IN ALTO

Sogno.—Dinanzi al mio vagante sguardo

Una turba fantastica traluce

Tutta ravvolta ne la rossa luce

Del tramonto di giugno austero e tardo.

 

Son macri volti e petti strazïati,

Teste coperte di polve e di spine,

Sfolgoranti d'amor luci divine,

Corpi da interne piaghe divorati.

 

Ed io domando: Ma chi siete voi,

Che accennando sfilate a me davanti,

E m'arridete, taciti e raggianti,

Nella gloria del sol?...—«Noi siam gli eroi,

 

Siam l'inspirata e tragica coorte

Che sui campi di guerra e sugli spaldi

Fra cozzo d'armi e risuonar di caldi

Inni, i petti robusti offerse a morte.

 

Gli sventurati eroi siam del pensiero,

Siam la falange macera e sfinita

Che invanamente consumò la vita

Ne la ricerca del fuggente vero.

 

Soldati fummo, martiri e giganti:

Nostre le pugne, i sacrifici e l'onte.

Nemico ferro ci squarciò la fronte,

E pur cadendo singhiozzammo: Avanti!

 

E plebi insane inferocîr su noi,

E vilipesi fummo e lapidati,

Crocifissi, derisi, torturati,

Senza tregua o quartier!... Noi siam gli eroi.»

 

.... Ed io sorgo ed esclamo: Oh, perchè mai

Tanti sospiri e tante vite infrante,

E tante ambasce e tanto lutto, e tante

Serie infinite d'infiniti guai?...

 

Perchè s'insegue con rovente ardore

Un ideal che balenando sfugge,

Perchè piangendo l'anima si strugge

Nel desìo, ne l'inganno e nell'amore?...

 

Perchè?...—Dinanzi al mio sognante sguardo

La fantastica turba ancor traluce,

Tutta ravvolta ne la rossa luce

Del tramonto di giugno austero e tardo:

 

Dai volti radïosi e senza velo

Spira una calma che non è terrena:

Schiudendo la pupilla ampia e serena

Segnan col dito, sorridendo, il Cielo.

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