857. Vernice per dare sulla carta e sui cartoni. — Togli:
Alcoole puro | Lib. | 2, | Once | 8, | ||
Mastice mondato | » | – | » | 6, | ||
Sandracca | » | – | » | 3, | ||
Trementina di Venezia | » | – | » | 3, | ||
Vetro grossam. pestato | » | – | » | 4. |
Riduci il mastice e la sandracca in polvere fine; mescola questa polvere col vetro bianco, di cui avrai separata la parte più fine con uno staccio di crine; metti il tutto insieme con l’alcoole in un matraccio di collo corto; adattavi un bastone di legno bianco, arrotondato in cima, e d’una lunghezza proporzionata all’altezza del matraccio; colloca il detto matraccio in un recipiente pieno d’acqua, in prima calduccia, e che poi dovrà mantenersi bollente per un’ora o due. Si può assicurare il matraccio sopra una base di paglia intrecciata, collocata in fondo del recipiente che contiene l’acqua. Alla prima impressione del calorico, le resine tendono a congiungersi ed a rappigliarsi in massa: ma s’impedisce un tale congiungimento mantenendo le materie in un movimento di rotazione per mezzo del bastone accennato poc’anzi, senza scuotere il matraccio. Allorchè pare che la soluzione sia abbastanza compiuta, vi si aggiunge la trementina, che si tiene separatamente in un’ampolla e che si fa liquefare immergendola per un istante nel bagnomaria. Si lascia ancora per una mezz’ora il matraccio nell’acqua, indi lo si ritira, continuando ad agitare la vernice finchè siasi alquanto raffreddata. Il giorno appresso si deve travasarla e feltrarla per cotone.
858. Vernice per i mobili, per le stecche dei ventagli, ecc. — Togli:
Alcoole puro | Lib. | 2, | Once | 8, | ||
Mastice mondato | » | – | » | 3, | ||
Sandracca | » | – | » | 6, | ||
Gomma coppale liquefatta | » | – | » | 3, | ||
Trementina chiara | » | – | » | 2 | 1/2, | |
Vetro pestato | » | – | » | 4. |
Mescola e procedi come al num. 857. Otterrai per tal modo una vernice che serve principalmente per le opere, soggette a sfregamento, come sono i mobili, le stecche de’ ventagli, gli astucci, ecc.; ed anche per applicare ai metalli.
859. Vernice per gli ebanisti. — In generale gli ebanisti si accontentano d’adoperare la cera per fregare i mobili e dar loro un intonaco, il quale, per mezzo di replicate stropicciature, acquista una certa lucentezza. Ma l’effetto delle vernici è di gran lunga più vistoso. Tuttavia esse sono soggette a screpolarsi ed a sollevarsi in scaglie. Volendo dunque combinare le qualità della cera e della vernice, potrai seguire il seguente processo:
Fa liquefare a lento fuoco 2 once di cera bianca; indi aggiungi 4 once d’essenza di trementina, ed agita il tutto fino a perfetto raffreddamento. Da ciò risulta una specie di manteca, con cui si dà una coperta ai mobili, distendendola colle necessarie cautele. L’essenza si dissipa facilmente; ma la cera, la quale soggiace in tal miscuglio ad una grandissima divisione delle sue minime parti si distende con maggior facilità e più uniformemente. L’essenza penetra ne’ pori del legname, ne sviluppa il colore, serve di sostegno alla cera, ed il lustro che ne risulta è paragonabile a quello d’una vernice, senza che ne abbia gl’incovenienti.
860. Vernice per gli strumenti a corda. — Per preparare questa specie di vernice, togli:
Alcoole puro | Lib. | 2, | Once | 8, | ||
Sandracca | » | – | » | 4, | ||
Resina lacca in grani | » | – | » | 2, | ||
Mastice | » | – | » | 1, | ||
Belzuino in lagrime | » | – | » | 1, | ||
Vetro pestato | » | – | » | 4. |
Riduci in polvere la sandracca, la resina lacca, il mastice ed il belzuino, e poscia attienti a quanto abbiamo prescritto al num. 857.
La lacca e la sandracca rendono solida questa vernice, la quale si può anche colorare con un tantino di zafferano o di sangue di drago.
Questa vernice, non solo serve per darla agli stromenti a corda, come i violini, ecc., ma ben anche a tutte le opere fatte di legno di prugno e d’acajù.
861. Vernice da darsi alle opere in legno tornite. — I tornitori potranno dare alle scatole di bosso, di radica, ecc. una coperta colla vernice seguente, la quale ha la proprietà di preservare tali lavori fatti al tornio dalle screpolature, e resiste assai lungamente alla confricazione.
