi? Non so. Sogni.... Sei perduta in un sogno confuso e preciso. Senti, ma non vedi una bestiolina stranissima che si muove fra i tuoi piedini....

Topolino? No.

Talpa rosea? No.

Sembra di gomma. Ti sfiora la caviglia, poi il polpaccio.

Ecco, si trasforma. Sembra di caucciù. Si gonfia. Prende una rigidità violenta. Alza la testa rossa. Tu tremi, inchiodata dal sogno, e non lo guardi. Sei svenuta nella grande carezza verdombrardente del bosco. Il piccolo animale avido sale sale... Ecco si nasconde sotto la tua veste. Sale certamente perchè il tuo corpo trema più forte. Sale.... Ora la sua testa infuocata forza lo stretto caldo, sfiora un bosco profumato che sembra fatto per il piccolo amico.

Ecco ecco..... Ora certamente (non lo vedo ma ne sono sicuro) la tonda ruvida testa violenta s'insinua nel bosco. Vi penetra un poco. Il bosco s'apre. Tu, tu apri il piccolo bosco al tuo amico.... Vuoi?

Scrivimi i tuoi sogni nel bosco grande mentre il tuo piccolo bosco sorrideva, con lacrime di gioia, al suo piccolo animaluccio selvaggio.

La tua alta intelligenza deve servirti a massacrare il vecchio pudore cretino e la stupida distinzione tra decente e indecente, tra le «brutte e le belle cose». La vita è sempre bella. Il desiderio è sacro. Il furore del sangue è sacro. Il grande bosco è sacro. Quel piccolo animale impetuoso e affettuoso è degno di te, della tua amicizia.

Sono verità. Rispondi.

Tutta la tediosa e vana letteratura religiosa neutrale pudica mistica gesuitica non può vincere la bella verità d'un desiderio violento al sole, nel bosco colmo di delizie carnali e vegetali e di fremiti voluttuosi profondi. Lo vuoi?

Ti bacio come so baciare io.

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