INDICE

Lamartine, Châteaubriand et l'Italie Pag. 5
La pleiade musicale 39
La elettricità animale 75
Appendice:
Le Monténégro 113

[141]

LE CONFERENZE FIORENTINE SULLA VITA ITALIANA

Alcuni giudizi della stampa.

«Le Conferenze fiorentine, che tanto favore incontrarono nel pubblico che ascolta e in quello che legge, hanno cambiato di editore: sono passate dai fratelli Treves di Milano alla Casa R. Bemporad e figlio di Firenze; ma ciò non vuol dire nulla: la sostanza è rimasta sempre la stessa, cioè buona.

«Dopo aver trattato della vita italiana negli albóri, nel trecento, nel rinascimento, nel cinquecento, nel seicento, nel settecento, nel periodo della rivoluzione francese e dell'impero, le conferenze fiorentine hanno ora preso a trattare della Vita Italiana nel Risorgimento e sono già state raccolte in volume.» (La Rassegna settimanale universale, 3 aprile 1898).

«Alla prima serie di Conferenze fiorentine, edite dalla Casa Treves di Milano, che ebbero tanta fortuna nel pubblico degli ascoltatori e dei lettori, quando furono dette e stampate, segue questa seconda intorno al periodo più serio, interessante glorioso della nostra storia. Il periodo del risorgimento ci commuove e ci fa fremere anco adesso, poichè le più belle energie intellettuali e morali ond'esso fu prodotto si vanno spegnendo, e fra le diserzioni e le delusioni, lo scetticismo dilaga.» (G. Pipitone Federigo nel Flirt di Palermo, 5 maggio 1898).

«I volumi, che la Casa E. Bemporad e figlio ha dato alla luce con una signorilità eguale a quella dei Treves di Milano, contengono la prima, la seconda e la terza serie delle letture [142] tenute l'anno scorso sulla Vita Italiana nel Risorgimento e si aggirano su quel burrascoso periodo, che va dal 1815 al 1831; periodo in cui gli amori più puri e gli slanci più generosi si alternano agli odi i più feroci, alle mène più tenebrose e più sozze.

«Tredici letture fra le più belle e le più attraenti, perchè parlano di cose e di uomini il cui ricordo è ancor vivo nella mente come fossero d'ieri e perchè toccate dalla mano, non sempre maestra, ma spesso sicura del Del Lungo, del Rovetta, del Nitti, del Biagi, del Costa di Beauregard, dell'Alfani, del Panzacchi, del Bonfadini, della Serao, del Colombo e del Ricci.

«Io potrei, se volessi, darvene qui un'idea più ampia e farvene anche un tantino di critica; ma a che prò, se i giornali della città seppero meglio di me, aiutati dalla freschezza delle impressioni, darvi, allora, l'una e l'altra?...» (Guido Rubetti nel Corriere italiano del 6 giugno 1898).

«Pochi libri come questo sono degni di essere letti e meditati profondamente.... I soggetti che gli autori imprendono a trattare con l'usata maestria, non possono, in verità, essere più serii ed attraenti, come quelli che ravvivano il culto delle patrie memorie, e, tesoro di osservazioni quasi sempre giuste e di bellezze peregrine, mirano tutti a dilettare istruendo.» (N. Penna, nell'Ebe di Loreto Aprutino, 1º luglio 1898).

«In realtà queste Conferenze portano un geniale e utile contributo alla coltura nazionale. Non l'aridità dei fatti, non una cifra uggiosa, ma un'esposizione facile e limpida, un giudizio equamine o sereno danno il quadro più completo e vivo del periodo preso a studiare, e rendono con la maggiore schiettezza il pensiero che l'ha agitato. Il tema svolto da ciascun conferenziere dice subito l'interesse o l'importanza di questi volumi.» (Il Paese di Palermo, 8 ottobre 1898).

«Apprendere senza fatica e senza perdita di tempo è il desiderio di quanti assistono a ogni conferenza, ed è quello che [143] pensava anche il Giusti prima che le conferenze venissero di moda. A un così giusto desiderio rispondono le conferenze tenutesi con costante accorrenza di pubblico a Firenze, per cura della Società di letture, riguardanti argomenti di letteratura e di storia. Raccolte in volumi, questi ebbero lieta accoglienza; ora, gli editori fiorentini R. Bemporad e figlio inaugurano le serie delle conferenze storiche sul nostro Risorgimento, pel periodo compreso dal 1815 al 1831. Anche a coloro che non ignorano le vicende di quegli anni, tornerà gradito questo volume, che per la varietà degli argomenti, per la vivezza e il colorito della esposizione e pel valore degli autori, riesce un interessante e nuovo contributo alla storia paesana.» (Cronaca universitaria di Catania, 16 novembre 1898).

«V'è da rallegrarsi che le dotte e geniali conferenze tenutesi a Firenze per iniziativa della Società di pubbliche letture si raccolgano ogni anno in un bel volume che il pubblico legge avidamente.

«Quello uscito ora, il primo della serie storica, non potrebbe essere più interessante, per l'indole, la varietà e l'importanza degli argomenti trattati. Romualdo Bonfadini discorre dottamente della politica degli Stati italiani dal 1831 al 1846; Guglielmo Ferrero ci ricorda la vecchia Italia e ne deduce i bisogni della «nuova»; F. S. Nitti tratta del brigantaggio meridionale durante il regime borbonico; e per ultimo il Masi ci delinea la figura del vescovo d'Imola, che fu poi Pio IX, del quale reca notizie inedite e rievoca memorie patriottiche. Certo la lettura di questo volume giustifica il pregio e l'interesse dei precedenti e conferma il favore del pubblico.» (Il Commercio di Milano, 3-4 giugno 1899).

«En deux volumes la maison R. Bemporad et fils de Florence nous donne une série de conférences très intéressantes sur la vie italienne pendant le Risorgimento. C'est la seconde serie et l'accueil fait au premier recueil est mérité par celui-ci.

«Le premier volume - Histoire - contient quatre études de: MM. Bonfadini, Ferrero, Nitti et Masi. Le second volume [144] consacré aux Lettres, Sciences et Arts, nous offre des articles d'Antonio Fogazzaro, d'Enrico Panzacchi, d'Arturo Linaker et de Guido Mazzoni.

«Chacune de ces études mériterait un article special et l'espace nous incite ù renvoyer le lecteur aux deux volumes, dont chaque page a une haute valeur littéraire, historique ou philosophique.» (L'Italie, 19 giugno 1899).

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