INDICE ALFABETICO

Acacio, patriarca di Costantinopoli. Condannato e scomunicato, 134, 136, 164.

Adalberga, vedova d'Arichi (II) duca di Benevento, 404.

Adaloaldo, figlio di Agilulfo re de' Longobardi. Fatto da lui battezzare, 295; e proclamare suo successore, 297. Costretto a fuggire, 301.

Adelchi, figlio di Desiderio re de' Longobardi. Si chiude in Verona, 387. Riesce a scampare dopo la resa di quella città ai Franchi, e si rifugia a Costantinopoli, 388, 394, 398. Torna, ma è respinto, 404, 405.

Adozianismo, dottrina teologica, 406.

Adriano I, papa, 384. Resiste alle lusinghe e alle minacce di Desiderio re de' Longobardi, 384. Fa imprigionare Paolo Afiarta, capo del partito longobardo in Roma, 385. Si apparecchia a resistere con l'armi a Desiderio, e sollecita gli aiuti di Carlo re de' Franchi, 386. Spoleto e altre città gli fanno atto di sottomissione, 389. Riceve in Roma il re Carlo, 391; e della donazione di terre da esso fattagli, 391 e segg. D'un conflitto tra lui e l'Arcivescovo di Ravenna, 396. Chiama di nuovo re Carlo in difesa dell'autorità della Chiesa, e dei suoi dominii, 397; e quali fossero i dominii cui pretendeva, 400, 403. Chiede la restituzione di alcune terre tolte alla Chiesa in Italia dai Bizantini, 403, 407. Muore, 407. Riassunto del suo pontificato e delle sue relazioni con Carlo re de' Franchi, 407, 408. Come datasse le sue bolle, 408.

[428]

Adrianopoli. Combattuta da' Goti, 48, 49.

Afiarta. V. Paolo cubiculario.

Africa. Resiste ostinatamente ai Romani, 2, 3. Fornisce grano all'Impero, 5. Forma, con l'Italia, una delle quattro Prefetture di esso, 31, 58. Vi scoppia una guerra tra i generali romani; e della invasione in essa de' Vandali, 87 e segg. Resta divisa tra questi e i Romani, 91. Riconquistata all'Impero, 181 e segg. Vi scoppia una rivolta, tosto domata da Belisario, 185.

Agilulfo, duca longobardo. Sposa Teodolinda, e diventa re, 287. Si trova in grandi difficoltà, e si regge con altrettanta prudenza, 288. Conclude un accordo co' Franchi, 288. Attende a risottomettere alcuni Franchi ribelli, 289. Assedia Roma, 291; poi si ritira, 292. Disposto ad accordarsi col Papa, 293. Prende e distrugge Padova, 294. Il Papa ha grande azione su lui, 295. Fa battezzare il figliuolo, 295. Prende ed abbatte altre città de' Bizantini; poi fa pace con loro, 296. Fa proclamare suo successore il figliuolo, 297. Rinnova la pace co' Bizantini, 297. Muore, 298. Del favore da lui accordato ai Cattolici, 300; e della opinione che anch'egli si convertisse al Cattolicismo, 300.

Agnello, cronista ravennate, 146, 326, 327.

AioneAlachi, duca longobardo di Trento. Si ribella al Re, e usurpa il regno, ma n'è cacciato, 322; e ucciso, 322. Accenni alla sua guerra per ricuperare il regno, 323.

Alani. Disfatti dagli Unni, 44. Invadono la Gallia, 67. Combattuti e vinti dai Goti, 82. Seguono gli Unni, 96.

Alarico. Educato all'armi nelle legioni romane, 25. Combatte sotto l'imperatore Teodosio, 52; ed è capo dei Visigoti, federati dell'Impero, 60. Si disegna di spingerlo dall'Oriente in Occidente, 62. Eletto per loro re dai Visigoti, 63. Fa una invasione in Grecia, ed è respinto, 64. La sua mira diventa l'Italia, 64. Battuto da Stilicone, 66; dopo la cui morte si fa più potente e minaccioso, 71. Non intende impadronirsi dell'Impero ma di farne parte, 71. Assedia Roma e la costringe a pagargli un tributo, 73. Vorrebbe venire a un accordo con l'Imperatore, che si rifiuta, 74. Pone di nuovo l'assedio [429] a Roma, 74; e vi entra, 75; ma poco vi rimane, 75; Muore, 76.

Alarico (II), re de' Visigoti. Sposa una figlia di Teodorico, 158.

Albano. Occupata dai Bizantini, 197.

Albino, patrizio romano. Accusato di congiurare contro Teodorico, 166; e condannato, 167.

Alboino. Uccide Torismondo figlio del re dei Gepidi, 252. Succede al padre nel regno de' Longobardi, 253. Della sua alleanza con gli Avari, 253. Vince e stermina i Gepidi, 254; e uccide Cunimondo loro re, e ne sposa la figliuola, 254. Sua invasione e conquista d'Italia, 254 e segg. Della sua morte, 258.

Albsuinda, figlia d'Alboino, 259.

Alcuino, consigliere di Carlo re de' Franchi, 410. Sue lettere a Carlo, ricordate, 410, 413. Altre notizie di lui, 422.

Aligerno, goto, fratello di Teja. Si chiude in Crema, 239, 241. Si arrende, e combatte poi per l'Impero, 242, 243.

Alsazia-Lorena, 78.

Amalafrida, sorella di Teodorico. Sue prime e seconde nozze ricordate, 158, 173; e altre notizie di lei, 174, 181.

Amalarico, figlio di Alarico II re de' Visigoti, 159.

Amalasunta, figliuola di Teodorico degli Amali re degli Ostrogoti, 158. Moglie di Eutarico, 160. Vedova, e tutrice del figliuolo Atalarico, 171. Suo governo, 171 e segg. I Goti le sono avversi, 172 e segg. Vorrebbe andare a Costantinopoli, poi ne depone il pensiero, 174. Morto il figliuolo, si associa nel regno Teodato; da cui viene poi confinata e uccisa, 175.

Amali. Nobile stirpe degli Ostrogoti. V. Teodorico.

Anastasio, imperatore. Sue relazioni con Teodorico re degli Ostrogoti, 148, 160. Favorisce Clodoveo re de' Franchi, 159. Muore, 163.

Anastasio II, imperatore, 328.

Anastasio II, papa, 161.

Ancona. È in mano de' Bizantini, 226; ma in procinto di arrendersi ai Goti, 229. Questi si ritirano dall'assedio, 234. È sempre in mano de' Bizantini, 257; e fa parte della Pentapoli, 279. Giura obbedienza al Papa, 389.[430]

Angilberto (abate). Ambasciatore di Carlo re de' Franchi al Papa, 410. Altre notizie di lui, 423.

Anglo-Sassoni. Gregorio I vuol convertirli al Cattolicismo, 286.

Ansprando. Perseguitato da Ariberto II, usurpatore del trono de' Longobardi, che poi costringe a fuggire, 323, 324. Sale sul trono, che poi lascia al figliuolo Liutprando, 324.

Antemio (Procopio). Eletto imperatore d'Occidente, 121. Si unisce con quello d'Oriente contro i Vandali, 121, 122. Discordia tra lui e il generale Ricimero, 123; e sua uccisione, 123.

Antonina, moglie di Belisario, 180. S'adopra per l'elezione di papa Vigilio, 196. Sua infedeltà verso il marito, e suoi intrighi alla corte di Costantinopoli, 213, 214. È col marito in Italia, 223. Torna a Costantinopoli per ottenergli aiuti d'armi, 226.

Antonino, patriarca di Grado, 337, 344.

Antrustiones nel regno dei Franchi, 357.

Aquileia. Presa e distrutta da Attila, 106. Ivi presso avviene la prima battaglia tra Odoacre e Teodorico, 142. Il suo patriarca l'abbandona nell'invasione de' Longobardi, 256.

Aquitania, regno franco, 351.

Arabi. V. Musulmani.

Arbogaste, generale franco, 51. Domina l'imperatore Valentiniano II, 51; e pretende all'Impero dopo la sua morte, 52. Sconfitto dall'imperatore Teodosio, si uccide, 53.

