2. Su Leonida Modonesi.

Il nome di Léo Modonnet (circa 1759-?) di professione attore, compare nei verbali di polizia relativi alle insurrezioni sanculotte di germinale e pratile dell'anno III. Gli agenti di sicurezza Vidal, Clairmont e Figuier lo citano tra molti altri nelle loro vane indagini circa l’identità «del criminale mascherato detto Scaramouche». L’interrogatorio di tal Gérard Mignon, facchino, abitante di Saint-Antoine, è l’ultimo documento in lingua francese che contenga il nome di Léo Modonnet o Madonais o Madonné (5 messidoro, anno III - 23 giugno 1795).

Tuttavia, la raccolta della «Gazzetta di Bologna», conservata nella biblioteca dell’Archiginnasio, restituisce il nome di Leone Madonnesi in un elenco di attori, impegnati al Teatro Comunale per la stagione estiva 1805.

La cronologia di tutti gli spettacoli rappresentati nel Gran Teatro Comunale di Bologna, dalla solenne sua apertura il 14 maggio 1763 a tutto l’autunno del 1880, riporta il seguente cartellone:

ESTATE 1805

anno IV della Repubblica italiana

Si rappresenteranno due Balli e una Commedia

I Balli saranno d’invenzione e direzione del Cittadino Antonio Muzzarelli bolognese, il primo dei quali Eroico e Grande avrà per titolo:
IL RATTO D’ELENA
L’altro da destinarsi.
Ballerini di Concerto n. 24.
Con n. 60 Figuranti.
Maestro al Cembalo e Direttore dei Cori, Tommaso Marchesini.
Primo Violino e Direttore d’Orchestra, Francesco Rastrelli.
II vestiario, proprietà dell’impresario, sarà d’invenzione di Luigi Uccelli
Il macchinismo sarà di Carlo Sarti.
La Commedia avrà per titolo
CHI LA FA L’ASPETTI
o sia La burla restituita in cambio
del Grande Maestro Goldoni.
Attori: Maestro Gottardo, linaiuolo, Leone Madonnesi – Placida, sua moglie, Rosa Pinetti – Maestro Agapito, Paolo Ferrari – Pandolfo, mercante, Felice Pellegrini – Costanza, figlia di Pandolfo, Teresa Belmonte – Roberto, amante di Costanza, Paolo Capelli – Leandro, amico di Roberto, Luigi Lollini – Bernardo, oste, Giuseppe Tomasini.
L’abbonamento per dette recite sarà di scudi 4 moneta, escluso rame, da pagarsi metà all’atto d’abbonarsi, l’altra metà terminata la prima opera.
Impresario, Luigi Antonini.

Il compilatore della cronologia, Felice Romani, aggiunge a piè di pagina questa nota:

n. b. Il 21 giugno 1805, giunse in Bologna S. M. l’imperatore Napoleone I, e nella terza sera fu dato in suo onore un Gran Veglione, con la rappresentazione della Burla e dei Balli. Quindi si aprí l’arco retrostante al teatro, unendosi così il giardino del Guasto, splendidamente illuminato, locché faceva un sorprendente effetto.

Il celebre agronomo Filippo Re, nel suo Giornale della mia vita, racconta così la festa bolognese in onore di Napoleone:

La sera del 23 giugno vi furono gran fuochi di gioja sulla piazza del Mercato, ove in una elegante Galleria intervennero le Loro Maestà, e dopo andarono al Gran Teatro per assistere alla messa in scena di una commedia del Goldoni. L’imperatore ne fu a tal punto divertito che volle di persona complimentarsi con il primattore.

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