Togli: | Alcoole puro | Libb. | 2, | ||
Resina lacca in grani | Once | 5, | |||
Sandracca | » | 2, | |||
Resina elemi | » | 1 | 1/2 | ||
Trementina di Venezia | » | 2, | |||
Vetro pestato | » | 5. |
Dopo aver ridotto in polvere le sostanze che ne sono soggette, procedi come al num. 857.
862. Vernice disseccativa per dare una tinta d’oro all’ottone. —
Togli: | Alcoole puro | Libb. | 3, | ||
Lacca in grani | Once | 6, | |||
Vetro in polvere | » | 4, | |||
Ambra gialla | » | 2, | |||
Gommagutte | » | 2, | |||
Estratto di sandalo rosso ottenuto coll’acqua |
Den. |
12, |
|||
Sangue di drago | » | 2 | 1/4 | ||
Zafferano orientale | » | 1 | 1/2 |
Polverizza l’ambra gialla, la lacca, la gommagutte ed il sangue di drago; sciogli queste sostanze così polverizzate nella tintura di zafferano e nell’estratto di sandalo, e procedi pel resto al modo solito, indicato al num. 857.
Per dare questa vernice ai lavori in ottone, farai scaldare leggiermente essi lavori, e gl’immergerai nella vernice: così operando, vi darai due o tre coperte se bisogna. Questa vernice è solida e di bel colore; per pulirla si adopera acqua pura ed un pannolino bene asciutto.
863. Vernice color d’oro per dare al metalli bianchi. — Per rendere color d’oro i lavori fatti collo stagno, o con altri metalli bianchi, togli:
Essenza di trementina | Libb. | 1, | Once | 4, | ||
Olio di lino disseccativo | » | – | » | 8, | ||
Succino | » | – | » | 8, | ||
Resina lacca | » | – | » | 2. |
Fa sciogliere separatamente la lacca; aggiungi il succino preparato secondo il metodo del signor Tingry,l’olio di lino e l’essenza caldissima: perduto che abbia il miscuglio una parte del suo calore, mischia, in proporzioni relative alle tinture, dell’oriana, della terra merita, della gommagutte e del sangue di drago, per ottenere la modulazione di colore che desideri, e dare alla vernice l’apparenza dell’oro, allorchè l’avrai da applicare sui metalli bianchi.
864. Vernice pe’ quadri di valore. — Ecco cosa occorre per fare questa vernice. Togli:
Mastice mondato e lavato | Libb. | 1, | ||
Essenza eterea di trementina | » | 5, | ||
Trementina pura | Once | 1, | ||
Vetro bianco pestato | » | 5, | ||
Canfora | Den. | 12. |
Fa la tua vernice attenendoti al metodo indicato al numero 857; ed avvertendo di ridurre in pezzetti la canfora, e d’aggiungere la trementina allorchè la soluzione della resina è compiuta. Ma nel caso che la vernice debba servire per quadri vecchi, o che sieno già stati inverniciati, si può far senza la trementina, la quale non è qui raccomandata che pei casi di prima applicazione sopra quadri freschi ed a cui sia recentemente levata via la chiara d’uovo.
865. Vernice per macinare e stemperare i colori. — Togli :
Essenza di trementina | Libb. | 2, | Once | 9, | ||
Ragia liquida, o incenso bianco nuovo | » | – | » | 4, | ||
Mastice | » | – | » | 2, | ||
Trementina di Venezia | » | – | » | 6, | ||
Vetro pestato | » | – | » | 4. |
Fatta che sia la vernice colle precauzioni indicate al num. 857, aggiungi 2 once d’olio di lino o di noce, ed impiega il miscuglio per macinare e stemperare i colori.
Coi colori così preparati dovrai tingere soltanto le opere in legno su cui non sia stata data prima nessuna mano di colla.
866. Vernice cangiante. — Si forma coll’essenza di trementina una vernice colorata, che è di grandissimo uso per indorare i cuoj ed i metalli: essa è composta come segue. Togli :
Essenza di trementina | Libb. | 2, | Once | 9, | |||
Trementina chiara | » | » | 5, | ||||
Resina lacca in grani | » | » | 4, | ||||
Sandracca | » | » | 3 | 3/4, | |||
Sangue di drago | Den. | 12 | |||||
Terra merita | » | 1 | 1/2, | ||||
Gommagutte | » | 1 | 1/2, |
Si tira per infusione la tintura delle sostanze coloranti, e quindi si aggiungono i corpi resinosi, seguendo quanto è prescritto al num. 857.
