PLENILUNIO

Vecchio capoccia, ormai dentro la casa

dorme la tua tribù, queta e serena.

La casa è bianca nella luna piena

dalla soglia di pietra alla cimasa.

Anche l'aia ha un immobile pallore

estatico, un candor di nevicata.

Lasciami presso il cane, accovacciata

col viso a terra. Ho stanco il corpo e il cuore.

Lasciami presso il cane, sulla soglia

di pietra. Non cacciò dal suo felice

campo Boòz la pia spigolatrice

che venne a lui così sperduta e spoglia.

Io sono Ruth dai morbidi capelli

color di notte, che d'un manto regio

superbamente coprono lo sfregio

brutale della tunica a brandelli.

Ma Ruth rimase. Io partirò coll'alba.

Io sempre vado e vado, e mai non resto.

Sol mi trattien, rete di perle, questo

plenilunio che magico s'inalba.

Voglio dormire in un lenzuol di luna

come una principessa di leggenda;

e della Lattea Via farmi una benda

maravigliosa alla gran chioma bruna.

.... Trame d'argento. Ragnatele d'astri.

Silenzio. E tutto bianco, tutto bianco....

.... Ma poi la luna piegherà su un fianco,

gonfia, inferma, grottesca, fra giallastri

vapori.—E mentre la sua faccia tragica

d'assassinata affonderà nel nulla,

io pur riprenderò, verso il mio nulla

che salvezza non ha, la fuga tragica.

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