§ II. Divertimenti chimici .

1008. Far bollir l’acqua coll’applicazione del freddo. — Riempi per metà d’acqua un fiasco di Firenze: collocalo sulla fiamma d’una lampada, e fa bollire fortemente per alcuni minuti; indi chiudi con turacciolo la bocca del fiasco, e copri il turacciolo stesso con un pezzo di cartapecora bagnata, o di vescica, legandola all’intorno del collo del fiasco, in modo da impedire l’ingresso all’aria. Bisogna però fare quest’operazione con prestezza. Ritirando allora il fiasco dalla fiamma, l’acqua comincerà a bollire, e quando non bollirà più, se applicherai all’intorno del fiasco un panno bagnato d’acqua fredda, vedrai tosto ribollire l’acqua che vi è dentro; ma farai nuovamente cessare l’ebullizione all’istante applicando invece sul fiasco un panno bagnato d’acqua calda. Per tal modo si farà cessare e rinnovare l’ebullizione alternativamente colla semplice applicazione dell’acqua or calda or fredda.

1009. Far che bolle di gas escano dall’acqua e prendano fuoco. — Getta un pezzo di fosforo di calce, del volume d’un pisello, in un bicchier d’acqua: il fosforo si scioglierà in pezzetti, e bolle di gas saliranno alla superficie dell’acqua e prenderanno fuoco con una fiamma brillante, scoppiando con rumore appena saranno in contatto coll’aria. Ciascuna bolla di gas, se l’aria sarà in calma, esplodendo formerà un anello orizzontale di fumo denso e bianco, il quale s’innalzerà verso il soffitto con un moto ondulatorio, e gradatamente allargandosi in diametro di mano in mano che ascende.

Il residuo di fosforo di calce, quando è levato dall’acqua e lasciato seccare, s’infiamma versandovi sopra un po’ d’acido muriatico.

Avverti di non lasciar mai aperta la boccetta in cui tieni il fosforo di calce; imperocchè il contatto dell’aria lo renderebbe subito inetto all’uso.

1010. Infuocare un corpo combustibile col contatto dell’acqua. — Riempi d’acqua una scodella, e lasciavi cader dentro un pezzo di potassio del volume d’un grano di pepe. Il potassio scoppierà in fiamma con una leggiera esplosione, e brucerà vivamente alla superficie dell’acqua, lanciandosi con grande violenza nello stesso tempo da un lato all’altro della scodella in forma d’una palla infuocata e di un bel rosso.

1011. Modo di congelar l’acqua senza l’applicazione del ghiaccio. — Piglia 11 parti di muriato di ammoniaca, 10 di nitrato di potassa, e 16 di solfato di soda; riduci in sottilissima polvere questi sali, ciascuno separatamente, ed uniscili in un bicchiere, o meglio in un vaso di metallo sottile, con 32 parti d’acqua (in peso). Il risultamento sarà che sciogliendosi i sali, si produrrà un freddo da far discendere il termometro immerso nel miscuglio fino al punto della congelazione, ed anche al di sotto. Un po’ d’acqua in un tubo da saggio, se venga questo immerso nel miscuglio durante la sua soluzione, diverrà diacciata in 10 minuti circa.

I sali impiegati in questo esperimento possono esser ricuperati, eccetto il solfato di soda, facendo svaporare l’acqua, e potranno così servire di nuovo per replicare l’esperimento.

Affinchè i sali producano il loro pieno effetto, debbono essere recentemente cristallizzati, ridotti in polvere fina, e contenere tant’acqua di cristallizzazione quanta più ne sia possibile, ma non debbono essere umidi.

1012. Albero metallico. — Riempi per un quarto circa una guastada con acqua comune, e gettavi dentro 6 denari di super-acetato di piombo, ridotto in polvere; agita il miscuglio, e lascialo poi riposare per 2 o 3 giorni; indi decanta il liquido chiaro dal residuo insolubile, se ve n’ha, getta via quest’ultimo, e dopo aver risciacquato la guastada coll’acqua, rimetti in essa la soluzione chiara. Se ora, immersa nel fluido, verrà in essa sospesa una palla od un pezzo di zinco, tenendolo legato ad un filo fisso al turacciolo della boccia, e questa sia poi collocata in un luogo in cui non possa venir perturbata, lo zinco diventerà tosto coperto d’una sostanza di piombo della forma del muschio, la quale crescerà gradatamente, e spiccherà fuori delle lamine brillanti, cristalline, che si disporranno in un ordine simmetrico, che in certo modo rassomiglieranno ad un albero od arbusto.

1013. Altro albero metallico. — Disciogli nello spirito di nitro, mezzanamente concentrato, della limatura di ferro, fino a saturazione. Abbi quindi in pronto una soluzione d’alcali fisso di tartaro, e versala a poco a poco nel primo liquore. Si farà una forte effervescenza, dopo la quale il ferro, invece di cadere sul fondo del vaso, s’innalzerà lungo le pareti, e formerà una moltitudine di rami gli uni sopra gli altri, i quali spesse volte si spanderanno fin sulle pareti esterne del vaso con tutta la somiglianza di un albero.