Arcadio, imperatore d'Oriente, 57. Affidato da Teodosio suo padre alle cure di Rufino, 58; di cui in breve si mostra intollerante, 60. Sposa Eudossia figlia d'un generale franco, 60. Sotto di lui l'Oriente è liberato dai barbari, 62. Consente ad Alarico di stabilirsi coi Goti nell'Illirico, 64.

Ardaburio, generale dell'Impero d'Oriente, 85.

Ariani, eretici. V. Ariani e Atanasiani. Editto pubblicato contro di loro, 71, 74. Ricordati, 134. Perseguitati, 164, 169.

Ariani e Atanasiani, 33 e segg. La loro disputa divide i Cristiani, 37. Durante la loro controversia una parte dei Goti si converte al Cristianesimo (Arianesimo), 40.

Ariberto II, re de' Longobardi. Suo regno, sue crudeltà, 323; sua morte, 324.[431]

Arichi, duca longobardo di Benevento, 289. Accoglie i figliuoli orfani di Gisulfo, duca del Friuli, 298; che gli succedono, uno dopo l'altro, dopo la sua morte, 309.

Arichi (II), duca di Benevento. Si comporta da sovrano indipendente, 395. Cospira contro Carlo re de' Franchi ed il Papa, 397 e segg. pass. Si prepara a resistere a Carlo, poi viene con lui a un accordo, 404. Muore, 404.

Ario. Sua dottrina teologica, 34 e segg.

Ariovaldo, re de' Longobardi, suo avvenimento al trono, e sua morte, 301, 308.

Ariovisto, 10.

Ariperto, re de' Longobardi, 316.

Ariulfo duca di Spoleto. Minaccia Roma, 290; e il Papa conclude con lui una pace; che poi si rompe, 291.

Armenia (di) Isaace, 222.

Arminio, 10.

Aspar, generale dell'impero d'Oriente, 85, 90. Sua potenza, 119, 122. Sua rovina e sua morte, 122, 123.

Assemblea generale presso i popoli germanici, 21.

Astolfo, re de' Longobardi. Occupa Ravenna, e minaccia Roma ed il Papa, 363; e inutili tentativi fatti dal Papa e dall'Imperatore per indurlo alla restituzione, 363, 365; onde il Papa si rivolge ai Franchi per aiuto contro di lui, 364 e segg. Altri inutili tentativi del Papa e di Pipino re de' Franchi presso di lui, 366, 369. Costretto ad arrendersi ai Franchi e a ceder Ravenna e altre terre, viola l'accordo fatto e di nuovo invade il territorio romano, 370. Di nuovo assalito, e di nuovo costretto ad arrendersi e a fare altre cessioni, 371. Muore, riassunto della politica da lui seguìta, 372.

Atalarico, figlio di Amalasunta, e nipote e successore del re Teodorico in Italia, 171. Chiede di essere adottato dall'Imperatore, ma non l'ottiene, 172. Educato alla romana, di che si dolgono i Goti, 172, 173. Muore, 174.

Atanarico, capo d'una parte dei Visigoti, 41, 46.

Atanasiani. V. Ariani e Atanasiani.

Atanasio. Sua dottrina teologica, e come fortemente la sostenga, 34 e segg. Essa trionfa sotto l'imperatore Teodosio, 53.

[432]

Ataulfo, re de' Goti, 77. Sue buone disposizioni verso l'Impero, 77. Conduce i suoi nella Gallia, 78; e sue imprese, 79, 80. Sposa Galla Placidia, sorella d'Onorio imperatore, 80. Vuol trasferirsi nella Spagna, 81. Ucciso, 81.

Attalo, greco, proclamato imperatore d'Oriente, 74. Preso e mandato a Costantinopoli, 82.

Attila, re degli Unni. Estensione del suo regno; sue qualità fisiche e morali, 95, 96. Sue relazioni con l'Impero, 97 e segg. Di una congiura ordita in Costantinopoli contro di lui, 98. Del suo palazzo e di un gran banchetto, 99 e segg. Muove guerra all'Impero in Occidente, 102. Grande battaglia tra il suo esercito e quello dei Romani e Visigoti presso Châlons, 104; dopo la quale si ritira, 105, 106. Viene in Italia, distrugge varie città ond'è appellato Flagellum Dei, 106. Minaccia Roma, 107. Influenza che esercitano su lui l'Impero e la religione Cristiana, 107. Gli è inviata da Roma un'ambasceria con a capo il pontefice Leone, 107; e dopo il colloquio avuto con lui si ritira, 109. Sua morte, 110; e scomparsa del suo vastissimo regno, 111.

Audefleda, moglie di Teodorico re de' Goti, 158.

Audoino, padre di Alboino, 252.

Aureliano, imperatore. Cede ai Goti la Dacia, 22.

Austrasia, regno franco, 351 e segg.

Autari, re de' Longobardi. Sua elezione, 265. Dà una grande sconfitta ai Franchi, 267. Delle sue nozze con Teodolinda, 267. Organizza il regno ed estende le sue conquiste, 268 e segg. Muore, e suo elogio, 270.

Avari, 44. Delle loro relazioni coi Longobardi e coi Bizantini, 253, 294, 295. Loro invasione nel Friuli, 297, 298. Alleati coi Persiani contro l'Impero, 302, 303. Scompaiono dalla storia, 303, 304. Presso di loro si rifugia Bertarido cacciato dal trono dei Longobardi, 321. Sconfiggono e uccidono un duca del Friuli, 321. Accenni a una guerra di Carlo re de' Franchi con loro, 405, 406.

Avito. Mediatore d'un'alleanza tra Visigoti e Romani, 103. Eletto imperatore d'Occidente, 117. Deposto e costretto a prendere la tonsura, 119.

[433]

Baduario. Mandato da Giustino imperatore in Italia, 262, 279.

Barbari. Arrolati negli eserciti Romani, di cui presto formano la maggior parte, 3, 5. Invasori dell'Impero. V. Germani, Goti, Unni, Vandali, Franchi.

Basilio, duca bizantino, 332.

Basilisco, generale romano. Combatte infelicemente contro i Vandali, 122. Caccia dal trono Zenone imperatore d'Oriente, 130, 134.

Belisario, generale bizantino, 176. Sue prime imprese militari, ricordate, 179, 180. Sua guerra in Africa contro i Vandali, 181 e segg.; dopo la quale è calunniato presso l'Imperatore, 183. Della sua guerra in Italia contro i Goti, 184 e segg. Conquista la Sicilia, 185. Accorre a sedare una rivolta in Africa, 185. Ritorna, e conquista Napoli, 186; e indi Roma, 188 e segg. Infinite prove di valore e di genio militare date da lui nel lungo assedio posto a Roma dai Goti, 190 e segg. Respinge le proposte di pace fattegli da loro, e accetta una tregua, 197. Gelosie contro di lui alla corte di Costantinopoli, 199, 200. Opposizione fattagli da Narsete mandato per stargli a fianco da Costantinopoli, 200 e segg. Altre sue operazioni militari, 202, 203. Si muove contro Ravenna e l'assedia, 204. Di nuovo respinge la pace, nonostante la contraria inclinazione dell'Imperatore, 204. Respinge l'offerta de' Goti di farlo imperatore d'Occidente, 205. Entra in Ravenna, 205. Gli è di nuovo offerto l'Impero, 206. Torna a Costantinopoli, 206; e come accoltovi dalla Corte e dal popolo, 213. Sua guerra contro i Persiani, ricordata, 213. Rimandato in Italia, e in quale stato d'animo e di forze vi torni, 218. Tenta per ogni via, ma inutilmente, di soccorrere Roma di nuovo assediata dai Goti, 219 e segg. Vi rientra, e la difende da nuovi assalti, 225. Posto nella impossibilità di continuare la guerra, 226. Suo ritorno a Costantinopoli, 226. Respinge un'invasione degli Unni, 227. Ultimi anni della sua vita, 227.

Benedetto I, papa, 262.

