XVI.

Nella piccola camera di Febo il balcone era aperto.

Entrava libera la bionda luce del settembre recando gli olezzi più lontani della villa, che il recente uragano avea gittato di repente nell'autunno.

Febo, nel suo lettuccio, appariva ora quietissimo.

Ma gli occhi, aperti e immoti, non aveano più luce: e un lieve tremito, tratto tratto, scoteva il suo corpo gracile sotto le coltri e increspava lievemente le sue dita....

Tratto, tratto, anche, usciva dalle sue labbra un vago riso senza anima: e le labbra smorte e cadenti, come quelle di un vecchio, lasciavan vedere i denti e le gengive povere di sangue.

"Così, forse, dovrà invecchiare..." aveva detto il dottor Laurenti in un orecchio a don Pietro.

E la prima imagine, veramente, che potea nella mente suscitare il povero avanzo del giovane Febo di Rosa Santa era appunto quello della vecchiaia.

Era un volto di vecchio, quello lì davanti, affondato sopra il bianco origliere sotto la bionda luce del settembre, che passando sulla Villa di Rosa Santa portava al triste erede che mai più l'avrebbe compreso, i suoi olezzi lontani....

Erano di vecchio le misere gote cadenti, di vecchio la bocca rilassata, di vecchio gli occhi senza luce, di vecchio l'ebete sorriso senza anima....

Ai piedi del letto erano don Pietro, il dottor Laurenti e la madre.

Fissi gli occhi sopra il misero volto del figliuolo il conte pensava:

– Il Rosaio è morto fulminato. Ecco l'ultimo tralcio di Rosa Santa che agonizza....

E il dottore Laurenti pensava:

– Ecco la fine del povero fallace sogno della contessa!...

E riudì la voce appassionata di donna Laura in un dolce mattino di luce chiara.

E ora, dietro la scialba testa dell'ultimo dei Rosa Santa, egli intravvide rapida una visione: la Nuova Vita che procedeva inesorabile e sicura: il nuovo raggio della luce che fugar dovea le vane ombre del morto inutile passato....

Solo la madre a nulla più pensava ormai.

La sua testa, da quel giorno, si era fatta bianca, tutta bianca.

Un lieve tremito di gelo agitava a tratti, come le spente membra del figliuolo, il suo povero corpo piegato, cadente, annichilito.

La vecchiaia, la miseranda vecchiaia, era discesa, in una notte, sopra donna Laura di Rosa Santa.

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