891. Inchiostro nero a freddo. — Poni in un piccolo barile di legno 4 once di solfato di ferro (vitriuolo verde); 2 libbre di noci di galla semplicemente contuse; once 2 di gomma arabica, e finalmente un bicchiere di miele. Sopra queste sostanze versa il decuplo del loro volume di acqua piovana; agita per un quarto d’ora, e ripeti quest’operazione ogni giorno, durante 8 o 10 giorni: dopo questo tempo avrai un buon inchiostro. Se mai riuscisse poco fluido, potrai aggiungervi nuova acqua, senza tema di errare.
Quest’inchiostro, al momento che si adopera, è alquanto chiaro; ma a misura che asciuga diviene nerissimo.
892. Inchiostro di Macquer. — Togli galla, libbre 1; gomma arabica, once 4 1/2; vitriuolo verde altrettanto; birra, 3 boccali. Soppesta la galla, lasciala stare in infusione per 24 ore senza farla bollire; aggiungi la gomma acciaccata, e lascia che vi si sciolga; finalmente versavi dentro il vitriuolo, il quale in un subito fa prendere al liquore il color nero, e passa per istaccio di crine.
893. Inchiostro di Ribeaucourt. — Prendi 8 once di galla d’Aleppo acciaccata; 4 once di campeggio tagliato minutamente; 4 once di solfato di ferro; 3 once di gomma arabica in polvere; un’oncia di solfato di rame (vitriuolo azzurro), ed un’oncia di zucchero candito.
Fa bollire la galla ed il campeggio in 16 libbre d’acqua per un’ora, e propriamente sino a che sia evaporata quasi la metà del liquido. Passa questa decozione a traverso una tela, e di nuovo esponila al fuoco insieme agli altri ingredienti. Quando il tutto si è disciolto, si lascia riposare per un giorno; indi si decanta, e si ripone in bottiglie l’inchiostro cosi ottenuto.
894. I nchiostro di Lemery. — Fa bollire una libbra di galla acciaccata in 6 libbre d’acqua piovana, fino a ridu-zione di due terzi: gettavi dentro once 1 1/2 di gomma arabica, sciolta prima in sufficiente quantità d’aceto: versa nella decozione mezza libbra di vitriuolo verde ; fa bollire di nuovo per qualche istante, lascia riposare, e decanta.
895. Inchiostro di Geoffroy. — Piglia 2 boccali d’acqua di fiume; un boccale di vin bianco, e 15 once di galla d’Aleppo pestata; lascia macerare per 24 ore, dimenando di tempo in tempo il liquido; indi fa bollire per mezz’ora; ritira il recipiente dal fuoco, aggiungi alla decozione 3 once di gomma arabica, una libbra di solfato di ferro, e 4 once di solfato acido d’allumina; fa nuovamente digerire per 24 ore; poi fa bollire per pochi momenti, e freddato che sia il liquore, passa per pannolino.
896. Inchiostro di Lewis. — In 4 libbre di vino bianco e di buon aceto si fanno bollire per mezz’ora 3 once di galla, un’oncia di serpentino, ed altrettanto di solfato di ferro; vi si aggiunge once 1 1/2 di gomma arabica, che si lascia sciogliere perfettamente, indi si passa per istaccio, e l’inchiostro è bell’e fatto.
Da qualche tempo si è riformata la ricetta del dottor Lewis. e con buon successo si fa uso della composizione seguente :
Acqua pura | Boccali | 2, | ||
Galla | Once | 9, | ||
Campeggio | Denari | 18, | ||
Gomma arabica | Once | 1, | ||
Vitriuolo | » | 1. |
E si opera come sopra.
897. Inchiostro di Vagler. — Al signor Vagler è riuscito d’ottenere un bell’inchiostro che sa di rosa, facendo bollire in un vaso di terra once 1 1/2 di tormentilla, decantando la bollitura, e versando nel liquido una soluzione di 9 denari di solfato di ferro, e 3 denari di gomma arabica; poi dimenando il tutto con una spatola di legno, allorchè il miscuglio incomincia a raffreddarsi.
