CONTRASTO

Figlia, i rami di pesco e biancospino

di che s'adorna il tuo bel marzo acerbo,

cangia il soffio del tempo in un superbo

sfiorir di rose lungo il mio cammino.

 

Già un poco sfatte, e del color del sangue

che si raggruma a fior d'una ferita,

l'inebriante aroma han della vita

che per eccesso di pienezza langue.

 

Figlia, e tu non lo sai. Tu bevi i venti

del largo, in quell'incerta mattinale

ora, che, ancor fasciata d'ombra, sale,

carico il grembo di promesse ardenti.

 

Non vedi ch'io mi fo sempre più smorta

fra il sitibondo aulir di passïone

delle mie rose; e ch'io ne fo corone

per appenderle in voto alla tua porta.

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