VA

Tu che sei bello, generoso e forte,

Tu amor mi chiedi?... Oh, bada.

Se gaudio e speme a te reca la sorte,

Non ti gettar su la mia fosca strada.

Va, di pace e d'amor ricca è la terra:

Fanciullo, io son la guerra.

T'arde la fiduciosa alma ne gli occhi,

E amor mi chiedi?... Oh, bada.

Non trascinarti dunque a' miei ginocchi,

Non ti gettar su la mia fosca strada.

Se gaudio e speme a te reca la sorte,

Ti scosta—io son la morte.

De la mia madre sulla grigia testa

E sul mio capo bruno

Scatenarsi vid'io nembo e tempesta,

E cumular gli affanni ad uno ad uno.

Esile ed avvilita, in vesti grame,

Piansi di freddo e fame.

Crebbi così, racchiusa in un dolore

Torvo, senza parole;

Crebbi col buio intorno e qui nel core

Una feroce nostalgia di sole.

D'occulti pianti e di sconforto vissi,

Soffersi e maledissi.

E quando penso a mia madre, che un lento

Vorace morbo uccide,

Al focolar de la mia casa spento,

Al lauto mondo che gavazza e ride,

Un odio, un infrenato odio mortale,

Spiega a' miei versi l'ale.

E tu mi chiedi amor?... Parti, m'oblìa,

Fanciullo!... Oh, tu non sai

L'ansie de la rovente anima mia

In lotta sempre e non placata mai?...

Lascia ch'io fugga, disamata e smorta,

Ove il destin mi porta.

 

Lascia ch'io fugga tra i sassi e le spine

Sin che la vita muore,

Ch'io fugga senza tregua e senza fine,

Colla febbre nel sangue e Dio nel cuore....

.... Va, di pace e d'amor ricca è la terra:

Fanciullo, io son la guerra.