*

Donna Laura, don Pietro e Febo si arrestarono un istante davanti al Rosaio, gioiente anch'esso, come tutto il resto della villa, del freschissimo bacio della pioggia che lo aveva irrorato.

– Sempre più bello, – mormorò il ragazzo, guardando il padre e la madre.

Donna Laura sorrise.

– Tu l'hai detto, Febo, poc'anzi: nulla può la tempesta contro il Rosaio dei Rosa Santa, –mormorò don Pietro.

– Andiamo a pregare, Febo, – disse la madre, – forse i Rosa Santa.... hanno bisogno della protezione di Adriano e di Cecilia....

Il ragazzo guardò in volto la madre, quindi il padre. Questi taceva, intento lo sguardo sul grosso tronco nodoso e bitorzoluto del Rosaio.

Donna Laura entrò nella cappella. Febo la seguì.

La madre fe' genuflettere il figliuolo accanto a lei, sul breve inginocchiatoio di legno bruno, davanti alla candidissima lastra che proteggeva il sonno di Cecilia. Donna Laura pregò in silenzio, lungamente. Febo teneva basso lo sguardo, sulla bianca lapide.

Entrava dal finestrino aperto nella cappella la fragranza sottile della terra che la pioggia aveva ridestato a nuova vita: il Rosaio vi mandava l'olezzo delle sue rose fiorite a baciare, a ondate, la casa purissima di Cecilia, la morta per amore. Un raggio di sole, sguisciando fra i vetri istoriati, venne a far scintillare di neve la candidissima pietra che chiudeva il sepolcro.

Febo guardava.

Donna Laura pregava intensamente: poi si alzò. Ristette alquanto, guardandosi intorno – presa anche lei della mistica dolcezza dell'ora e del momento – poi data la mano al figliuolo, si volse per uscire. Sulla porta attendeva don Pietro.

– Fermiamoci un poco qui, – disse egli.

Rimase un poco titubante, poi disse forte:

– Febo.

Il ragazzo alzò gli occhi, inquieto, sopra il padre.

– Debbo dirti una cosa.... – proseguì il conte.

Il ragazzo attese.

– Il Rosaio.... nostra gloria e nostra fede.... chiede da noi un dovere.

Si fermò un istante.

– Noi resteremo a Rosa Santa....

– Per sempre?... – chiese Febo.

– Forse sì, – rispose il padre, semplicemente.

Febo taceva, pensoso.

– Tu mi hai compreso, ragazzo mio? – chiese il padre, scrutandolo.

– Sì, – mormorò Febo.

– Il ragazzo – che pareva un uomo in quel momento – si fe' sin presso il Rosaio e ne spiccò due rose. Dette l'una al padre e alla madre l'altra.

Don Pietro si chinò e baciò sul serio visetto pallido il figliuolo: la madre lo strinse fra le braccia.

– Figliuol mio! – mormorò ella profondamente.

Ma il suo volto fidente non aveva una lacrima.

Share on Twitter Share on Facebook