Saranno gli edifizj privati ben disposti, se dal bel principio si rifletterà agli aspetti, e ai climi, ne’ quali si fabbrica; imperciocchè è fuor di dubbio, che abbiano a essere diverse le fabbriche, che si fanno nell’Egitto da quelle nella Spagna, diverse quelle del Ponto da quelle di Roma, e così anche negli altri paesi: giacchè una parte della terra è sottoposta al corso del sole, un’altra ne resta lontana; e l’altra, che è nel mezzo, è temperata. Laonde siccome la costituzione del cielo riguardo alla terra, per l’inclinazione del zodiaco, e per il corso del sole, è naturalmente dotata di diverse qualità, con questa stessa regola conviene formare gli edifizj secondo il temperamento de’ luogi, e i varj aspetti del cielo.
Sotto il settentrione si hanno a fare le abitazioni a volta, il più che si può riparate, non aperte, anzi rivolte agli aspetti caldi: ne’ luoghi meridionali all’incontro sottoposti alla veemenza del sole, perchè vi si muore dal caldo, si debbono fare aperte, e rivolte o a tramontana, o a greco: così coll’arte si ripara al danno, che farebbe da se la natura; si prenderà negli altri paesi della stessa maniera un temperamento corrispondente al loro clima. Tutto si ricava riflettendo e considerando sulla natura stessa delle cose, con osservare specialmente le membra e i corpi delle persone; imperciocchè ove il sole spande con mediocrità i suoi raggi, ivi si conservano i corpi temperati: ove brucia, perchè vi corre vicino, toglie e succhia la parte umida: finalmente ne’ paesi freddi, per essere molto distanti dal meriggio, non solo non si secca per il caldo l’umido, ma anzi insinuandone l’aria rugiadosa, fa e più grandi le corporature, e più grave il suono della voce. Questa è la ragione, perchè i popoli sotto il settentrione crescono di vasta corporatura, di color imbiancato, capello steso e biondo, occhio azzurro, e sono sanguigni, cioè perchè sono impregnati da quantità d’umido, e di geli. Quelli poi, che abitano vicino all’Equatore, e sono sottoposti al corso del sole, vengono per la sua veemenza di corporatura bassa, di colore fosco, capelli ricci, occhi neri, gambe deboli, e di poco sangue; e questa scarsezza di sangue gli rende più timidi nel resistere alle armi, ma soffrono senza timore i calori e le febbri, perchè le loro membra sono nudrite dal calore. I corpi poi, che nascono sotto il settentrione, sono più timidi e deboli alle febbri, ma per l’abbondanza del sangue più animosi alle armi.
Il tuono della voce parimente ha varie e diverse qualità, secondo le diverse nazioni; imperciocchè i termini dell’Oriente, e dell’Occidente, dove la terra si equilibra, e dove appunto si separa la parte superiore del cielo dalla inferiore, pare che abbiano naturalmente un cerchio a livello, dai matematici chiamato Orizzonte. Ciò posto, e tenendolo bene a memoria, dal labbro, che è dalla parte settentrionale, si tiri una linea al centro dell’asse meridiano o sia Equatore, e da quello in un’altra obbliqua sino al polo, il quale sta dietro le stelle settentrionali, troveremo chiaramente con ciò formarsi la figura d’un triangolo nel mondo, simile a quello dell’istrumento da fiato, da’ Greci detto sambuca. Così quei popoli, che abitano quel tratto di terra vicino al punto inferiore, cioè sotto l’Equatore verso le parti meridionali, per la piccola elevazione di polo, formano un tuono di voce sottile, ed acutissimo, siccome nel citato stromento è il tuono, che è più vicino all’angolo: sieguono gli altri, che formano una scala di tuoni più gravi, quali sono i popoli della Grecia, che sono nel mezzo; finalmente crescendo da quello mezzo di mano in mano fino agli ultimi luoghi settentrionali sotto il polo, si esprimono le voci de’ popoli con tuoni assai più gravi. Così si vede, come tutta la macchina di questo mondo per la obbliquità del zodiaco è composta armonicamente con tutte le consonanze da’ diversi influssi del sole. Ond’è, che quei popoli, che sono situati nel mezzo fra l’Equatore, e il polo, hanno nel discorso un tuono mezzano di voce, appunto come sono quei tuoni mezzani, che si veggono nel diagramma musicale: quelli poi, che s’incontrano andando verso il settentrione, perchè hanno maggior elevazione di polo, hanno nella voce, che è pregna d’umido, naturalmente i tuoni più gravi d’ipate, e di proslambanomene; come finalmente i popoli, che s’incontrano andando verso il mezzogiorno, hanno un tuono di voce sottile, ed acuto simile alle paranete.