Benevento (Duca e Ducato longobardo di). Assedia Napoli, 263. Diventa ereditario e indipendente, 276. Risottomesso dal re Agilulfo, 289. Minaccia Napoli, 290; e allarga il suo [434] dominio, 293. Ancora della sua indipendenza, 294, 309. Sua estensione, 309. Assediato dall'imperatore Costante II, 320. Ricordato a proposito della donazione fatta dai Franchi al Papa, 392. Riesce a salvare la sua indipendenza, 424. V. anche ai nomi dei Duchi: Aione, Arichi, Arichi II, Farovaldo, Gisulfo II, Grimoaldo, Grimoaldo II, Rodoaldo, Romualdo, Romualdo II, Zottone.

Bergamo. Presa da' Longobardi, 257. Uno dei loro Ducati, 261, 289.

Bernardo, figlio di Carlo Martello. Combatte e vince i Longobardi, 386, 387.

Bertarido. Divide il regno de' Longobardi col fratello Godeberto, 316. Si inimica con lui, 317. Cacciato da Grimoaldo, si rifugia presso gli Avari, 317; a' quali è inutilmente richiesto da Grimoaldo, 321. Si rimette spontaneamente nelle sue mani; gli è attentato alla vita e si salva con la fuga, 321. Eletto re, suo regno, 322.

Bertrada, moglie di Pipino re de' Franchi, 368. Cerca pacificare tra loro Carlomanno e Carlo suoi figli, 380.

Bessa, comandante la guarnigione imperiale in Roma, assediata dai Goti, 220, 222, 223, 228.

Bisanzio. V'è trasferita la capitale dell'Impero da Costantino, e da lui è detta Costantinopoli, 32.

Bizantini. Loro guerra contro i Goti in Italia, 183 e segg. Assediati in Roma, 192 e segg. Successive vicende della guerra, 199 e segg. Le cose loro declinano, e vanno di male in peggio dopo la partenza di Belisario, 214. Guerre con gli ultimi re Goti, 216 e segg., 228, 234 e segg. Impotenti a resistere ai Longobardi, 256. Quello che resti loro nella prima invasione di quelli, 257, 258; e ancora della loro impotenza a resistere, 262, 263. Dei loro accordi e della loro azione comune coi Franchi, 265, 266, 269. Del loro governo in Italia di fronte a quello dei Longobardi, e parte d'Italia che possedevano nel settimo secolo, 278 e segg. Continua la guerra alternata da paci, 291 e segg. pass. Un loro esercito sconfitto, 308. Si ribellano loro Ravenna e Roma, 325 e segg. Congiurano coi Romani e i Longobardi contro i Franchi, 396.

[435]

Bleda, fratello di Attila, 96.

Bobbio (Convento di), 300.

Boezio. Sua grande scienza e reputazione, 166. Difende il patrizio Albino, accusato d'una congiura contro il re Teodorico, 166; ed è processato e condannato, 167. Della sua Consolatio Philosophiae scritta nel carcere, 167 e segg. Suo estremo supplizio, 169. I beni confiscatigli sono restituiti ai suoi figli, 172.

Bologna, 219. Presa da' Longobardi, 257. Fa parte dell'Esarcato dei Bizantini, 279.

Bonifazio, generale romano nell'Impero d'Occidente, 84. Antagonismo tra lui ed Ezio, altro generale, 84, 85. È in Africa, 85. Sue qualità, 86. Richiamato dall'Africa, non obbedisce, 87; ed è accusato di chiamarvi i Vandali, 87. Sue fazioni militari contro di loro, 90. Torna in Italia, combatte con Ezio, e muore, 90.

Brescia. Presa da' Longobardi, 256. Uno dei loro Ducati, 261.

Brindisi. Tolta dai Bizantini ai Goti, 220.

Britannia, 66, 67, 72, 78, 83.

Bruzio di Calabria, 336.

Buccellino e Leutari. Invadono l'Italia con un esercito di Franchi-Alamanni, che è vinto e distrutto, 241 e segg.

Bulgari. Alleati coi Persiani contro l'Impero, 303.

Burgundi. Vengono in difesa di Odoacre contro Teodorico, 144. Travagliati dai Franchi, divengono loro dipendenti, 158. Mandati in aiuto dei Goti in Italia contro i Bizantini, 202.

Burgundia, regno franco, 351.

Cacco, figlio di Gisulfo duca del Friuli, 297, 298.

Cagli. Fa parte della Pentapoli annonaria dei Bizantini, 279.

Calabria. Tenuta dai Bizantini, 280. Le sue chiese vengono unite al patriarcato di Costantinopoli, 336. Ducato bizantino, 336.

Callinico, esarca, 294. Richiamato, 295.

Campulo, sacellario della Curia romana. V. Pasquale primicerio, ec.

Cappadocia (di) Giovanni, ministro dell'imperatore Giustiniano, 214, 228.

[436]

Caprara, luogo della morte di Totila, 237.

Capua (Conte di), 321.

Carlo figliuolo di Pipino, re de' Franchi (detto poi Magno). Consacrato dal Papa, 368. Alla morte del padre divide il regno tra lui e il fratello. V. Carlomanno. Sposa una figliuola di Desiderio, re de' Longobardi, 380; poi la ripudia, 383. Succede al fratello, e riunisce il regno, 383. Sua venuta in Italia contro i Longobardi, suoi primi acquisti, 386, 387. Assedia Pavia, 387. De' suoi intendimenti circa il suo futuro regno d'Italia, della sua andata a Roma e della donazione al Papa, 388 e segg. Torna all'assedio di Pavia, che gli si arrende, e leggenda relativa a quella resa, 393. S'intitola re de' Franchi e de' Longobardi e patrizio dei Romani, 394; e datazione de' suoi atti, 394. Estensione del suo regno in Italia, e come lo costituisca, 394, 395. Accorre a domare una ribellione dei Sassoni, 395. Incitato dal Papa a tornare in Italia, dove si cospira contro di lui, 397. Ritorna, e tratta con grande severità i cospiratori, 398. Sue nuove disposizioni nella costituzione del regno, 399. Riparte, e altri accenni alla sua guerra contro i Sassoni, 399. Torna per la terza volta in Italia, a istanza del Papa; e ancora della sua donazione ad esso, 399 e segg. Pubblica i Capitolari, 401. Passa in Roma la Pasqua del 781, 401. Pratiche d'accordo tra lui e Irene, imperatrice di Costantinopoli, 402. Ancora della sua guerra contro i Sassoni, 402, 403. Perde la madre e la moglie, e sue nuove nozze, 403. Torna in Italia, 404. Fa il Natale del 786 in Firenze, 404. Sottomette il Duca di Benevento, 404. Si turbano le sue relazioni con Costantinopoli, 404. Va contro il Duca di Baviera, 404; e contro gli Avari, 405. Sua deferenza verso il Papa, 405. Piglia parte vivissima ad alcune dispute teologiche, 406. Perde la nuova moglie, 407. Ripiglia di nuovo la guerra contro i Sassoni, 407. Iniziatore del potere temporale de' Papi, 407. Leone III data le bolle dagli anni del suo regno d'Italia, 408. Gli sono dal Papa inviate le chiavi d'oro di S. Pietro e la bandiera della città di Roma, 409. Raffigurato col Papa in un celebre mosaico, 409. Di una sua ambasceria e d'una lettera al Papa, 410. Accoglie a grande onore il Papa [437] perseguitato e cacciato da Roma, e lo rimanda con grande accompagnamento, 412 e segg. Continua la sua guerra coi Sassoni, 413, 414. Gli muore la terza e ultima moglie, 414. Intraprende il suo quarto e più memorabile viaggio in Italia, 415. Siede come giudice tra il Papa e i suoi avversari, 415. Da Gerusalemme gli vengono le chiavi di quella città e del Santo Sepolcro, 416. Coronato imperatore; e dei vari giudizi che si fecero di questa incoronazione, 416 e segg. La posterità gli dà il titolo di Magno, 418. Pubblica altre leggi; e ancora della costituzione d'Italia sotto il suo regno, 419 e segg. Delle opere pubbliche e della cultura greco-romana da lui promosse, 421 e segg. Grande importanza dell'Impero da lui costituito, e sguardo generale ai tempi che seguirono alla sua morte, 423 e segg.

Carlomanno, figliuolo di Carlo Martello, 340. Si ritira in un convento, 360. N'esce e poi vi rientra, 367.

