Pei solchi eguali, il getto largo, eguale,
sparge il seme; si spande, da la mano
schiusa, in minuta pioggia d'oro, il grano,
rilucente nel sole aütunnale.
Fuman le zolle, a l'ora mattinale,
siccome incenso che ad un Nume arcano
(non, forse, è un'ara tutto il vasto piano?)
solennemente da la terra sale.
E fra le zolle passa senza posa,
sacerdote del gran culto, il colono,
e il gesto lento a la gran Madre antica
va confidando il prezioso dono,
l'umile chicco che nel solco posa
e che domani gli darà la spica.