898. Inchiostro di Tarry. — Infondi al sole in un boccale d’acqua di fiume once 6 di galla per quattr’ore in estate, e per sei ore in inverno. Ciò fatto, si può far uso subito dell’infusione. È però meglio non servirsene fuorchè quattro mesi dopo d’averne separata, mediante la feltrazione, la muffa che vi si forma alla superficie. Aggiungi alla colatura un’oncia e mezzo di gomma arabica in polvere; sciolta che sia perfettamente versa dentro al miscuglio un’oncia e mezzo di solfato di ferro, agita fino a tanto ch’esso sia interamente sciolto, ed avrai il tuo inchiostro. Così preparato esso è bello, leggiero, e d’un color porporino, ma che diventa perfettamente nero seccando sulla carta.
899. Inchiostro di Prouste. — Piglia: galla grossamente acciaccata, once 6 ; solfato di ferro cristallizzato (copparosa verde calcinata fino a diventar bianca), once 3 3/4; acqua, boccali 2. Lascia il tutto in infusione a freddo per 24 ore; indi aggiungi 2 once di gomma arabica in polvere. Mischia esattamente, e serba in vaso di grès turato con carta.
La differenza essenziale fra questa ricetta e tutte quelle conosciute consiste nello stato in cui dev’essere il solfato di ferro da adoperare. Qui si raccomanda di farlo calcinare fino a diventar bianco, per essersi osservato che in tale stato ei dava un precipitato molto più nero.
900. Inchiostro di Pajot-Laforêt. — È questo un ottimo inchiostro, il quale non ingiallisce giammai. Per farlo, togli :
Galla della più buona | Once | 5, | |||
Mallo di noce | » | 1 | 1/2, | ||
Solfato di ferro calcinato | » | 4, | |||
Solfato di rame | » | 1, | |||
Gomma arabica | » | 1, | |||
Campeggio | » | 1, | |||
Indaco stemperato in acquavite | Den. | 12 |
Pesta bene il tutto in un mortajo, e metti quest’ingredienti insieme in una bottiglia che contenga circa due boccali. Indi versavi sopra tant’acqua fredda da empirne per poco più di due terzi della stessa bottiglia, la quale chiuderai poi con turacciolo. Ciò fatto, agita la bottiglia per 7 o 8 volte al giorno, durante una settimana, e l’inchiostro sarà fatto.
Ogni volta che si vuol prendere di quest’inchiostro, bisogna prima agitar bene la bottiglia.
901. Inchiostro indelebile. — La chimica moderna possiede molti mezzi d’alterare e distruggere le scritture fatte col miglior inchiostro preparato come si suole cogli astringenti e col ferro. Ora il sig. Haldat, considerando i danni che possono derivare dalla scoperta di tali mezzi di alterazione, si è studiato di comporre un inchiostro inalterabile ed indelebile; e crede d’esservi riuscito colla seguente ricetta.
Togli: fernambucco, galla, acqua, solfato di ferro, gomma arabica, indaco polverizzato, nero di fumo, acquavite. Col fernambucco e colla galla fa una decozione molto carica; versala sul solfato di ferro, sulla gomma e sullo zucchero; indi aggiungi il nero di fumo e l’indaco stemperato nell’acquavite, e finalmente passa per pannolino.
902. Inchiostro indelebile di Pajot-Laforêt. — Fa sciogliere 25 parti di gomma coppale polverizzata in 200 parti d’olio essenziale di spigo, riscaldando leggiermente il miscuglio; ed incorpora il liquore con parti 2 1/2 ed anche 3 di nero di fumo, macinando sopra una pietra. Quest’inchiostro vuol esser conservato in bottiglie ben chiuse. Se riuscisse troppo denso, si può allungarlo con nuova dose d’olio di spigo, o d’essenza di cedro o di trementina.
