LA FOLLA

Fluttuo con te, nel tuo sordo tumulto

perduta; e tu mi porti e tu mi spingi

e mi rigetti, e d'ignorarmi fingi,

ma ben m'abbranca il tuo potere occulto.

 

Sai di sudore umano, e di sporcizia

mascherata d'aromi, e del sentore

d'ogni travaglio: ogni odio ed ogni amore

per oscuro fermento in te s'inizia.

 

Mi piaci per l'enorme onda vitale

che tutta mi ravvoltola, muggente

e rischiumante, carne e cuore e mente

impregnando del tuo libero sale.

 

Ogni volto che a lampi appare e spare

forse è il mio: chè mio corpo non è questo

solo ch'io sento e curo e movo e vesto:

chi vi noma e vi scinde, onde del mare?...

D'essere innumerevole è mia gloria

e mia superbia; e multiforme, come

te, folla; e in preda a tutti i venti, come

te, che a folate scardini la storia;

e, se fremito passi di sommossa,

ingigantir con te, con te disvellere

i sassi e i cuori, ed oscurar le stelle

col divampar della mia furia rossa.

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