Cinque specie di cortili si distinguono, (Tav. XXI. e XXII.) e dalle loro figure si denominano Toscano, Corintio, Tetrastilo, Displuviato, Testudinato.
I Toscani sono quelli, ne’ quali le due travi CC. CC, che attraversano la larghezza del cortile, (Tav. XX. fig. 1.) reggono così i traversi DD. DD, come i canali EB. EB, che sono fra i cantoni E delle mura, e l’incrocicchiamento de’ travi. In questi hanno le acque lo scolo in mezzo del cortile A per via di panconcelli.
Ne’ Corintj sono nella stessa maniera situati i travi, (Tav. XXII.) e le gronde; ma solo i travi attorno scostati dal muro posano sopra colonne.
Tetrastili, vale a dire a quattro colonne, (Tav. XXI. fig. 2.) sono quelli, che hanno a’ cantoni colonne sotto a’ travi; e queste danno ajuto e fortezza, perchè così nè i travi stessi per la lunga tratta hanno a fare gran forza, nè vengono gravati da’ traversi.
Displuviati, cioè scoperti, sono quelli, ne’ quali i travicelli, (fig. 4.) che sostengono la gronda, danno lo scolo indietro. Sono utilissimi per l’inverno, perchè sì fatte gronde alzate non occupano il lume de’ triclinj: ma sono soggetti a continue rifazioni, perchè i condotti, che hanno a ricevere le acque piovane, (Tav. XXI. fig. 4.) che scolano su per le mura attorno attorno, alle volte non ricevono subito tutta l’acqua, che loro portano i canali; sicchè sboccando vi ristagna, e infradicia il legname, e le mura.
Testudinati, o sia a volta, (fig. 3.) si fanno, ove non è grande la tratta, ed ove necessita allargare le abitazioni del piano superiore.