E che sia vero, che i luoghi di natura umidi facciano la voce grave, i caldi acuta, si può ricavare da questa sperienza. Si prendano due vasi di creta, cotti egualmente in una fornace, di eguale peso e di eguale suono: uno di questi poi s’immerga nell’acqua, e si cavi, e si tocchino ambidue, si vedrà, che differiranno molto fra loro nel suono, nè potranno essere più di uguale peso. Non altrimenti i corpi degli uomini, ancorchè nati di una stessa figura, e sotto lo stesso cielo, pure alcuni hanno per il calore del paese voce acuta, altri l’hanno molto grave per l’abbondanza dell’umido. Per il clima parimente assottigliato dal sole penetrante, hanno i popoli meridionali la mente più pronta, e più lesta agli espedienti; e i settentrionali aggravati dalla grossezza del clima, e intiepiditi dall’umido per la contrarietà dell’aria hanno le menti ottuse. E che sia così, si vede chiaramente ne’ serpenti, i quali nella stagione calda, perchè si asciutta in loro l’umore freddo, si muovono con somma velocità, ma ne’ tempi umidi e d’inverno, raffreddati dal cambiamento dell’aria, restano per istupidezza immobili; così non è da meravigliarsi, se anche le menti degli uomini diventino per il caldo più acute, e per il freddo stupide. Non ostante dunque che i popoli meridionali sieno di mente acuta, e di sottigliezza infinita nel pensare, pure in genere di fortezza, soccombono, perchè il sole ha snervate le forze nel loro animo; al contrario quei, che nascono in paesi freddi, sono più animosi contro le armi, e senza timore assaltano con gran forza: ma per la stupidezza della mente, come attaccano senza considerazione, e senza malizia, non riescono nei disegni.
Poichè dunque ha la natura stessa distribuite in questo mondo le cose in modo, che tutte le nazioni sono diverse pei diversi temperamenti, la stessa volle, che nel mezzo di tutta la terra, e di tutte le nazioni avesse la sua sede il popolo Romano; perchè nell’Italia le genti sono attissime ad ambi gli uffizj, forti cioè tanto nelle membra del corpo, quanto nell’acutezza della mente. E siccome il pianeta di Giove corre per uno spazio temperato fra quello di Marte caldissimo, e il freddissimo di Saturno, nella stessa maniera anche l’Italia gode il miglior clima temperato fra il settentrionale da una parte, e il meridionale dall’altra; e quindi è, che coi strattagemmi abbatte le forze de’ barbari, e colla forza i strattagemmi de’ meridionali. La providenza divina dunque è stata quella, che ha situata la Città del popolo Romano in un clima eccellente e temperato, acciocchè si rendesse padrona di tutto il mondo.
Che se così è, che da’ diversi climi nasce la diversità de’ paesi, e il naturale anche de’ popoli varia d’animo, e di corporatura, e di qualità, non è da dubitarsi, che la maniera degli edifizj abbia a distribuirsi secondo le diverse proprietà de’ paesi, giacchè ne abbiamo dalla stessa natura una viva e chiara dimostrazione.
Colla maggior esattezza che ho potuto, ho fatto generalmente osservare le proprietà de’ luoghi prodotte dalla stessa natura, e ho detto, come bisogna secondo il corso del sole, e la elevazione del polo, adattare al temperamento del paese le qualità degli edifizj. Ora dunque brevemente spiegherò e tutte, e ciascuna specie di distribuzione, e di simmetria negli edifizj.