SCENA IV.

Anna e Giacomino.

Giacomino tirando il fiato senza aver badato ad Anna.

Ah... Che peso quel tuo polacco!

Anna con un'alzata di spalle: ancora irata.

È odioso!

Giacomino.

Non fidartene non accettare nè versi nè sospiri.

Anna.

Che ti salta in mente?

Giacomino.

In campagna! In mancanza di meglio! Sembra l'eroe di una ballata notturna, ma sembra, anche uno scappato di prigione! - Galoppa, Ruello! Galoppa! Alla larga!

chiamando Anna.

Pst!

con grande mistero.

Giura il segreto.

Anna.

Che c'è?

Giacomino osservandola.

Sei pallida? Hai la ciera stravolta?

Anna.

Il tempo: un po' di dolor di capo. Che cosa devo giurare?

Giacomino.

Il massimo segreto!

Anna.

Giuro.

Giacomino.

Corro io, il rischio di essere chiuso in prigione e chiuso aritmeticamente, come direbbe il Gargantini! - Ho provocato un ufficiale austriaco alto così e grosso così!

Anna vivamente.

Scherzi!

Giacomino.

Pensa, la nonna, quando lo saprà!

facendo l'atto di infilzare uno, con una spaccata.

Zzaff... Parte a parte, io lui, o lui me; s'intende.

Anna.

Dici per scherzo?

Giacomino all'orecchio di Anna.

Viva la Repubblica! E viva il re di Sardegna!

Anna sussultando.

Diventi matto?

Giacomino.

Naturalmente l'arte nasconde la politica. Io sono del partito della Pochini e ho fischiato il ballo «Miranda» e la prima ballerina la Priora, perchè sono stati imposti dagli ufficiali austriaci. Il principe Varzis...

Anna interrompendolo.

Ti batti col principe Varzis?

Giacomino accenna di sì, continuando.

... Si sfogava ad applaudire dalle poltrone degli ufficiali, ed io a fischiare dal mio palco in prima fila. È corsa qualche occhiata, ma gli ufficiali hanno ricevuto l'ordine severissimo di usare la massima prudenza... Io, allora, finito il teatro, mi sono appostato all'uscita, e quando passa il mio barilotto di birra, gli grido forte, guardandolo in faccia: - Come cenerei volentieri stasera con...

esitando.

L'ho detta troppo grossa! A te non posso ripeterla!

Anna.

Avanti! Avanti! di su!

Giacomino.

Chiudi prima le orecchie... Chiudi almeno gli occhi! Mi fai soggezione!

Anna.

Presto! Ragazzo che sei! Cos'hai detto?

Giacomino.

Come cenerei volentieri con una costoletta... di porco.

ridendo.

E nota: nel dirlo me n'è venuta anche la voglia! Sono andato al Cova e ne ho subito divorata una, enorme!

Anna.

Non ti credo niente! Però bada: non si dicono nemmeno per ridere certe cose!

Giacomino.

Per ridere! - Alle undici sono venuti da me i rappresentanti del principe Varzis, - a mezzogiorno si sono trovati co' miei e domattina... Zzaff!

Anna.

Allora... Dio! Dio! Ma che cosa hai fatto?... Ma Giacomino?!... Se non sai nemmeno batterti!

Giacomino.

Stasera mi daranno lezione, in tre.

Anna.

Ci vuol altro!... Il principe Varzis?... Uno spadaccino!

Giacomino.

Mi vuoi proprio bene?

Anna.

Sicuro che ti voglio bene!

Giacomino.

E anch'io, sai? - Oh, se tu non fossi stata troppo vecchia, come ti avrei sposata volentieri! Del resto, è stata la nonna a trovarti troppo vecchia; non io! Per me saresti andata benissimo! Figurati, io volevo cominciare a sposarti fino da quando avevo cinque anni! - Te ne ricordi? E saresti stata molto più felice con me, che con mio zio! - L'uomo delle selve!

Anna.

Non scherzare! Non è il momento!

Giacomino.

Sul serio! Come ti avrei amata! Più della Cesira, più dell'Ernestina, più di donna Eugenia... - Ma che di più! Messe tutte insieme, non riuscirebbero a dare nemmeno un terzo, nemmeno un quarto, un quinto, un decimo del grande, dell'immenso amore che ti ho sempre voluto... e che ti voglio!

Anna.

Via! Finiscila! E in questo momento!

Giacomino.

Appunto: posso confessarti il mio amore perchè sono quasi un morituro. E se invece sarà morituro quell'altro, io forse dovrò scappare e non ci vedremo più ugualmente!

Anna.

E la nonna? La tua povera nonna?

Giacomino.

Ti disperi anche per la nonna? Se andate così d'accordo nel non potervi soffrire?

Anna.

Ma quando saprà... Pensa di tutta la famiglia non ama che te! E poi, anche per la cosa in se stessa! Tu, proprio tu, batterti, e batterti con un ufficiale austriaco!

Giacomino.

