Mcclxxxxvj anni.

Lo die di kalendi aprile, esendo i Bolongnesi ad oste sopra la città d'Imola, ardendola e guastandola, Maghinardo da Susinana con sua gente andò incontro a' Bolongnesi, e nel piano di Santerno fece battalgla co lloro, e quivi li sconfisse: tra popolo e chavalieri piú di mcccc. fuoro li morti.

A dí xv del decto mese il re di Scozia si rubellò da messer Aduardo re d'Inghilterra, e fece battalgla co llui in canpo con piú di xijm. chavalieri tra ll'una parte e l'altra: il re di Scozia fue sconfitto. Avuta la vittoria, venne in Guascongna sopra le sue terre che lli erano rubellate, e teneale per forza lo re di Franzia; e quivi prese v cittadi, e puosesi ad oste sopra la città di Bordella, e finalmente e' ll'ebe a suo comandamento.

Item a dí xv di maggio, intra 'l mare di Cicilia e quello di Romania, si scontrarono navi di Viniziani e di Genovesi, e fecero battalgla molta forte e crudele; le navi di Viniziani erano lxxxxv, quelle di Genovesi erano lij, de le quali i Viniziani presero xxxiiij a prigione.

Die xiiij° di lulglo, tenendo la terra di Forlí in Romangna Maghinardo da Susinana, per gli Orgolglosi fu tradita e data di notte tenpora a messer Malatesta da Rrimine ed a messer Guido da Ponente di Ravenna ed a' singnori da Calbuli. Per la qual cosa lo romore si levò nella terra, e Maghinardo, ch'era ad osste sopra Castelnuovo, lasciòvi ij capitani ed alquanta gente forniti, ed elli si mosse, e 'l conte Galasso figluolo del conte Guido da Montefeltro, con molta gente, popolo e chavalieri, e ricoverarono in Forlí gridando: - Siano morti i traditori. - Quivi fue grandissime battalgle; pur finalmente Maghinardo li mise in isconfitta e cacciolli fuor della terra, e piú di diece milgla basstò la caccia. E quivi fuorono morti piú di mccc. uomini, e morti gli Orgolglosi e li singnori da Gesso e iij di quelli da Calbuli e Fantino da Brettinoro, e molti buoni e grandi huomini capitani di Parte guelfa di tutta Romangna. Messer Guido da Ponente e Malatesstino di messer Malatessta con altri piú conpangni gentili huomini fuoro presi, e tantosto Maghinardo fue socorso da' conti da Porciano e da Ciappettino delli Ubertini di Valdarno, e tenne la terra con vittoria.

E a dí xviij d'agosto messer Ruggieri di Loria, il nobile amiralglo e grazioso per lo re Piero di Ragona, venne al porto di Brandizio, lo quale si tenea per lo re Carlo, e subitamente di notte il conbatteo, si che 'l porto fue difeso; e tirossi a terra ferma, e quivi fece battalgla ordinata in canpo, dura ed asspra, sicché ll'uno né ll'altro quivi nonn ebero vittoria, ma quasi tutti morti. E messer Ruggieri vi fue fedito, e 'l filgluolo fue morto, e messer Giuffredi di Gianvilla nobile barone francesscho vi fue morto.

E lo die di kalendi settenbre morio il Giudice di Galluria in Sardingna, e li Viniziani presero xxij galee di Genovesi.

E a' dí x di settenbre messer lo piovano di Gherardini, per certa guerra ch'avea colli Manieri, da lloro fue fedito e di quelle fedite morio.

E a' dí xij di settenbre s'aprese il fuoco in Firenze a casa di Lauberti, ed arse le case loro e di Pilli e di Pilasstri e di Minerbetti; e fece grande grandissimo danno.

E a' dí j d'ottobre, avendo difirenza tra l'arcivesscovo di Cosenzo e l'abate di Cosenzo, fecero intra lloro battalgla piú di mille chavalieri, e l'arcivescovo fue sconfitto.

In questo tenpo si coninciò grande briga intra 'l Comune di Bolongna e Azzo marchese di Ferraia; però che' Bolongnesi presero uno suo castello ed uccisero tutta la gente che v'era dentro. E questo fecero per cagione che 'l Marchese facea alkuno trattato con certi grandi della terra di pilglare Bolongna e ronpere il popolo. Po' venne il Marchese ed asediò, a dí XV d'ottobre, la gente di Bolongna ch'erano rimasi alla guardia del predecto castello; e stando una notte, di subito il Marchese con vc. chavalieri e xm. pedoni prese il castello di Bazzano del Bolongnese apresso a Bolongna a x milgla. Allora i Bolongnesi isforzatamente, colla potenzia di Lonbardi e di Romangnuoli, assediarono il decto castello con iiijm. chavalieri e xxxx milia di pedoni; e xxxv giorni vi stette l'asedio, tutta fiata gittava tra die e notte xij difici; poi finalmente e' l'ebero a patti. Con ciò sia cosa che 'l Marchese avea facto molta cavalleria e popolo, vennero per difendere il castello, e fue in sul canpo e domandò la battalgla, ed al castello; sarebe venuto se non fosse per la molta pioggia ch'era venuta, ed avea a passare uno fiume; siché Maghinardo da Susinana ch'era in sua conpangnia si consilglò che 'l fiume non si passasse, e la battalgla per questo modo rimase: avengna dio che 'l Marchese da' Fiorentini forte si tenne gravato, i quali erano all'aiuto del Bolongnese, e' Bolongnesi ischifaro la battalgla quanto poterono. Tornato il Marchese a Ferraia, tantosto fece suo consilglo, e trattò giura e conpangnia con tutti li usciti di Bolongna; e legaro insieme i singnori della Fontana e Maghinardo da Susinana, Ferrala ed Argenta, Modana e Reggio con tutti li usciti di Lonbardia di Parte guelfa e ghibellina; e legossi col duca di Charentana e col Marchese di Monferrato e co messer Alberto della Scala di Verona e co messer Matteo Vissconte capitano di Milano e co' Mantovani; e fece tutta una lega, e conincia a guerreggiare Bolongna tuttogiorno sovente: donte molta mortalitade e briga nacque in Lonbardia.