Dopo aver scritto con quest’inchiostro, facendo svaporar l’olio di spigo per mezzo d’un lieve calore, non resterà sulla carta fuorchè uno strato di colore intinto di gomma coppale, sopra cui nè l’acqua, nè l’alcoole, nè gli alcali possono avere niuna azione. Un manoscritto fatto con tale inchiostro, può esser sottoposto a tutti i processi d’imbiancamento che si adoperano per le stampe, senza che venga punto alterato.
903. Inchiostro indelebile di Guillemin per marcare la biancheria. — Quest’inchiostro resiste alla più forte lisciva. Ecco come si prepara:
Piglia denari 7 1/2 di nitrato d’argento; denari 18 d’acqua distillata, e denari 3 di gomma arabica: mischia il tutto insieme, ed avrai fatto l’inchiostro.
Quando lo vorrai adoperare, bagna la parte della tela, su cui vuoi fare la marca, con un liquido composto di mezz’oncia di carbonato di soda, quattr’once d’acqua pura, e 9 denari di gomma arabica. Dopo che si è asciugata, liscia la tela con un corpo freddo di legno o di vetro, e indi scrivici sopra col suddetto inchiostro. Avverti però che se vorrai marcare con un sigillo o altra impronta, l’istrumento dev’essere di legno, e non già di metallo; perchè questo altererebbe l’inchiostro colla sua ossidazione.
904. Altro inchiostro indelebile di Guillemin. — Sciogli 8 denari di potassa cristallizzata e 6 denari di gomma arabica in un’oncia di acqua distillata; con questa soluzione bagna il luogo ove vuoi scrivere, e dopo che si è asciugata, liscia la tela nel modo che abbiam detto sopra. Ciò fatto, vi scriverai sopra col seguente inchiostro. Fa bollire un’oncia di galla polverizzata in sufficiente quantità d’acqua; feltra il liquore a traverso un pannolino, e fa sciogliere in tal decozione mezz’oncia di solfato di ferro.
905. Inchiostro rosso. — Fa sciogliere 27 parti di gomma coppale in 120 parti d’olio di spigo, riscaldando leggiermente il miscuglio; ed incorporavi indi 60 parti di cinabro, macinando sopra il marmo.
906. Altro inchiostro rosso. — Fa bollire in un calderotto di rame 16 once d’acqua con 4 once di fernambucco in polvere, ed aggiungivi mezz’oncia di allume. Allorchè il liquore sarà ridotto alla metà, feltra, e uniscivi 3 denari di gomma arabica in polvere.
Se quest’inchiostro non ti paresse abbastanza rosso, aggiungivi qualche presarella di allume in polvere.
907. Inchiostro rosso incorruttibile. — Prendi 4 once di fernambucco del migliore, un’oncia di cremore di tartaro, ed altrettanto d’allume; fa cuocere quest’ingredienti in una mezzetta o poco più d’acqua piovana o di fiume, sino alla riduzione della metà, e aggiungi al residuo, mentre che è ancor caldo, un’oncia di gomma arabica scelta, ed altrettanto di zucchero raffinato.
908. Inchiostro carminio. — Prendi 6 grani di bel carminio, e versavi sopra 2 once di ammoniaca caustica; aggiungivi un denaro di gomma arabica in polvere; lascia riposare il miscuglio fino a che la gomma sia interamente sciolta, ed avrai fatto l’inchiostro.
Quest’inchiostro è certamente più caro di ogni altro inchiostro rosso preparato coi metodi ordinarii, ma è altresì senza confronto più bello, più solido e durevole.
909. Inchiostro azzurro. — Togli un’oncia di cremore di tartaro, ed altrettanto di verderame; riduci in polvere sì l’uno che l’altro di questi ingredienti, e gettali in un matraccio, che porrai in bagno d’arena leggiermente caldo, ove lo lascerai stare per 3 giorni. Allora aggiungi 3 once d’acqua, e continua a mantenere il fuoco per 6 ore. Feltra il liquore, e aggiungivi un tantino di gomma arabica.
