BUON DÌ, MISERIA

A Sofia Bisi Albini.
Chi batte alla mia porta?...

... Buon dì, Miseria; non mi fai paura.

Fredda come una morta

Entra: io t'accolgo rigida e secura.

Spettro sdentato da le scarne braccia,

Guarda!... ti rido in faccia.

Non basta ancor?... T'avanza,

T'avanza dunque, o spettro maledetto.

Strappami la speranza,

Scava coll'ugne adunche entro il mio petto;

Stendi l'ala sul letto di dolore

Di mia madre che muore.

T'accanisci: che vale?

È mia la giovinezza, è mia la vita!

Nella pugna fatale

Non mi vedrai, non mi vedrai sfinita.

Su le sparse rovine e su gli affanni

Brillano i miei vent'anni.

Tu non mi toglierai

Questa che m'arde in cor forza divina,

Tu non m'arresterai

Ne l'irruente vol che mi trascina.

Impotente è il tuo rostro.—O tetra Iddia,

Io seguo la mia via.

Vedi laggiù nel mondo

Quanta luce di sole e quante rose,

Senti pel ciel giocondo

I trilli de le allodole festose:

Che sfolgorìo di fedi e d'ideali,

Quanto fremito d'ali!...

Vecchia megera esangue

Che ti nascondi nel cappuccio nero,

Io nelle vene ho sangue,

Sangue di popolana ardente e fiero.

Vive angosce calpesto, e pianti, ed ire,

E movo all'avvenire.

Voglio il lavor che indìa,

E con nobile imper tutto governa.

Il sogno e l'armonia,

D'arte la giovinezza sempiterna;

Riso d'azzurro e balsami di fiori,

Astri, baci e splendori.

Tu passa, o maga nera,

Passa come funesta ombra sul sole.

Tutto risorge e spera,

E sorridon fra i dumi le vïole:

Ed io, dai lacci tuoi balzando ardita,

Canto l'inno alla vita!....

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