Giovedí, die iij d'aprile, papa Bonifazio unse e sagrò rege
di Sardingna, di Corsica e d'Elba lo re Giacomo di Ragona; e
messer Rugieri di Loria fece amiralglo per la Chiesa di Roma
di l galee.
A die ij di maggio Filippo re di Francia fece iij grandisdissime
ossti di xxxm. chavalieri e cm. pedoni; l'una fece in
Borgongna, l'altra in Guasscongna, la terza in Fiandra; ma
in Fiandra fu elli vitiperosamente isconfitto e ricevettevi grandissimo
dalmaggio.
E a' dí XX di maggio il decto Filippo fece [tregua] collo
re Aduardo d'Inghilterra, a patti e condizione che tutta la
Guasscongna rimase allo re Aduardo sanza fare alkuno homaggio.
In questo die iij di maggio Istefano della Colona rubò il
tesoro di papa Bonifazio quando venia d'Alangna etc.
A dí iij di giungno, mossi i Bolongnesi co grande quantitade
di popolo e chavalieri per pilglare il castello di Doccia,
Maghinardo da Susina', maestro di guerra, fedio loro adosso
ed isconfisseli, e c. huomini ne menò prigioni.
E in questo anno, del mese di maggio, in Firenze si fondò
la pila del ponte al castello Altafronte.
E lo die di beato sancto Iohanni Batista, del mese di
giungno, Filippo re di Francia andò ad osste sopra lo conte
di Fiandra con xxxm. chavalieri e ccm. di pedoni, e privossi
della corona reale e rivistinne il suo filgluolo maggiore; e
prese e vinse Guanto, Bruggia e Lilla e tutta la contea di
Fiandra. In questo mezzo tenpo il malisscalcho di Belcaro
per lo re di Francia dal conte di Fiandra fue sconfitto e preso,
e feceli talglare la tessta. Poi fue intra lloro iij asalti, donde
molti Francesschi, popolo e chavalieri, vi perdero la vita; e
l'osste vi stette infino a calendi ottobre e poi ritornò a casa.
Del mese di settenbre e d'ottobre i Viniziani ebero grandissima
vittoria sopra li Genovesi, ché xvj navi grosse presero
di quelle di Genovesi tra nel mare di Romania e di Cicilia;
e tutta la gente che v'era entro mazzerarono.
Istando inferma di gravi e dure malattie la città di Firenze,
fue santamente proveduto dalla Chiesa di Roma e da
messer lo papa Bonifazio, sí come attore di pace, di volere
sanare quelle piaghe, e di riconciare la Cittade e' cittadini insieme
a stato di pace e di tranquilitade. Diligentemente in
concesstoro fue fermato vecepapa paziaro nella città di Firenze
frate Matteo cardinale d'Acquassparte. Giunto in Firenze,
honnorevolemente fue ricevuto; predicando pace e volendo
dar pace, non lli fue creduto.