LIBERTÀ

—Il tuo nome?...—mi chiese il vagabondo,

camminando con me lungo un fossato.

—Lo lasciai sui registri dello stato

civile, in un grigio angolo del mondo.

 

Mi schiaffeggiò di me cruda vergogna

fra l'uom, belva di cauta zanna losca

che per meglio colpir meglio s'imbosca,

e la femminea serica menzogna.

 

Se uomo e donna tali sono, io voglio

esser altro. Esser altro!... E pur m'è tolto

strapparmi questo corpo e questo volto

umani a strazio del mio duro orgoglio.

 

Buffa e tragica cosa, essere inscritto

nello stato civile, a chi il suo crisma

chiede all'eterno, a chi nel vasto prisma

dell'anima rifrange anche il delitto!...

 

Buffa e tragica cosa, avere un nome

che ognun dice, bestemmia, ama, ricorda!...

È il doppio nodo, al collo, della corda

che un dì ti strozzerà, nè saprai come.

 

Così fuggire, è pazzo ed è sinistro,

lo so,—soli col nostro aspro coraggio.

Ci arresteranno per vagabondaggio,

fratello!... E v'è anche in carcere un registro.

 

Lì ben dovranno imprimere le scarne

dita il suggel di riconoscimento,

il nome : tatuaggio che l'armento

umano porta sulla viva carne....

 

Ma noi—tendi l'orecchio, a bassa voce

parlo, che non ci ascoltino i roveti—

ma noi ci fingeremo analfabeti,

fratello!... E traccerem, nuda, una croce.

*

Croce di vita!.... L'ombra delle braccia

nere, tese all'amplesso senza scampo,

per monte e valle, per foresta e campo

ingigantisce sulla nostra traccia.

 

Liberi?... Hai tu la tunica del vento,

forse?... Puoi star senz'acqua e senza fuoco?...

Illudimi, se puoi. Sol per un poco

calmalo, questo mio vano tormento.

 

Chiamami Alba quando l'alba è in cielo,

chiamami Sera quando il ciel s'addorme.

Non separar le mie terrene forme

dall'albero, dal musco, dallo stelo.

 

Io non fui d'altri e non sarò mai tua,

io son di me: pur m'è tremendo il giogo

del lento corpo: se il sol fosse un rogo,

dentro m'avventerei, per esser sua.

 

Fra gli uomini che odio e il Dio che agogno

sta la vita: ed ucciderla non posso:

ella, ella sola è il tramite che, rosso

di sangue, tutta mi congiunge al sogno.

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