1014. Modo di render rossa la fiamma dell’alcoole. — La fiamma dell’alcoole può esser colorita coll’aggiunta di varii corpi che esso tenga in soluzione, o che sieno con esso mescolati.

Per tingere in un bel rosso-carminio la fiamma dell’alcoole, o spirito di vino che ti piaccia chiamarlo, metti in un padellino di ferro una parte di muriato di stronziana e versavi sopra 3 o 4 parti d’alcoole; dà fuoco al miscuglio, e lo vedrai ardere con una fiamma bellissima del colore suindicato: e l’effetto sarà ancora più bello, se terrai il detto padellino sopra la fiammella d’una candela o di una lucerna, acciocchè l’alcoole bolla rapidamente.

Il muriato di stronziana che rimarrà come residuo nel padellino, può essere adoperato ancora più volte, avendo cura di ritirarlo e farlo seccare compiutamente.

Per ottenere il suddetto muriato, piglia del carbonato nativo di stronziana, e fallo sciogliere nell’acido muriatico; svapora la soluzione, e lascia che si cristallizzi.

1015. Modo di render verde la fiamma dell’alcoole. — Si ottiene una fiamma color dello smeraldo, facendo bruciare dell’alcoole sopra il nitrato di rame.

Per preparare questo nitrato, fa sciogliere della limatura di rame in una sufficiente quantità d’acido nitrico di media forza; allorchè non avrà più luogo l’effervescenza, fa bollire leggiermente l’acido sopra il rame, finchè apparisca una pellicola; decanta la soluzione, svaporala lentamente, e quando si sarà formata una densissima pellicola, lascia che si cristallizzi. Il sale riescirà d’un bel colore azzurro.

1016. Modo di render d’un color ranciato la fiamma dell’alcoole. — Getta in un cucchiaio di ferro del muriato di calce, e coprilo collo spirito di vino, a cui appiccherai il fuoco.

I l muriato di calce si prepara facendo sciogliere del marmo nell’acido muriatico, e lasciando poi svaporare la soluzione fino a perfetta siccità.

1017. Modo di render gialla la fiamma dell’alcoole. — Ciò si può ottenere colla maggior parte dei muriati, per esempio, col sal comune, oppure col salnitro. Quando questi sali sono aggiunti nella proporzione di tre parti ad una parte di alcoole, la fiamma che ne risulterà avrà un color giallo fosco.

1018. Modo di preparare l’argento fulminante. — Sciogli l’argento nell’acido nitrico (acqua forte), e precipita questa soluzione per mezzo dell’acqua di calce. Feltra il liquore, secca il residuo, e versavi sopra dell’ammoniaca pura, la quale formerà una polvere nerastra, le cui minime particelle sono suscettive di detonare pel semplice contatto dell’aria, o cadendovi sopra una gocciola d’acqua. Gli effetti ne possono essere terribili.

Anche si prepara l’argento fulminante nel seguente modo. Piglia 60 grani d’argento puro; riducilo in pezzettini, e fallo sciogliere in 2 once d’acido nitrico, chiudendolo in una boccetta di vetro che metterai nelle ceneri calde. Allorchè, dopo aver leggiermente bollito, la soluzione, che da principio sarà comparsa rossa, piglierà colore di siero, la ritirerai dal fuoco. Intiepidita che sia, vi aggiungerai 2 once d’alcoole rettificato, e la farai bollire di nuovo. Lasciala quindi raffreddare, e, tosto che si sarà fatto il precipitato, lo separerai per mezzo della feltrazione. Questa polvere lavata più volte nell’acqua, ha la proprietà di detonare con violenza, sia per mezzo del calore, sia per percossa o per attrito, sia mediante la scintilla elettrica.

1019. Accender lo spirito di vino senza il fuoco. — Versa un poco di spirito di vino in una tazza da the, ed aggiungivi 10 o 15 grani di clorato di potassa. Se aggiungerai a questo miscuglio un’oncia circa di acido solforico, esso comincerà a bollire, saranno lanciate fuori dal fluido delle palle di fuoco in gran quantità e d’un colore azzurro vivido, ed il tutto scoppierà in una fiamma.

1020. Produrre scintille e fiamme sott’acqua. — Versa 18 denari d’acido nitroso in un bicchiere di birra, che sia alquanto alto, e versavi sopra dolcemente, e strisciando per lo lungo delle pareti del bicchiere, 6 o 8 denari d’acqua, in modo di tenere i due strati dei fluidi il più distintamente che sia possibile; allora aggiungi un pezzo di fosforo del volume di un mezzo pisello. Se poscia vi unirai dieci grani di clorato di potassa, ne accadrà un’azione violenta; il fosforo piglierà fuoco, e brucerà con una luce viva al fondo del vaso, e lancerà brillanti torrenti di fuoco attraverso il fluido e verso la superficie.

L’intensità dell’azione può essere regolata coll’aggiungere più o meno acqua all’acido, e coll’aumentare anche, o diminuire la quantità degl’ingredienti.