Carlomanno figliuolo di Pipino, re de' Franchi. Consacrato dal Papa, 368. Alla morte del padre si divide il regno tra lui e il fratello Carlo, 379; e discordia tra loro, 379, 380; che fomenta i disordini che sono in Roma per la lotta tra la nobiltà civile e la ecclesiastica, 380 e segg. Muore, 383. La sua vedova si rifugia coi figli presso Desiderio re de' Longobardi, 384.

Carlomanno, figliuolo di Carlo re de' Franchi, 401 .

Carlo Martello, fondatore della dinastia carolingia de' re Franchi. Gregorio III si volge a lui per aiuto contro i Longobardi, 339; ma egli non può soccorrerlo, 339, 340. Muore, lasciando divisa la Francia tra i figli Carlomanno e Pipino, 340, 360. Riepilogo della sua vita e del suo regno, 353. l'aristocrazia franca piglia sotto di lui quella forma da cui poi viene il feudalismo, 354, 358. Arricchisce i suoi fedeli e i nobili laici coi beni del clero; ma d'altra parte rende grandi servigi alla Chiesa e alla religione, 358, 359. Aiuto chiesto a lui da Gregorio III, di nuovo ricordato, 360. Se non di nome, è di fatto re de' Franchi, 360.

Carolingi, dinastia di Re Franchi, succede ai Merovingi, 352.

Cartagine. Occupata dai Vandali, 91. Ritolta loro da Belisario, 182, 186.

[438]

Cassiodoro, famiglia, 152.

Cassiodoro, ministro de' re Goti. Varie notizie di lui, 148, 149, 152. Sue lettere, ricordate, 155, 156, 175. Cresce la sua potenza sotto il governo di Amalasunta figlia di Teodorico, 171. Accorre a difendere l'Italia meridionale minacciata dall'imperatore Giustino, 172. Fonda due monasteri, e vi scrive molte delle sue opere, 212.

Ceccano, terra del Ducato bizantino di Roma. Presa da' Longobardi, 364.

Centene presso i popoli germanici, 19.

Châlons (Battaglia di) tra gli Unni e i Romani, 104; e sua grande importanza storica, 104, 111.

Chiesa, Chiesa di Roma. Fin dal suo nascere assume carattere universale, 32. Primi germi della lotta tra essa e l'Impero, 33. Costantemente ferma in sostenere la sua unità e autorità universale; e suoi dissidi con l'Impero e la Chiesa di Costantinopoli, 36, 53, 54, 108, 109, 133 e segg., 156, 160 e segg., 229 e segg., 245. In mezzo alla rovina del mondo romano, solo i suoi rappresentanti danno prova di dignità e di grandezza, 117. Sua autorità di consacrare gl'Imperatori, ricordata, 119. Favorisce i Franchi sotto Clodoveo, 158, 159. Sua temporanea decadenza dalla morte di papa Vigilio all'assunzione di Gregorio I, 233. Inizi della sua politica coi Franchi contro i Longobardi, 263, 264. Del suo patrimonio al tempo di Gregorio Magno, 285. Di nuovo della sua fermezza in sostenere la sua dignità e unità, e de' suoi dissidi con l'Impero e la Chiesa di Costantinopoli, 286, 292, 295, 307, 317 e segg., 324 e segg. Delle donazioni fattele dai re Franchi, e principii del suo dominio temporale. V. Carlo Martello, Pipino e Carlo. Non dipende più dalla corte di Costantinopoli, 409.

Chiesa di Costantinopoli. V. Chiesa, Chiesa di Roma.

Childeberto, re de' Franchi, 267, 289.

Childerico, re de' Franchi, ultimo dei Merovingi, 360, 361.

Chiusi. È in mano de' Goti, 199.

Cimbri, 10.

Cipriano, romano, partigiano de' Goti. Sua falsa accusa contro Albino e Boezio, 166, 167, 172.

[439]

Ciriaco, patriarca di Costantinopoli, 294.

Civitavecchia. Occupata da' Bizantini, 197. In procinto di arrendersi ai Goti, 229.

Civitas presso i popoli germanici, 19 e segg., 26.

Classe, porto di Ravenna. Tolto dai Longobardi ai Bizantini, 263. Ripreso da questi, 267; e di nuovo dai Longobardi, 331.

Claudio, imperatore. Sua grande vittoria contro i Goti, 28.

Clefi, duca di Bergamo. Eletto re de' Longobardi, 260. Muore, e per dieci anni non si elegge altro Re, 260.

Clodoveo, re de' Franchi. Convertito al Cattolicismo, 158. Del suo regno e delle sue imprese, 159. Vinto da Teodorico, 159. Con lui s'inizia la dinastia dei Merovingi; e di nuovo della sua conversione e del suo regno, 349; e divisione d'esso alla sua morte, 351.

Clodoveo II, re de' Franchi, 308, 353.

Clotario I, re de' Franchi, 351.

Clotsuinda, prima moglie d'Alboino, 254.

Comacina (Isola). Tolta dai Longobardi ai Bizantini, 267.

Comitatus presso i popoli germanici, 22.

Concilio di Calcedonia. Ricordato a proposito d'una controversia tra l'imperatore Giustiniano e il Papa, 230, 231, 246, 267.

Concilio ecumenico, convocato da Giustiniano, 231.

Concilio Lateranense, adunato da Martino I, 318.

Concilio di Nicea, adunato dall'imperatore Costantino, 34.

Concilio di Nicea, settimo generale, 406.

Concilio di Sardica, 109.

Concilio detto trullano, 324.

Conon, generale dei Bizantini in Roma, ucciso, 228.

Consilium civitatis presso i popoli germanici, 21.

Conti franchi. V. Duchi e Conti.

Conza. Ultimo luogo fortificato de' Goti, che si arrende ai Bizantini, 243.

Corpus Juris di Giustiniano, 177.

Corsica. Dipende dall'Esarca dell'Africa, 278. Donata da Carlo re de' Franchi al Papa, 392.

[440]

Cosroe, re di Persia, 303.

Costante II, imperatore. È in lotta col papa Martino I, e lo fa condurre prigione a Costantinopoli, 318. Per l'avanzarsi dei Musulmani contro l'Impero fa un accordo politico col successore di lui, 319. Viene in Italia e assedia Benevento, poi si ritira, 320. Va a Roma e poi in Sicilia, dove muore, 320.

Costantino, antipapa. Sua elezione, deposizione, e torture inflittegli, 376 e segg. pass.

Costantino, imperatore. Riforma e divide l'Impero, 31. Abbraccia il Cristianesimo, e trasferisce la sede dell'Impero a Bisanzio, 31, 32. Si pone in conflitto con la Chiesa di Roma, 33. Parte da lui presa nella disputa tra Ariani e Atanasiani, 34. Della sua così detta donazione alla Chiesa, 388 e segg., 400.

Costantino. Proclamato imperatore contro Onorio, gli ribella la Gallia, 68 e segg. pass., 78, 79. Preso ed ucciso, 79.

Costantino, papa, 325. S'accorda con l'Imperatore in perseguitare Felice arcivescovo di Ravenna, 326.

Costantino Pogonato, imperatore, 321.

Costantino V Copronimo, imperatore. Sue relazioni con Desiderio re de' Longobardi, 374; e con Pipino re de' Franchi, 374. Partecipa a una congiura ordita in Italia contro i Franchi, 397. Muore, 398. Gli succede Leone IV, 402.

Costantino VI, imperatore, 402. Notizie del suo regno, e nimistà tra esso e l'imperatrice sua madre, 411.

Costantinopoli. Nuova capitale dell'Impero Romano, 32. Assalita da' Goti, 49; che vi sono accolti dall'imperatore Teodosio, 50. I Goti vi commettono gravi disordini e vi acquistano gran potenza, 60, 61; ma infine ne son cacciati, 62. Vita che si mena a quella corte sotto l'imperatore Teodosio II, 97. Di una ribellione che vi accade contro Giustiniano, 178. Le chiese della Calabria e della Sicilia son riunite a quel patriarcato, 336.

Costanzo, generale romano, mandato da Onorio a ricuperare la Gallia, 79. Sposa Galla Placidia sorella dell'imperatore, ed è associato all'Impero, 82. Muore, 83.

