Avendo osservato, o Imperadore, che vi sono stati molti, i quali hanno lasciato in iscritto precetti, e volumi sull’Architettura, ma tutti o non ordinati, o principiati solo, e come sparse particelle; ho stimato perciò degna ed utile cosa, di ridurre prima generalmente in una divisione perfetta tutto l’intiero trattato, e poi andare spiegando in ciascun libro partitamente le qualità di ciascheduna specie. Laonde perchè, o Cesare, nel primo libro ho trattato dell’offizio, e delle cognizioni, che aver deve l’Architetto: nel secondo dell’apparecchio de’ Materiali, i quali sono d’uso nelle fabbriche; e nel terzo della forma de’ Tempj, de’ loro generi, delle loro specie, e delle distribuzioni proprie di ciascun genere. De’ tre Ordini poi ho trattato solo della maniera Jonica, come di quella che è più delicata per la qualità de’ membretti; ora in questo tratterò delle maniere Dorica, e Corintia, spiegando minutamente tutte le loro differenze, e proprietà.