Quest’inchiostro riesce d’un bellissimo azzurro carico.
910. Altro inchiostro azzurro. — Lascia sciogliere in 50 parti d’acqua distillata 2 parti di gomma arabica in polvere: allorchè sarà ben disciolta, aggiungi 2 parti di azzurro di Prussia, anch’esso ridotto prima in polvere; dimena il miscuglio con una spatola di legno, e finalmente gettavi dentro 1 parte d’acido ossalico. Agita ancora un poco, indi lascia riposare il tuo inchiostro, e decantalo per conservarlo in bottiglie.
911. Inchiostro violetto. — Fa bollire in un calderotto di rame 3 once di fernambucco ed un’oncia di serpentino con 16 once d’acqua; aggiungi mezz’oncia di allume; ed allorchè il liquido avrà evaporato fino a riduzione della metà, uniscivi 3 denari di gomma arabica in polvere.
912. Inchiostro verde. — Lascia bollire per mezz’ora in un vaso di terra invetriato 2 once di verderame in polvere con 16 once d’acqua: dimena il tutto con una spatola di legno, ed aggiungi un’oncia di cremore di tartaro. Fa bollire ancora per un quarto d’ora, e passa per pannolino. Indi rimetti il liquore al fuoco, e fa bollire fino a riduzione d’un terzo.
913. Altro inchiostro verde. — Macina mezz’oncia di gommagutte, ed allorchè è ridotta in finissima polvere, versala a poco a poco entro mezza libbra d’inchiostro azzurro preparato nel modo descritto al num. 909. In tal modo otterrai il colore che desideri.
914. Inchiostro giallo. — Piglia 4 once di susine salvatiche (dette da’ Francesi graine d’Avignon); acciaccale, e falle bollire in 16 once d’acqua con mezz’oncia d’allume entro un calderotto di rame. Dopo un’ora di ebullizione feltra il liquore, e aggiungi 3 denari di gomma arabica.
915. Altro inchiostro giallo. — Si fa l’inchiostro giallo anche collo zafferano, oppure colla gommagutte, stemperando o l’uno o l’altro di questi ingredienti in sufficiente quantità d’acqua, in cui siasi prima fatto sciogliere una dose di gomma arabica.
916. I nchiostro bianco. — Piglia gusci d’uova ben lavati e spogliati della pellicola interna; macinali con pestello di marmo fino a che sieno ridotti in sottilissima polvere; versa questa polvere in un vaso pieno d’acqua limpidissima; ed allorchè essa sarà precipitata al fondo, decantane l’acqua, fa seccare la polvere al sole, e riponila in un vasetto di terra invetriato.
Quando vorrai avere dell’inchiostro bianco, piglia un po’ di gomma ammoniaca ben pura, e falla sciogliere per una notte in aceto distillato, che troverai la dimane esser diventato bianchissimo; passalo per pannolino; mischiavi una certa quantità di polvere di gusci d’uova, e avrai un inchiostro d’una bianchezza perfetta.
917. Inchiostro d’oro. — Piglia una certa quantità di gomma arabica, della più bianca e migliore che aver si possa; riducila in polvere impalpabile in un mortajo di bronzo; falla sciogliere in acquavite ben forte; aggiungi un po’ d’acqua comune per rendere la soluzione più fluida; abbi in pronto dell’oro in conchiglia, polverizzalo, bagnalo con un poco della suddetta acqua gommata, dimena il tutto con un piccolo pennello, e lascia riposare il miscuglio per una notte.
Qualora durante la notte la composizione si prosciugasse, bisognerà stemperarla di nuovo con acqua gommata in cui sia infuso dello zafferano.
Abbiasi cura che questa infusione d’oro sia abbastanza liquida da potersene servire colla penna.