Costanzo, imperatore, 30, 35.

[441]

Cremona. Resiste a' Longobardi, 217. Presa da loro, 296.

Cristianesimo. Sua essenza, 6. Combatte e trionfa del Paganesimo 6 e segg. La sua unione coll'Impero fa sorgere il concetto d'una Chiesa universale, 32. Diviso per la disputa tra Ariani e Atanasiani, 37. Ad esso si convertono parte de' Goti, poi tutti i barbari, 40.

Cristoforo, primicerio della cancelleria papale. Egli e il figliuolo Sergio sono capi della nobiltà ecclesiastica contro la laica, 377. Loro atti, e loro fine, 377, 379, 381, 382, 385.

Cuma. Resiste ai Bizantini, dopo le ultime disfatte de' Goti, 239, 241. Si arrende, 242. Presa dal Duca di Benevento, indi da quello di Napoli, 331.

Cuniberto, re de' Longobardi, 317. Gli è usurpato il regno, 322; ma lo ricupera, 322, 323.

Dacia. Provincia romana al di là del Danubio, 12. Ceduta ai Goti, 29. Oggi appellata Romania, 40.

Dalmazia. Vi si raccoglie un esercito di Bizantini, destinato alla guerra d'Italia contro i Goti, 234 e segg. pass.

Damaso, papa, 53.

Danubio. Confine dell'Impero Romano, 2, poi oltrepassato, 11, 30.

Decapoli, 279.

Decio, esarca, 264, 279.

Deogratias, vescovo di Cartagine, 117.

Desiderata, figlia di Desiderio re de' Longobardi. Maritata a Carlo re de' Franchi, 380. Ripudiata, 383.

Desiderio, re de' Longobardi. S'acquista il favore del Papa con larghe promesse, 372; che poi non attiene, 373. Suo carattere mutabile, e sua politica col Papa, coi Franchi e coll'Imperatore di Costantinopoli, 374. Favorisce la nobiltà ecclesiastica di Roma nei tumulti successi tra essa e la nobiltà laica, 376. Del matrimonio d'una sua figliuola con Carlo re de' Franchi, 380, 383. Aiuto da lui prestato al papa Stefano III nei tumulti di che sopra, 381; e successive sue relazioni con lui, 381 e segg. Sue relazioni col papa Adriano I, 384 e segg. Occupa varie terre della Chiesa, 384, 386; e [442] minaccia tuttavia, 386. Non obbedisce alle intimazioni del Papa di ritirarsi, e respinge le proposte di pace di Carlo re de' Franchi, 386. Vinto da lui in una battaglia si ritira a Pavia, 387. È condotto in Francia, dove muore, 394.

Diocleziano. Sua riforma dell'Impero, 30.

Diodato, doge di Venezia, 344.

Diogene, generale dei Bizantini, 228.

Diritto Romano e Legislazione Longobarda, a proposito dell'Editto di Rotari, 311 e segg.

Dodone, ambasciatore di Carlomanno a Roma, 380, 381, 382.

Donatisti, eretici, 88.

Duchi e Conti franchi, 419, 420, 424.

Duchi e Ducati bizantini, 278. Dipendono dall'Esarca, ma in fatto sono indipendenti, 279, 281. Divisione ed estensione, numero e nomi dei Ducati, 279 e seg g.

Duchi e Ducati longobardi. Prime fondazioni dei Ducati, 258. Discordie tra i Duchi, 260; che per dieci anni governano senza il Re, 260. Quanti e quali fossero a quel tempo i Ducati, 261. Dell'autorità e potenza dei Duchi, e della loro maggiore o minore indipendenza dai Re, 276, 277; e della loro residenza, 277. Alcuni minacciano di ribellarsi, 288; e il Re corre a risottometterli, 289.

Dux, capo militare presso i Germani, 22.

Edecone, ambasciatore d'Attila a Costantinopoli, 98. Supposto padre di Odoacre, 128.

Eginardo, annalista de' Franchi, 416, 423.

Elmichi. Richiesto d'uccidere Alboino, si ricusa, 259.

Epifanio, vescovo di Pavia, 143, 151.

Eraclio, eunuco, 112.

Eraclio, imperatore d'Oriente, 297. Della sua guerra coi Persiani, 302, 303. Cerca di comporre le dispute religiose che dividono l'Impero, 306 e segg. Muore, 306, 308.

Erarico, re de' Goti, 215.

Eretici. V. Ariani, Monofisiti, Nestoriani, Donatisti, Monoteliti.

Ermanrico, re degli Ostrogoti, 41. Disfatto dagli Unni, si uccide, 45.

[443]

Eruli. Vengono in Italia con Odoacre, 126, 146. Si uniscono coi Gepidi contro i Longobardi, 252.

Esarca. Questo titolo è attribuito per errore a Narsete, 244. Prima menzione ufficiale di esso, 264, 265, 279. Rappresenta in Italia l'Impero, suo ufficio e autorità, 278, 280, 281. Risiede a Ravenna, 279. Di capo di tutto il governo diventa capo d'un ducato, 279. S'ingerisce anche delle cose ecclesiastiche, 281, 292. Sue inimicizie e persecuzioni contro i Papi, 318, 331, 332.

Esarcato. Territorio di cui si compone, 279. Si solleva contro l'Imperatore, 326. Si va decomponendo, e non esiste più che di nome, 340, 342. Finisce, occupato dai Longobardi, 363, 366. Tolto loro, in parte, dai Franchi, e donato al Papa, 371; che mira a ottenere anche il resto, 372, 373. Di nuovo invaso dai Longobardi, 384, 386. Di nuovo donato, e interamente, al Papa, 392, 400. V. anche ai nomi degli Esarchi: Callinico, Decio, Euleterio, Eutichio, Giovanni, Giovanni Rizocopo, Isacco, Olimpio, Paolo, Romano, Scolastico, Smeraldo, Teodoro Calliopas, Teofilatto.

Esilarato, duca bizantino, 334.

Eudocia, figlia di Eudossia imperatrice; fatta prigione dai Vandali e data in moglie a Unnerico figlio del loro Re, 116.

Eudocia o Eudossia, moglie di Teodosio II imperatore, 98, 101.

Eudossia, figlia di Teodosio II e moglie di Valentiniano III, 91; poi di Petronio Massimo, 113. Della leggenda che chiamasse i Vandali in Italia, 113. Condotta da loro in ischiavitù, 116. Liberata, 121.

Eugenio I, papa, 319.

Eugenio, retore. Pretende all'Impero, 52. Vinto dall'imperatore Teodosio, e ucciso, 53.

Eugippo, 136.

Euleterio, esarca, 301.

Eutarico, marito di Amalasunta, 160. Adottato dall'Imperatore, 164. È ariano, 165. Sua morte, ricordata, 171.

Eutichio, esarca. Sue ostilità contro il Papa, 335, 336. Ricupera Ravenna caduta in mano de' Longobardi, 337.

Eutropio, eunuco di Costantinopoli, 60. Congiura contro Rufino, [444] dopo La morte del quale cresce il suo potere, 61. Sua morte, 61.

Exercitus romanus, e sua divisione in Scholae, 376.

Ezio, generale romano nell'Impero d'Occidente, 84. Antagonismo tra lui e Bonifazio, altro generale, 84. Chiama gli Unni, 85; poi li fa retrocedere, 86. Accusato di tradimento contro Bonifazio, 87. Viene con lui a battaglia, 90. Sua guerra con Attila e gli Unni, 102 e segg.; nella quale è sospettato di tradimento, 105. Sue virtù militari, sua ambizione, 111. Ucciso, 112.

Fano. È in potere de' Bizantini, e fa parte della Pentapoli, 257, 279.

Farovaldo, duca longobardo di Benevento. Giura fedeltà al re Liutprando, 335. Perde lo stato, 341.

Fastrada, moglie di Carlo re de' Franchi, 403. Muore, 407.

Felice, antipapa, 36.

Felice, arcivescovo di Ravenna. Accecato e cacciato dalla sua sede, 326. Restituito, 327.

Felice II, papa. Sostiene fermamente, come i suoi antecessori, l'autorità della Chiesa Romana, 135, 136.