Questa vernice vien chiamata cangiante, perchè essendo applicata sui metalli, come sarebbe l’ottone, il rame, lo stagno, o sopra certi mobili od opere in legno, comunica loro un colore più bello, e vi dà una lucentezza assai vaga.
867. Vernice di gomma coppale coll’etere. — Riduci in polvere finissima mezz’oncia di gomma coppale ambrata; introducila a poco per volta in una boccia che contenga 2 once d’etere puro; chiudi questa boccia con turacciolo di vetro o di sughero: agita il miscuglio per mezz’ora, e poi lascialo in riposo per un giorno. Se, scotendo la boccia, le pareti interne di essa si coprono di piccole onde, e se il liquore non è chiarissimo, ciò mostra che la soluzione non è compiuta; laonde aggiungerai un po’ d’etere (3 o 4 denari), e lascerai il miscuglio in riposo.
Questa vernice è d’un leggier colore citrino; e si applica col pennello; ma siccome l’etere si dissipa troppo rapidamente, massime quando la temperatura dell’atmosfera è calda, si può dare sul corpo a cui si vuole applicarla una leggier mano di qualche olio volatile, che poi si leva via con un pannolino, bastando quel tanto che ne rimane a ritardare l’evaporazione dell’etere. Questa vernice forma sui metalli e sul legno uno strato di tal durezza, che gli urti più violenti e le più ruvide confricazioni non bastano ad intaccarla.
868. Vernice di gomma coppale coll’essenza di trementina. — Togli un’oncia e mezzo di gomma coppale color di succino e in polvere, ed 8 once di essenza di trementina preparata nel modo seguente. Esponi l’essenza suddetta al bagnomaria in un matraccio corto di collo e largo di bocca: essendo bollente l’acqua del bagno, getta sopra l’essenza un buon pizzico di polvere di coppale, e mantieni il matraccio in un movimento circolare. Incorporata che sia la polvere coll’essenza, aggiungi nuove dosi della medesima, e continua così fino a che tu veda formarsi una posatura insolubile; allora tira indietro il matraccio, e lascialo in riposo per alcuni giorni; decanta la vernice, e feltra per cotone.
La vernice che risulta dalla soluzione della gomma coppale in questa essenza così preparata è solidissima e brillantissima. Se ne fa uso per gli strumenti di fisica e per le dipinture di cui si ornano i vasi ed altri utensili metallici.
869. Vernice d’olio di lino per applicare sul legno. — Piglia 2 libbre d’ossido di piombo (litargirio) polverizzato e stacciato; 6 once di solfato di zinco, ed un boccale d’olio di lino; metti questi ingredienti in un calderotto di tale capacità che ne occupino solo la metà; mischiali bene insieme; falli bollire fino all’evaporazione delle parti umide, il che si riconosce alla pellicola che si forma sulla superficie del miscuglio; ritira dal fuoco, e decanta. Durante l’ebullizione, bisogna tramenare di tempo in tempo il miscuglio per agevolare la precipitazione dell’ossido di piombo; ma non si deve continuare quest’operazione, per timore che le particelle dell’ossido, mescolandosi all’olio, rendano la vernice troppo densa.
870. Vernice coppale del Giappone. — Fa liquefare in un matraccio di vetro 4 once di gomma coppale polverizzata; mantieni il liquido in ebullizione fino a che i vapori condensati sulla punta d’un tubo introdotto nel matraccio cadano a gocce in fondo del liquido senza produrre alcun sibilo, come fa l’acqua, il che mostra che tutta l’acqua si è dissipata, e che la gomma coppale è stata tenuta quanto basta in fusione: allora versavi un’oncia d’olio di lino bollente, e mescola il tutto. Ritira indi il matraccio dal fuoco, e aggiungi al liquido ancora caldo, una quantità eguale al suo peso d’olio di trementina, dimenando ben bene il miscuglio.
Questa vernice è trasparente, ma presenta una tinta gialla che gl’inverniciatori procurano di mascherare dando una tinta leggiermente azzurrognola al fondo bianco su cui l’applicano. Con questa vernice si coprono le mostre degli orologi di Germania, dopo averli dipinti in bianco.
