SCENA IV.

Teresa e detti.

Teresa entra dall'uscio della biblioteca e si avvicina ad Anna senza mai guardare Giacomino.

Oh, brava! Ero stata a cercarti in biblioteca! Mando il fattore a Milano; vuoi qualche cosa?

Anna fa cenno di no, col capo.

Grazie.

Teresa rimane un po' sconcertata da tanta sostenutezza, poi, dopo aver lanciata un'occhiata, senza parere, a Giacomino, si avvicina ad Anna, cercando di rabbonirla.

Bella questa lana!... Un bel colore! Ne farò prendere anche per me! Si trova dal Guffanti, vero? Quello in via dei Borsinari?

Anna.

Sì.

Teresa ad Anna sottovoce e chinandosi come per osservare la lana.

Quel... bel mobile, come va stamattina?

Anna.

Meglio.

Teresa.

Mi pare un po' giù. Ha mangiato?

Anna.

Sì!

Teresa.

Asino! Così debole... per crepare d'indigestione!

dopo un momento con voce affettuosa.

Anche tu, bada! sei pallida! Hai certi occhi...

Anna.

Capirai; per me, almeno, non è questo il momento di pensare alla mia salute!

Teresa sente sul viso la stoccata, ma si domina.

Dovresti pensare a questo, per altro, che non sempre si può riuscire a moderare il proprio carattere, a frenare il proprio legittimo risentimento; e non dovresti conservare tanta... asprezza. Non sarò stata sempre molto espansiva con te, e la cosa, del resto, era abbastanza... reciproca. Ma ti ho sempre usato ogni riguardo, ho sempre avuto per te molta stima... e te l'ho provato anche ultimamente.

Anna.

Ed io pure ti ho provato di meritarla.

Teresa.

Hai, nondimeno un grave torto. I giovani dovrebbero sempre giudicare i vecchi con un po' di benevolenza e... giudicare dalle intenzioni, che sono sempre giuste e rette.

con un accento di verità e di passione, ma sempre molto dignitosa.

Apprezza... il passo che io fo in questo momento.

Anna si alza vivamente, vinta da un improvviso slancio del cuore.

Teresa sottovoce.

E non metterti sempre anche tu, contro di me... Ormai, sono detestata da tutti in casa mia!

Anna.

Detestata no.

Teresa.

Sì! Sì!... E perchè?

forte per essere udita anche da Giacomino.

Per quella maledetta ubriacatura politica.

Giacomino.

Ma nonna, tu...

Teresa.

Non parlo con voi! - Voi, per me, siete morto, e ne provo grande sollievo! È un peso... che ho giù dallo stomaco!

ad Anna, con un altro tono di voce.

Ma sopra di te, io avrei il diritto di poter contare come in un aiuto, come in un'alleata...

Anna.

Un'alleata? Tua?

Teresa sottovoce.

Sì, per il bene, per la sicurezza di tuo marito.

Anna.

In questi momenti gli uomini come mio marito, non pensano alla propria sicurezza! - Hanno ben altro da pensare.

Teresa.

E sei tu? Una donna, una moglie, un essere del nostro stampo che parla così?... - I patriotti, i fratelli! - Tu, almeno questo, avresti dovuto aver imparato... a tue spese: a conoscere bene i fratelli!

Anna trasalisce.

Teresa.

È un vento, una furia, che penetra nelle case, nelle famiglie, e che spazza via tutto: ogni sentimento di rispetto, di amore, ogni spirito di religione, di concordia e, insieme, la tranquillità e la felicità!

pausa.

Di vivo! di forte, di profondo, non c'è più che l'odio!

Giacomino con forza, ribellandosi.

Non è vero!

Teresa meravigliata, furente.

Non è vero?!...

frenandosi con ironia.

Ah, già, già! Sicuro! «Non è vero!» Di forte e di profondo c'è anche l'amore! L'amore... delle ballerine, per le quali un ragazzaccio scimunito come voi, provoca disordini e arrischia la vita!

Giacomino si alza di scatto e si abbottona la giacca nervosamente.

Teresa.

Ah! Ah!... Vi sentite meglio? Siete guarito, interamente?... Ne ho molto piacere.

Giacomino si avvia per uscire.

Teresa con forza.

Dove andate?

Giacomino duramente.

Di là!

Teresa ha una scossa, poi si domina e torna ironica.

Andate! Andate pure!

richiamandolo.

Il dottore...

Giacomino si ferma.

Teresa.

Il dottore vi ha concesso per oggi, una passeggiata in carrozza. Ve la permetto anch'io, ma verso mezzogiorno; col sole! Andate in camera vostra a vestirvi, e non uscite... finchè non vi manderò a chiamare!

Giacomino si avvia di nuovo, serio, sostenuto.

Teresa che si aspetta una parola di scusa: quando Giacomino è sull'uscio.

Andate così...

Giacomino si ferma.

Teresa sforzandosi di sorridere per vincere l'ira e il dolore.

Andate! Andate pure!... Meno vi vedo e più... sono contenta!

Giacomino via.

Teresa con le lagrime nella gola.

Anche lui... Ma a lui poi, - a lui! - Che cosa ho fatto?...

sfogandosi, gridando forte.

Francesco! Francesco!

va verso l'uscio di mezzo.

Francesco!

il Lamberti entra.

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