Sicuro! - È stata per me la mamma, il papà... tutto!

commovendosi.

Ti dico la verità: io non ho la più piccola esitazione, mi sento fatalista! Soltanto quando penso alla nonna, mi viene un po' la... malinconia!

Anna.

Non c'è una via di scampo?... Non si può accomodare?...

Giacomino vivamente.

Accomodare?... Diventi matta, Anna? Del resto io mi batto appunto anche per la nonna! Sfido io! Con quel... conte di Rienz!... E nota che lui, come lui, personalmente, mi è poi simpaticissimo!... Mah! Come si fa? È un austriaco e...

con forza.

non c'è cristi!

movimento di Anna.

È di moda! È un verso del Giusti! - Quelli, invece, che non sono proprio più di moda, sono gli austriaci! Sono andati giù, giù, giù, tremendamente!

Anna.

E scegliere proprio il principe Varzis.

Giacomino continuando.

Giacchè ero dietro, ho scelto addirittura il più grosso!

ritornando serio.

Ho la nonna, una nonna più che codinona da farmi perdonare!... Povera nonna!...

cambiando, tornando a ridere e a scherzare.

Non senti qui...

odorando ironicamente.

Anna.

Che cosa?

Giacomino.

Che puzzo d'aquila arrosto?... - Bisogna cambiar aria!

leva di tasca un fazzoletto bianco rosso e verde: sventolandolo, sbattendolo.

Cambiar aria! Cambiar aria!

Anna spaventata, glielo strappa di mano per nasconderlo.

Imprudente. Se te lo trovano?

Giacomino.

Dammelo!

Anna.

No!

Giacomino.

Dammelo!

Anna.

No! Corro io stessa ad abbruciarlo, sul momento!

fa per correre via.

Giacomino cantando.

«La bandiera dei tre colori - Sempre è stata la più bella...»

Anna dandogli il fazzoletto e mettendogli una mano sulla bocca.

Prendi! Ragazzo!

Giacomino sottovoce.

«Noi vogliamo sempre quella - Noi vogliam la libertà!»

mostrandole le cifre del fazzoletto.

L. M. «Libertà o Morte» - Libertà, s'intende, per il popolo che è in schiavitù: non per me! Io la libertà, con la nonna, figurati, ne ho quanta ne voglio!

Anna.

Ma... e... poi?

con gli occhi pieni di lacrime.

Ti andrà bene!... Sì!... Sì... Lo spero! Ne sono certa! Ma... e dopo? Se quell'altro rimanesse...

Giacomino.

Infilato?

Anna.

O anche solo ferito gravemente?

Giacomino.

In tal caso: galoppa Ruello! Galoppa fino a Torino! Adesso, appena torna Vitaliano gli racconto la storiella che ho già scritto alla nonna: ho perduto al giuoco. Si tratta dell'onore, bisogna battere alla grande cassa della nonna.

commovendosi a mano a mano.

Batterla io stesso... - Sciocchezze... ma sai? Ho paura di commuovermi... di farle capire qualche cosa... - Invece così, mi darà la solita strapazzata, io resterò a testa bassa... e poi... Psst! Partenza!

cambiando, scherzando di nuovo.

A Torino!... Ad arruolarmi!... In cavalleria!... Ohp là là! Ohp là là! Torino, sai, è una città divertentissima! Un piccolo Parigi!... Ci sono i famosi veglioni dello Scribe dove le donne si mostrano in perfetto costume di...

correggendosi.

- Cose straordinarie!

Anna.

E per scappare?

Giacomino.

Questa notte dopo il fatto della costoletta di por... d'agnello, sono diventato di moda, in un attimo!... Avessi visto al Cova! Poi di sopra, al Club. - Mi hanno presentato a Emilio Dandolo! - che bel giovine! E come parla!... Ti dice certe parole, crist...

correggendosi.

E che lion! È il Re dei lions! L'idolo delle signore! Pensa che è tisico! Ma tisico proprio davvero!

Anna.

Rispondimi, invece. E per scappare?

Giacomino più sottovoce.

Appunto stavo per dirtelo. Emilio Dandolo ci pensa lui.

Anna.

In che modo?

Giacomino.

Lo saprò... un'ora prima del duello!

battendosi sulla fronte.

Ah, saper Diana! - Ho fatto giuramento di tacere e te l'ho detto! Non parlerai con nessuno?

Anna.

No!... Te lo prometto!

Giacomino.

Sul tuo onore?

Anna.

Te lo prometto!

Giacomino.

Specialmente con quel Cézky. Quel profugo... ereditario! Perchè il vero profugo, capostipite, era suo padre!

Teresa di dentro.

Basta così...

Giacomino spaventato.

La nonna!... Ha già ricevuto la mia lettera!

Teresa sempre di dentro.

Ti proibisco di difenderlo! Anche la mia pazienza, la mia bontà, hanno un limite!

presentandosi sulla soglia dell'uscio.

Dov'è questo signore?

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