871. Vernice grassa fatta col succino e colla gomma coppale. — Togli: gomma coppale col succino, preparata secondo il metodo del sig. Tingry, once 4; essenza di trementina, once 10, ed altrettanto d’olio di lino disseccativo. Metti il tutto in un matraccio assai grande, che esporrai al calore del bagnomaria, o che farai scorrere innanzi e indietro sopra un braciere scoperto, ma senza fiamma, alla distanza di due o tre pollici. Terminata la soluzione, aggiungi ancora un poco di coppale o di succino per saturare il liquido; versa il tutto sopra un feltro preparato col cotone, ovvero lascialo chiarire mediante il riposo: nel caso che la vernice riesca troppo densa, aggiungi un po’ d’essenza calda per evitare la separazione d’un poco di succino.
Questa vernice è colorata, ma infinitamente meno di quella che si fa col metodo comune. Distesa sul legno bianco senza nessun apparecchio vi forma una velatura solida, e fa che il legno pigli una leggier tinta. Volendo caricarla d’una dose maggiore di coppale o di succino, bisogna comporre il liquido con due parti d’essenza sopra una d’olio.
872. Vernice per i taffettà. — I taffettà che debbono servire alla formazione dei globi aerostati, soglionsi coprire con una vernice di tal natura che non tolga ai tessuti la loro morbidezza, nè li rende pesanti. Per preparare dunque una tal vernice, togli, caout-chou o resina plastica, olio di lino cotto, essenza di trementina, di ciascuna sostanza egual dose; taglia il caout-chou a strisce sottili, e gettale in un matraccio posto sopra un bagno d’arena ben caldo. Essendo liquefatta la materia, aggiungi l’olio di lino bollente, e indi l’essenza calda. Allorchè la vernice ha perduto una gran parte del suo calore, passala per pannolino, e serbala in una bottiglia larga di bocca.
Questa vernice è lentissima a seccare; difetto che dipen-de dalla natura particolare del caout-chou.
873. Vernice inglese per rendere impenetrabile all’acqua la tela. — Nei porti inglesi si preparano le tele verniciate per uso della marineria, nel seguente modo. Fa sciogliere una libbra di sapone bianco sul fuoco in 15 libbre d’acqua; questa soluzione si lascia bollire un solo minuto; e mentre è ancora calda si mescola con una tinta a olio composta di dodici parti di terra gialla d’Inghilterra, e di due altre di nero fumo, stemperati in un olio essiccativo (olio di lino cotto). Si distende questo miscuglio colorato con un pennello alquanto duro sulla tela che si vuol rendere impermeabile, e dopo qualche giorno, quando è già asciugato, si dà un secondo strato, senza il miscuglio saponaceo; e finalmente si dà un terzo strato di solo nero fumo stemperato nell’olio suddetto.
874. Vernice per rendere le stoffe impermeabili. — Togli un’oncia di gomma elastica tagliata in pezzettini; falla sciogliere in 8 once d’olio di trementina; e, quando la soluzione è quasi compiuta, getta la gomma in una caldaja con libbre 3 ed once 4 di vernice d’olio di trementina; lascia bollire il tutto a lento fuoco insino a tanto che il miscuglio si sia fatto denso e viscoso: indi passa per pannolino, e lascia freddare.
Con questa vernice si rendono impermeabili i cappotti di tela per i marinari, e si adopera altresì per fare i cuscini e materassi ad aria. Per servirsene bisogna farla riscaldare, e indi immergervi la tela o il traliccio che si vuol rendere impermeabile: dopo che si è ritirato il tessuto, lo si distende sur un telajo per farlo asciugare all’ombra, e finalmente, asciutto che sia, si mette in opera per far abiti impenetrabili alla pioggia, ovvero per fare i materassi che si vogliono empire d’aria; nell’un caso o nell’altro debbesi però avvertire di dare ancora una mano della stessa vernice sulle cuciture, a fine di chiuderne tutti i piccoli buchi. Giova ancora il dare un’altra mano di vernice su tutta la stoffa mediante un pennello, tosto che è bene asciutto il primo strato della medesima.
Questa vernice asciuga lentamente; ma è sommamente elastica, non si screpola, e non si distacca mai.
875. Vernice metallica per preservare il ferro dalla ruggine. — Togli 5 libbre di stagno, e
{ | zinco, | |||
8 once di | bismuto, | |||
rame giallo in verghe, | ||||
salnitro per purificare. |
Queste materie si amalgamano in guisa che il metallo che ne risulta è duro, bianco e sonoro.
Riscaldati che sieno ben bene gli oggetti che si vogliono inverniciare, vi si sparge sopra un po’ di sale ammoniaco: poi si gettano rapidamente nella vernice; si asciugano con della stoppa, e finalmente s’immergono nell’acqua i pezzi inverniciati.