Felice III, papa. Sua elezione, 170.

Festo, patrizio, ambasciatore di Teodorico a Costantinopoli, 161.

Feudalismo. Delle sue origini, 354 e segg.

Fiesole. Ivi presso è sconfitto Radagasio, 67. Assediata e presa dai Bizantini, 203.

Filippico, imperatore, suo dissidio con la Chiesa di Roma, 327, 328. Deposto, 328.

Filippo, antipapa, 377.

Finni, 44.

Firenze. Totila tenta d'assediarla, ma è respinto, 217. Carlo re de' Franchi vi passa il Natale dell'anno 786, 404.

Foca. Proclamato imperatore d'Oriente, 295. Sua crudeltà, 295. Proclama la supremazia del Papa; e di una lettera scrittagli da Gregorio I, 295. Gli succede Eraclio, 297, 302.

Fossombrone. Fa parte della Pentapoli annonaria dei Bizantini, 279.

[445]

Franchi. Del loro regno sotto Clodoveo, 158, 159. Vengono in Italia in aiuto de' Goti contro i Bizantini, 202. E di nuovo, e vi occupano delle terre, 238. Neutrali tra Bizantini e Goti, 238. Di una loro impresa dopo la cacciata de' Goti, 241. Accenni alle loro guerre coi Longobardi nella Gallia, 258. Tornano in Italia contro i Longobardi, poi si ritirano, 263, 264. Dei loro accordi coi Bizantini contro i Longobardi, 265, 266, 269; e nuove guerre con questi ultimi, 267 e segg. Gregorio Magno cerca diffondere tra loro il Cattolicismo, 286. Accordo tra essi e i Longobardi, 288. Ancora della loro conversione al Cattolicismo, 337. A loro si rivolgono i Papi per aiuto contro i Longobardi, 337 e segg., 360; riassunto della loro storia fino a questo tempo, 348 e segg. Potenza e ricchezza della Chiesa e del clero nel loro regno, 356 e segg. Loro discese in Italia con Pipino contro i Longobardi, 369, 371; e con Carlo suo figliuolo. V. Carlo. Costituzione del loro regno in Italia, 394, 395, 399. Longobardi, Romani e Bizantini cospirano contro di loro, 396 e segg. pass.

Fridigerno o Fritigerno, capo d'una parte dei Visigoti, 41. Accolto co' suoi barbari, fuggiaschi, dentro i confini dell'Impero, 46; presto li riorganizza e s'impone a' Romani, 47, 48; ma la sua morte porta la divisione tra loro, 50.

Friuli, ducato longobardo, 256, 261. Diventa ereditario, 276. Occupato dagli Avari, 297; poi rilasciato, 298. Di nuovo minacciato dagli Avari, 405, 406. V. anche Rodogaudo.

Fulda (Monastero di), sua fondazione, 359.

Fulrado, abate di San Dionigi. Accompagna Pipino nelle sue imprese contro i Longobardi, 369, 371.

Gaidulfo, duca longobardo di Bergamo, 289.

Gainas, generale goto. Va a Costantinopoli, 60; e vi acquista gran potere, 61. Cacciato, e ucciso, 62.

Galeno Cesare, 30.

Galla, sorella di Valentiniano II, 49. Sposa l'imperatore Teodosio, 51. Muore, 52.

Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio e sorella d'Onorio, 52. Creduta istigatrice dell'uccisione della vedova di Stilicone, [446] 73. Fatta prigione da Alarico, 77. Di lei s'innamora Ataulfo successore d'Alarico, 78; e la sposa, 80. Dopo la morte di lui è maritata a Costanzo, generale romano, che viene associato all'Impero, 82. Morto anche Costanzo, va a stabilirsi a Costantinopoli, 84. Reggente del figlio Valentiniano III, 84; nel cui nome governa, 86 e segg. pass. Muore, suo elogio, 93 .

Gallia. Resiste ostinatamente ai Romani, 2, 3. Una delle quattro Prefetture dell'Impero, 31. È invasa da Alarico e altri barbari, e si ribella all'Imperatore, 67 e segg. pass. Vi è gran disordine, 78. Vi va Ataulfo re de' Goti e vi doma la ribellione, 79. Diventa stabile dimora de' Goti, 82. Conquistata a poco e poco dai Franchi, 348, 349.

Garibaldo, duca di Baviera, 267.

Garibaldo, duca di Torino, 317. È ucciso, 317.

Garibaldo, re de' Longobardi, 322.

Gasindi nel regno Longobardo, 276, 277, 357.

Gastaldi nel regno Longobardo, 276, 277; nel regno Franco, 419, 421.

Gelasio I, papa. Sostenitore costante della supremazia della Chiesa di Roma, 160. Gli succede Anastasio II, 161.

Gelimero, re de' Vandali, 181. Vinto e fatto prigione da Belisario, 182, 183.

Genova. Vi risiede pei Bizantini un Vicarius Italiae, 278.

Genserico, re de' Vandali. Invade l'Africa, 89. Fa una pace co' Romani, e poi la rompe, 91. Serba per sè grandi possessi nelle terre occupate, 92. Legato di parentela coi Visigoti, poi loro nemico, 103. Prende e saccheggia Roma, 115, 116; e fa prigione l'imperatrice Eudossia, 116; che poi rimette in libertà, 121. Fa un'altra pace con l'Impero, 126. Muore, 127.

Gepidi, 28. Abitano la Dacia settentrionale, 41. Seguono gli Unni, 96. Un loro scontro con gli Ostrogoti, 142. Vengono in Italia con Teodorico, 146. Delle loro inimicizie e guerre coi Longobardi, 252 e segg.; da' quali finalmente sono sterminati, 254.

Gerberga, vedova di Carlomanno re de' Franchi. Si rifugia coi figliuoli presso Desiderio re de' Longobardi, 384. È chiusa in Verona, 386; e cade in mano di Carlo re de' Franchi, 388.

[447]

Germani. Loroprime invasioni nell'Impero, 10 e segg. Notizie datene da Giulio Cesare, 12; e da Tacito, 14. Loro stato di barbarie, 15; religione, 15; abitazioni, 16; divisione delle terre, 17. Divisi in molti e diversi popoli, 18, 24. Loro costituzione civile e militare, 18 e segg. Paragone tra la società loro e quella de' Romani, 22 e segg. Educati sotto i Romani, divengono soldati eccellenti, ma non perdono la loro avversione all'Impero, 24. Altre loro invasioni, 27 e segg.

Germanico. Sue vittorie contro i Barbari, 11.

Germano, nipote dell'imperatore Giustiniano, destinato da lui alla guerra d'Italia contro i Goti, muore, 234.

Gerusalemme. Presa dai Persiani, 302; e ricuperata all'Impero, 303. Ne son consegnate le chiavi a Carlo re de' Franchi, 416.

Geti, 28.

Gildone, 65.

Giordanes, cartulario, 332.

Giorgio, figlio di Giovanniccio, 326.

Giovanni, arcivescovo di Ravenna, 334.

Giovanni, capitano armeno nell'esercito Bizantino, 181, 196. Sue operazioni militari, 197 e segg. pass.; e suoi dispareri con Belisario, 197, 220. Altre sue fazioni militari, 220, 234.

Giovanni I, duca di Napoli. Prende Crema, 331.

Giovanni, esarca, 297, 301.

Giovanni, maestro de' militi di Venezia, 344.

Giovanni I, papa. Costretto a recarsi a Costantinopoli a sostenere la causa degli Ariani, 169. Al suo ritorno è carcerato, e muore, 170.

Giovanni III, papa, 250. Muore, 262.

Giovanni IV, papa, 307.

Giovanni VI, papa, 325.

Giovanni, patriarca di Costantinopoli. Sue differenze col papa Gregorio I, 292. Muore, 293.

Giovanni, primicerio. Scelto a successore dell'imperatore Onorio dal partito che vuole l'accordo tra' due Imperi d'Oriente e d'Occidente, 84, 85. Preso ed ucciso, 85.

Giovanni Rizocopo, esarca, 326. Ucciso, 326.

[448]

Giovanni Silenziario, 365.

