No!... Comprenderti voglio, o vita, o vita
che m'attanagli con sì dure branche,
e a prova nelle mie viscere stanche
prima scavi poi baci la ferita.
Io non ho membro che non porti il segno
della tua vïolenza—e il sanguinante
mio cor t'ha in sè confitta, rutilante
scure che strappa alla radice il legno.
Quando comprenderò, forse il tuo gioco
barbaro diverrà per la mia mente
un nulla, un fior che sboccia, una vanente
nube, vermiglia del tramonto al fuoco.
Quando comprenderò, ti sarò grata
forse del vario strazio che m'infliggi,
torturatrice, che unghia e dente figgi
dove la carne più ti par malata.
Dimmi il perchè, se un perchè esiste. Io voglio
saperlo, per gioirne; e del dolore
far delizia pei sensi, urlo d'amore
per l'anima, corona per l'orgoglio.