Dobbiamo qui accennare ad una questione recentemente sollevata a proposito degli Ordinamenti di Giustizia. Il Salvioli ed il prof. Pertile, ricordando alcuni Statuti bolognesi del 1271 contro i Grandi, facevano supporre che da essi fossero stati imitati gli Ordinamenti fiorentini del 1293. Questi Statuti del 1271, non essendo però stati mai ritrovati, l'ipotesi fece poco cammino. Il prof. Gaudenzi, pubblicando nel 1888 (Bologna, Tipografia fratelli Merlani) gli Ordinamenta sacrata et sacratissima di Bologna del 1282 e 84, notò la grande somiglianza che essi avevano cogli Ordinamenti di Giustizia del 1293, e credette non potervi essere piú dubbio, che questi fossero imitati da quelli. Anzi andò piú oltre, affermando addirittura «che in genere i rivolgimenti e gli ordini di Firenze non furono che l'imitazione di quelli di Bologna». (Prefazione, pag. v).
Che questa ultima affermazione vada assai oltre i limiti del giusto, fu già notato dal Dott. Hartwig nel suo ultimo e pregevole lavoro sulla storia fiorentina (Ein menschenalter florentinische Geschichte - 1250-1293 - (Freiburg, 1889-91), estratto dai volumi 1, 2 e 5 della Deutsche Zeitschrift für Geschichtwissenschaft). Ed invero le leggi e le istituzioni di Firenze scaturiscono assai direttamente dalla storia della società e delle rivoluzioni fiorentine, che sono molto diverse da quelle di Bologna.
Quanto all'altra questione, se cioè gli Ordinamenti fiorentini del 1293, derivino veramente da quelli bolognesi del 1282, io ne dubito assai, e credo in ogni modo che a risolverla definitivamente siano necessarie ancora nuove ricerche speciali negli Archivi di Firenze, le quali diano compimento a quelle già fatte dal prof. Gaudenzi in Bologna. Mi limito intanto ad osservare: 1° Che la lotta del popolo contro i Magnati, e le leggi severe, spesso crudeli, contro di essi, non sono un fatto proprio esclusivamente di Firenze, ma un fatto invece assai generale nella storia dei nostri comuni. Ciò non esclude le molte diversità di queste lotte e di queste leggi nei vari Comuni, non ostante le non poche somiglianze. E quindi per dimostrare se e fino a qual punto gli Ordinamenti di Bologna siano stati il modello di quelli di Firenze, non basta paragonare gli uni cogli altri, e notare le rispettive loro date. Risulta certamente provato da quanto noi abbiam detto qui sopra, e fu poi nuovamente confermato da tutte le ricerche posteriori dell'Hartwig, del Del Lungo, del Perrens, che gli Ordinamenti fiorentini sono la sintesi di altre leggi molto piú antiche contro i Grandi, leggi che qualche volta letteralmente riproducono. Essi stessi ne citano una del 1286, piú volte ricordata dagli storici, e noi vedemmo che le Consulte del 1282 ricordano già un'altra legge piú antica contro i Grandi. Queste leggi anteriori sono le fonti vere degli Ordinamenti fiorentini, i quali però non solo abbattono i Grandi, come fanno anche gli Ordinamenti di Bologna; ma danno il governo in mano alle Arti maggiori, il che a Firenze era già cominciato nel 1250. In questo doppio fatto si ritrova il loro vero e proprio carattere. Bisogna continuare a ricercar queste leggi negli Archivi fiorentini e paragonarle con quelle di Bologna, prima di potere affermare con sicurezza che gli Ordinamenti di Giustizia, cosí connessi con tutta la storia fiorentina, siano copiati da quelli di Bologna. Il prof. Gaudenzi è stato con la sua pubblicazione assai benemerito degli studi storici. Ma ripeto che, a mio avviso, per risolvere davvero la questione, occorrono nuove indagini in Firenze. A questo lavoro attende ora il sig. Salvemini, ed io gli auguro che possa arrivare a qualche nuovo ed utile resultato. Il problema è tale che merita una soluzione definitiva.