Quest’esperimento, benchè non sia in verun modo pericoloso, richiede per altro un po’ di precauzione, in quanto che il fosforo vien talvolta lanciato fuori del miscuglio in uno stato di combustione, specialmente se il bicchiere o vaso fosse piccolo; quindi non si dovrà questo tenere in mano, ma bensì lo si lascerà sopra un tavolino, e meglio sotto ad un cammino, affinchè il gas che se ne sviluppa possa essere condotto via subitamente.

1021. Metallo fusibile nell’acqua bollente. — Fondi insieme quattro parti in peso di bismuto, due e mezzo di piombo, ed una e mezzo di stagno in un padellino di ferro, ovvero in un crogiuolo collocato sur un fuoco ardente, a fine di formare una massa. Se si metterà un pezzo di questo metallo cosi composto nell’acqua, e questa si faccia bollire, esso si fonderà tosto che l’acqua entrerà in ebullizione. e rimarrà fuso fino a che si manterrà lo stato bollente dell’acqua.

Un cucchiajo formato con questo metallo o lega, allorchè si adoperi per agitare dell’acqua mentre questa bolle fortemente, si fonderà nelle mani dell’operatore.

1022. Formare due leghe metalliche che si fondano fregandole insieme. — Fa un’amalgama di bismuto ed un amalgama di piombo, e stropicciale insieme in un mortajo: esse formeranno un composto, il quale sarà ad un dipresso sì liquido come il mercurio.

1023. Fondere una moneta in un guscio di noce. —Piglia tre parti di nitro, reso libero dall’acqua di cristallizzazione; una parte di zolfo, ed una di polvere finissima di sapone secco, e mischia il tutto insieme intimamente. Metti una porzione di questa polvere cosi composta entro un guscio di noce; comprimivela; indi ponivi sopra una piccola moneta d’argento o di rame, ripiegala su sè stessa; finisci di empire il guscio colla detta polvere, comprimendola ancora e ricoprendone la moneta: finalmente accendi la polvere, e quando la combustione sarà compiuta, la moneta si troverà fusa in una massa, ed il guscio di noce ne rimarrà appena annerito.

1024. Fare che i circostanti appariscano senza testa. — Piglia dell’orpimento ben polverizzato, e fallo bollire con olio in una pignatta nuova, che terrai ben chiusa, dopo aver aggiunto ancora un poco di zolfo. Poni di quest’olio in una lucerna, ed accendila dove non sia altro lume, dicendo ai circostanti che si freghino gli occhi. Ciò fatto sembrerà che tutti sieno senza capo.

1025. Modo di bruciare un filo a cui è sospeso un anello, senza che questo cada. — Per far questo giuo-co colla maggior semplicità, bisogna far ammollire per 2 o 3 giorni una gugliata di filo in un bicchier d’acqua in cui siasi aggiunto un cucchiaio di sale comune. Trascorso questo tempo, ritira il filo, fallo asciugare, e ponitelo in tasca. Allorchè vorrai fare il giuoco davanti ad una brigata, cava fuori il filo; fatti prestare un anello da una signora; passavi dentro la tua gugliata, e prendendola per le due estremità, tieni l’anello sospeso sopra la fiammella d’una candela: il filo piglierà fuoco, e quantunque bruciato, conserverà forza bastante per sostenere l’anello. Converrà solo por mente a che la gugliata non sia troppo lunga.

1026. Modo di rendere spaventevoli i visi della compagnia. — Fa fondere del sale e dello zafferano nello spirito di vino. Inzuppavi della stoppa, e dalle fuoco. A questo lume le facce delle persone diventano verdi, ed il rosso dei labbri e delle guance assume un colore olivastro.

1027. Modo di fare dei disegni in rilievo sul guscio d’un uovo. — Scegli un uovo di guscio assai duro: lavalo diligentemente nell’acqua fresca, e asciugalo ben bene con un pannolino; indi fa liquefare in un cucchiajo d’argento un po’ di sego, e servitene come d’inchiostro per disegnare sull’uovo, con una penna nuova, ciò che meglio ti piacerà. Fatto il disegno, piglia l’uovo per le due estremità fra due dita, e ponilo in una tazza piena di aceto bianco: lasciavelo 4 o 5 ore; durante questo tempo l’aceto corroderà abbastanza una parte dell’intonacò dell’uovo, e non potendo produrre il medesimo effetto in quei luoghi dove sarà disegnato col sego, tutti i tratti coperti conserveranno la loro grossezza e formeranno il disegno desiderato.

1028. Mescer vino di più colori. Fa una decozione di verzino, ossia legno del Brasile, la quale resulterà del color rosso del vino. Abbi tre bicchieri; uno lavato con aceto, l’altro con una soluzione di potassa (ranno), il terzo con una soluzione alcalina. Versa la decozione di verzino (che avrai già messa in una bottiglia da vino) nel primo bicchiere, e diverrà color del vino bianco; questo ponilo nel secondo bicchiere, e riprenderà il color rosso primiero; infine versalo nel terzo bicchiere, e diverrà color dell’inchiostro.

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