Bene asciutta che sia la scrittura, converrà darle il lustro con un dente di lupo.
918. Inchiostro della China. — Sciogli sul fuoco 6 once di colla di pesce in una libbra d’acqua. Fa sciogliere egualmente in 2 once d’acqua un’oncia di sugo di regolizia di Spagna, e con quest’ultima infusione stempera un’oncia di nero d’avorio. Aggiungi questo miscuglio alla colla così calda, e dimena il tutto con ima spatola, finchè ogni cosa sia bene incorporata. Quindi fa svaporare tutta l’acqua in un bagnomaria, versa il residuo in forme di piombo, che avrai prima unto, e fa seccare.
Di questa composizione si servono gl’Inglesi in cambio del vero inchiostro della China.
919. Altro inchiostro della China. — Per ottenere un color nero che ha tutte le proprietà dell’inchiostro della China, piglia della lisciva de’ saponaj, o qualunque altra soluzione d’un alcali caustico; falla bollire, e aggiungi quanto basta di raschiatura di corno per saturarla. Così saturata di materia animale la lisciva, lasciala svaporare, dimenandola con una spatola di ferro, sino a tanto ch’essa sia entrata in una certa qual fusione, e che abbia preso una consistenza di pasta.
Avverti che per quest’ultima parte dell’operazione è necessario un calore gagliardissimo.
Ciò fatto, ritira dal fuoco la materia; gettala nell’acqua, la cui quantità ha da essere il doppio della lisciva adoperata; dimenala, e lascia che si sciolga per alcune ore; indi separa il liquore dalla materia insolubile, il quale sarà trasparente e senza colore. Aggiungi allora a goccia a goccia una soluzione d’allume; sull’istante si formerà un precipitato nero; il quale, separato dal liquore, fatto seccare e quindi macinato con acqua gommata, produce un color nero che ha tutte le proprietà dell’inchiostro della China.
È necessario, per la bellezza del colore, di non adoperare fuorchè la quantità d’allume che fa bisogno a precipitare tutta la materia nera.
920. Inchiostro portatile. — Getta un tuorlo d’uovo sopra 8 once di buon miele; dibatti il tutto con una spatola di legno; poi cospergi il miscuglio con 9 denari di gomma arabica in polvere finissima, dimena più volte per tre giorni, indi aggiungi quanto basta di nero di fumo, per rendere la materia della consistenza di dura pasta, a cui darai la forma di tanti piccoli coni tronchi, con un buco nel mezzo della faccia superiore, e fa seccare questi piccoli calamaj all’aria. Per servirtene verserai alcune gocce d’acqua nel buco d’uno di essi, e l’agiterai con uno stecco; tosto l’acqua diventa nera, ed intingendovi la penna potrai scrivervi come coll’inchiostro comune.
921. Inchiostro in polvere. — Prendi le materie indicate per fare l’inchiostro comune; polverizzale bene, e mescola insieme.
Allorchè vuoi farne uso, stempera la polvere così ottenuta in sufficiente quantità d’acqua, e lasciavela infondere alcun poco: otterrai per tal modo l’inchiostro ad ogni tuo bisogno.
922. Inchiostro da stampa. — Per fare quest’inchi-ostro, si fa bollire dell’olio di lino in un vaso di terra; vi si dà il fuoco, e si lascia che arda per un quarto d’ora; poi si estingue, e si lascia bollire lentamente fino a che sia divenuto molto denso. Allora vi si unisce la sesta parte del suo peso di nero di fumo, e si macina. Qualora vogliasi rendere quest’inchiostro meno denso, vi si aggiunge un poco d’essenza di trementina.
Alcuni vi fanno entrare della fuliggine, dell’acquavite, della colla di bue; ma simili ingredienti non sono di niuna utilità.
Questo medesimo inchiostro può servire per marcare la biancheria per impronta, essendo esso indelebile.