Giovanni, suddiacono, 332.

Giovanniccio, ravennate. Mandato a morte dall'Imperatore, 326. Un suo figliuolo è capo del popolo ribellato, 326.

Gioviano, imperatore, 40.

Giovino, pretendente all'Impero, 79.

Gisulfo, duca del Friuli, 256. Assalito dagli Avari, muore, 297.

Gisulfo II, duca di Benevento, 341, 362.

Giuliano l'Apostata, imperatore. Sue dottrine e sue imprese militari, 38, 39.

Giulio Cesare. Disfà e insegue oltre il Reno un esercito germanico, poi si ritira, 10. Notizie che ci dà di quei barbari, 10, 12; e in che differiscano da quelle date da Tacito, 14.

Giulio Nepote, imperatore d'Occidente, 124. Cacciato, 125. Cerca di ritornare, 129. Muore, 133.

Giustina, madre di Valentiniano II, 49. È cacciata d'Italia, col figliuolo, poi vi ritorna, 51.

Giustiniano, nipote di Giustino imperatore, 163. Associato, e indi successore di lui nell'Impero, 172; sue qualità, suoi disegni, 172, 173. Sue relazioni con Amalasunta, reggente del regno Goto in Italia, e ancora de' suoi disegni, 174, 175; che si scuoprono dopo la morte di Amalasunta, 176. Sua origine, sue doti e suoi difetti, 176. Della sua opera legislativa, 177. Rivoluzione a Costantinopoli contro di lui, 178; repressa, 179. Suo fermo proposito di restaurare l'unità dell'Impero, 180, 181. Caccia i Vandali dall'Africa, 181 e segg. Imprende la guerra d'Italia contro i Goti, 183 e segg. Inclina alla pace, 203, 204. Invia soccorsi a Napoli, minacciata da Totila, 217. Richiesto di pace da Totila, non risponde, 224. Come si comporti con Belisario, 227. Si arroga autorità nelle cose di fede, e di una particolare controversia tra lui e il Papa, 229 e segg. Riprende la guerra d'Italia, 233 e segg. pass. Morendo, lascia l'Impero in triste condizioni; sguardo riassuntivo alla sua politica, 246 e segg.

Giustiniano II, imperatore. Suoi dissensi e crudeltà coi Papi e i cattolici d'Italia, 324 e segg. Una rivoluzione lo caccia [449] dal trono, e un'altra ve lo rimette, 325. È ucciso, e la sua testa è mandata a Roma, 327.

Giustino, imperatore, 160. Succede a Anastasio, 163. Professa le dottrine della Chiesa Romana, 163; e suo accordo col Papa, 164. Perseguita gli Ariani, 164. Minaccia il regno dei Goti in Italia, 172. Associa all'Impero Giustiniano suo nipote, 172.

Giustino II, nipote di Giustiniano, a cui succede nell'Impero; sua politica contraria a quella dello zio, 249. Nega un sussidio agli Avari, 253. Ammattisce, 263.

Glicerio, imperatore d'Occidente, poi vescovo in Dalmazia, 124, 125.

Godeberto. Divide il regno dei Longobardi col fratello Bertarido, 316; e si nimica con lui, 317. Manda per aiuti a Grimoaldo duca di Benevento, ed è da lui ucciso, 317.

Goti. Della loro origine, 27. Divisi in Ostrogoti e Visigoti, cioè in Goti orientali e occidentali, 28. Loro prima invasione nell'Impero, respinta, 28, 29. I Romani cedono loro la Dacia a patto che non passino il Danubio, 29. Cominciano ad incivilirsi, e parte di loro si converte al Cristianesimo, 40; ma la loro conversione li divide e indebolisce di fronte a' Romani, 41. V. Visigoti e Ostrogoti.

Graziano, imperatore d'Occidente, 49. Si associa, per l'Oriente, Teodosio, 50. Deposto ed ucciso, 51.

Grecia. I Romani la conquistano, e sono conquistati dalla sua cultura, 2. Saccheggiata dai Goti, 64.

Gregorio II, duca di Napoli, 347.

Gregorio I Magno, papa. Sua vita di S. Benedetto, ricordata, 209. Notizie di lui anteriori al pontificato, 264, 268, 283. Sua elezione, 268, 283, 284. Suo carattere, suoi scritti, e atti del suo pontificato, 284 e segg. Difende per ogni via da' Longobardi Roma e altre città d'Italia, di cui perciò diventa il principale personaggio, 290 e segg. Di una sua lettera all'imperatore Foca, 295. Sue relazioni con Agilulfo re de' Longobardi, 295. Ancora della sua prodigiosa attività a vantaggio dell'Italia, e sua morte, 296.

Gregorio II, papa. Sua elezione, 329. Si mette in attitudine [450] di difesa contro i Longobardi, 330. Delle sue discordie politiche con l'imperatore Leone III, 331; e della sua lotta con lui per il culto delle immagini, 332 e segg. Ancora delle sue relazioni coi Longobardi e della sua condotta politica tra essi e i Bizantini, 334 e segg. Muore, 336.

Gregorio III, papa. Delle sue relazioni e della sua condotta politica coi Longobardi e i Bizantini, 336 e segg. Chiede aiuto ai Franchi contro i Longobardi, 338; e di nuovo, 339, 360. Muore, 340.

Gregorio di Tours, storico de' Franchi, 350.

Grimoaldo, figlio di Gisulfo duca del Friuli, 298; poi duca di Benevento, 309; e poi re, 317. Sposa una figliuola del re Godeberto, 317. Accorre a liberare Benevento assalita dall'Imperatore, 320. Torna, altre sue imprese, e sua morte, 321. Giudizio del suo governo, 321.

Grimoaldo (II), figlio d'Arichi (II) duca di Benevento, 404. Succede al padre, 405; e aiuta Carlo re de' Franchi contro Adelchi, 405; poi minaccia di ribellarsi, 405; e di nuovo, 415; e guerra contro di lui, 419.

Gubbio. Fa parte della Pentapoli annonaria dei Bizantini, 279.

Guidrigildo presso i Longobardi, 270, 315; e presso i Franchi, 345.

Guinigildo, duca di Spoleto. Mandato da Carlo re de' Franchi in aiuto del Papa, 412.

Gundeberga, moglie di Ariovaldo, poi di Rotari, re de' Longobardi, 301, 308.

Gundobaldo, fratello di Teodolinda, 268, 316. Duca d'Asti, 316.

Gundobaldo, re de' Burgundi, 124. Un suo figliuolo sposa una figlia di Teodorico, 158.

Henoticon. Lettera in materia religiosa, 134; condannata dalla Chiesa di Roma, 134, 136, 160, 161, 163, 164.

Ildebrando, duca di Spoleto. Aiuta Carlo re de' Franchi contro Adelchi, 405; poi minaccia di ribellarsegli, 405.

Ildebrando, nipote del re Liutprando. Fatto prigioniero, 338. Succede per breve tempo a Liutprando, 341, 362.

[451]

Ildegarda, moglie di Carlo re de' Franchi, 387. Muore, 402, 403.

Ilderico, re de' Vandali, 181. Cacciato, 181.

Ildibaldo, arcivescovo di Colonia. Va a ricevere il Papa per Carlo re de' Franchi, 413; e lo riaccompagna, 414.

Ildibaldo, parente del Re de' Visigoti. Succede a Vitige re degli Ostrogoti, in Italia, 206. Suo prospero principio, e sua morte, 215.

Illirico. Una delle quattro Prefetture dell'Impero, 31. Resta per un tempo diviso tra l'Oriente e l'Occidente, 69. Vi fa un'impresa Teodorico re de' Goti, 157.

Immagini sacre. N'è proibito il culto da Leone III imperatore; e lotta che ne segue tra lui e il Papa, e agitazione in tutto l'Impero, specie in Italia, 329 e segg. pass. Nuovi e successivi accenni a detta questione, 374, 402, 406.

Imola. Presa da' Longobardi, 257.

Impero Franco costituito da Carlo Magno, durante la vita di lui, 417 e segg.; e dopo la sua morte, 424.