E ancora, esendo prengna la città di Firenze di molte diverse e variate macule, uno giorno, a dí xvj di dicenbre, esendo morta una donna a casa di Frescobaldi, al qual morto molta gente vi fue invitata, intra lli quali v'era messer Corso Donati e Simone suo filgluolo, e lli filgluoli di Manieri Bellicozzi, i quali aveano guerra colla casa di Gherardini, erano una parte; e' Gherardini v'erano similglante co lloro gente: dubitò l'uno dell'altro, fecero intra lloro assalimenti; onde la terra andò a romore e fue sotto l'arme. La casa di Cerchi co lloro conpangni e seguagi, Gherardini, Cavalcanti, Belincioni, armati a cavalli coverti, con fanti a piede, corsero a furore a san Piero Magiore a cassa di messer Corso gridando: - Al fuoco al fuoco - ; messer Corso riparandosi conbattendo, siché 'Cerchi e' loro conpangni vitiperosamente tornaro a casa. Guido Cavalcante fue fedito nella mano e condannato per lo Comune in mille ce. libre, Baldinaccio di messer Bindo delli Adimari fu fedito nel volto e condanato per lo Comune in libre mcc; messer Vieri di Cerchi e messer Giano suo filgluolo, messer Bindo, messer Torrigiano e Ubaldino di Cerchi fuoro condannati per questa opera, e pagaro al Comune di Firenze xijm. cc. libre;, e dati loro i confini. Sinibaldo fratello di messer Corso e Simone suo filgluolo fuorono condanati in libre mm. e mandati a' confini. Onde per questa opera nacque molto male in brobbio della Città e di cittadini; ché tutti i Grandi e popolari della Città si partíno di volontade, e chi tenea l'una parte e chi tenea l'altra, in tal maniera che sucitaro l'antico hodio tra lla casa delli Uberti e quella de' Bondelmonti; donte tutta Ytalia n'à sparto sangue.

In questo anno fue grande battalgla tra ll'Inghilesi e' Francesschi, e lo conte d'Artese duramente vi fue innavorato.

In questo tenpo Filippo re di Francia, hodiato da' suoi, nemicho di buoni, venne in tanta grandezza ch'elli era re di Francia e re di Navarra, conte di Canpangna, ducha d'Urliens e paladino di Briga; bellissimo della persona sopra gli altri del mondo, e avarissimo come cane. Per le sue malvagie opere fare, d'acchattare tesoro e non rendere, abattere la buona moneta e dare corso alla rea, cadde in tanto dissdengno, che da llui si rubellò quasi tutti i suoi maggiori baroni; ed inprese grande briga collo re Adulfo della Mangna. Infra lli quali rubelli fue lo conte dí Brettangna e quello di Borgongna, lo conte Filippo di Fiandra e lo conte d'Aynaldo, lo conte d'Universa e lo duca di Brabant, E a petizione del re della Mangna lo conte di Borgongna disfece il parentato del filgluolo del re di Francia, e diede la filia al filgluolo del duca di Borgongna: donde molte guerre di ciò nacquero.

In questo anno don Brasscho Catalano, huomo prudentissimo e savio, malisschalcho de rre Federigo di Cicilia, fece battalgla in Calavra colli Francesschi ed ebbe vittoria di vijc. chavalieri morti.

In questo anno messer Ruggieri di Loria, lo vittorioso amiralglo, per certa difirenza, dallo re Federigo si rubellò e feceli molta guerra, e morio suo nimico.

Ed in questo anno messer Tosolato delli Uberti di Firenze talglò la tessta al Giudice d'Alborea, e tutto il suo tesoro, ch'era in grande quantitade si fece venire alle mani; e a' dí xv di gennaio si fece chavaliere in Sardingna, la quale ysola co molta travalgla per lui fue aquisstata. Poi a dí v di marzo venne in Pisa, e da' Pisani non fue acettato a quello onore ch'a llui parea che ssi convenisse. E com'elli avea aquistata la Sardingna a' Pisani, cosí lla rubellò loro, dove cosstò loro molta moneta; e poi si riconciliò co lloro.

E a' dí viij di marzo i Bolongnesi uscirò ad oste sopra le terre del Marchese da Ferraia, ed arsero e guasstaro infino al ponte a sant'Anbruogio.

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