Impero d'Occidente. V. Impero Romano. Continua a chiamarsi tale benchè in gran parte occupato dai Barbari, e infine ristretto alla sola Italia, 86. Si unisce con quello d'Oriente per opporsi agli Unni, 97; e sue relazioni con essi, 97 e segg. Gli è mossa guerra da Attila, 102; e quale fosse allora il suo stato, 102. Si approssima la sua fine, 112. Perisce con Odoacre, 129.

Impero d'Oriente. V. Impero Romano. S'unisce con quello d'Occidente per opporsi agli Unni, 97; e sue relazioni con essi, 97 e segg. Diviso dalle dispute religiose, e in lotta con la Chiesa di Roma. V. Chiesa. Abbraccia le dottrine cattoliche, 164. Le molte e varie genti di cui si compone sono tenute unite dalla legge e disciplina; donde la sua lunga durata, 179. Tristi sue condizioni alla morte di Giustiniano, 246 e segg.; e ancora della sua lunga durata, 248. Nuovo accenno alla mancanza di coesione tra le sue parti, causa di debolezza, 303 e segg. La Chiesa si emancipa dalla sua dipendenza, 409. Sue condizioni alla costituzione del nuovo Impero Franco, 418, 419.

Impero Romano. La corruzione non è la causa ma l'effetto della sua decadenza, 1 . In ragione del suo estendersi perde [452] di unità, 2; e prima a risentirne è la costituzione dell'esercito, per l'introduzione in esso dei barbari e degli schiavi, che presto ne formano la maggior parte, 3. Le imposte per mantenere l'esercito dissanguano i popoli; la classe media è disfatta, e si formano i latifondi che esauriscono la fertilità del suolo, 4. La scarsa cultura de' campi e la poca industria in mano degli schiavi, 5. L'esercito e i possessori dei latifondi vi spadroneggiano, 5. Alle cause civili, militari, economiche, di debolezza s'aggiunge la guerra e il trionfo del Cristianesimo sul Paganesimo, che n'è il fondamento, 6. Per la sua grande vitalità resiste più secoli, ma finalmente la corruzione e decomposizione sociale aprono la via ai Barbari, 7, 90. Suoi confini sotto Augusto, 11; oltrepassati da Traiano, 12; onde per due secoli e mezzo è costretto opporsi alle invasioni dei Barbari, 26 e segg. Riformato e diviso in quattro Prefetture, 30, 31. N'è trasferita la sede a Costantinopoli, 32. Dalla sua unione col Cristianesimo nasce la lotta tra esso e la Chiesa, 33 e segg. Diviso tra' due imperatori d'Oriente e d'Occidente, 46 e segg. pass. Politicamente riunito sotto Teodosio I, e concordia tra esso e la Chiesa, 53, 56. Di nuovo diviso tra' due imperatori d'Oriente e d'Occidente, indipendenti l'uno dall'altro, 57 e segg. Disaccordi e antagonismo tra loro, 83, 84. Nuova apparente riunione sotto Teodosio II, 84, 86; e nuova divisione, 86. Comincia un vero smembramento d'esso con la cessione d'una parte dell'Africa ai Vandali, 91. Sua unità, ma solo di nome, dopo la caduta dell'Impero d'Occidente, 129, 133. Giustiniano si propone di restaurarne l'unità e lo splendore, 180.

Ipazio, 179.

Ippona, Assediata da' Vandali, 90. Vi si fa una pace tra essi e i Romani, 91.

Irene, imperatrice di Costantinopoli. Fa adesione alla Chiesa di Roma, 402; e avvia pratiche d'accordo con Carlo re de' Franchi, 402. Il Papa le domanda le terre tolte da' Bizantini alla Chiesa, 403, 407. Si turbano le sue relazioni col re Carlo, 404. Altre notizie del suo regno, e nimicizie tra essa e l'Imperatore suo figliuolo, 411, 419.

[453]

Isaace. V. Armenia (d').

Isacco, esarca, 307.

Isaurici, montanari del Tauro, 122.

Istria. Si agita per una questione religiosa, 267. È in parte de' Bizantini, 280. Ricordata, a proposito della donazione fatta da Carlo re de' Franchi al Papa, 392.

Italia. Una delle quattro Prefetture dell'Impero, 31, 32, 58. Incursioni in essa di Visigoti, 64 e segg., 72 e segg.; di Unni, 106 e segg.; di Vandali, 113 e segg. Ad essa sola, per le continue invasioni de' barbari, si restringe a poco a poco tutto l'Impero d'Occidente, 86, 124; e staccandosi sempre più dalle altre provincie, finisce per costituire una nuova unità politica, 124, 129. Divisione delle sue terre sotto Odoacre e, per incidenza, nei tempi anteriori, 130 e segg. Spenta in essa la vita politica, vi si svolge meglio quella religiosa, 133. Suo stato sotto Teodorico, 146 e segg.; divisione delle sue terre tra i Goti, 151. Guerra tra Goti e Bizantini, 184 e segg.; e sua desolazione, 206 e segg. Quali parti ne abbiano i Goti e quali i Bizantini durante la guerra tra loro, 226, 229, 238. Termina il regno de' Goti, 241. Di un'invasione de' Franchi, 241 e segg. Sue misere condizioni sotto il governo de' Bizantini, 244 e segg. Invasa e conquistata dai Longobardi, 254 e segg. Divisa da loro in ducati, 258, 260, 261; e sua condizione sotto di essi, 261. Ricostituita in regno; e di nuovo delle sue condizioni, e della divisione delle rendite e delle terre tra Longobardi e Romani, e della pretesa servitù di questi, 265, 266, 270 e segg.; e di nuovo del governo de' Longobardi e dei Bizantini, 274 e segg. Quasi tutta unita sotto un re Longobardo, 317; e nuovamente divisa alla sua morte, 322. Dissensi religiosi, 319. Le sue città cominciano ad acquistare una importanza nuova; e germi in essa di una nuova cultura, 323. Primo esempio di una confederazione di città italiane, 327. Ancora dell'autonomia che vanno sempre più acquistando le sue città, 334, 340. Costituzione in essa del regno Franco, 394 e segg., 403, 419. La sua parte meridionale comincia ad avere una storia separata da quella di tutto il rimanente, 424.

[454]

Jesi. Fa parte della Pentapoli annonaria de' Bizantini, 279.

Jordanes, storico de' Goti. Sua descrizione degli Unni, 45. Ricordato ad altri propositi, 48, 63, 104, 153.

Latifondi e latifondisti romani, 4, 5, 92, 132, 152, 165, 355, 356.

Leone, arcivescovo di Ravenna. Suoi conflitti con la Chiesa di Roma, 396 e segg. pass. Muore, 399.

Leone I, imperatore. Sua elezione, 119. Altre notizie di lui e del suo governo, 119 e segg. pass. Vicino a morte, 124.

Leone II, imperatore, 130.

Leone III l'Iconoclasta, imperatore, 328, 329. Respinge un'invasione dei Mussulmani, 330; e reprime alcune ribellioni, 330. Delle sue discordie politiche col Papa, 331; e della sua lotta con esso «per il culto delle immagini», 332, 336. Muore, 340.

Leone IV, imperatore, 402.

Leone I, papa. Capo d'un'ambasceria ad Attila, 107. Del suo concetto d'una Chiesa universale cristiana con a capo Roma, 108, 109. Dopo il suo colloquio con Attila, questi si ritira, 110. Si oppone anche, ma senza effetto, all'avanzarsi de' Vandali sopra Roma, 115.

Leone III, papa. Suaelezione, 408. Datazione delle sue bolle, con che di fatto si dichiara indipendente dall'Impero di Costantinopoli, 409. Manda a Carlo re de' Franchi le chiavi d'oro di S. Pietro e la bandiera della città di Roma, 409. Quale concetto si formi dello stato delle cose; mosaico da lui ordinato, 409. Ambasciata mandatagli in risposta dal Re, 410. Molte e gravi accuse si muovono in Roma contro di lui, 410. Assalito all'improvviso da' suoi nemici, è maltrattato e ferito, 412. Invitato dal re Carlo a Paderbona, vi va ed è accolto solennemente, 413. Continuano le accuse contro di lui, e si prega il Re di sottoporlo a un giudizio, 413. Rimandato con grande accompagnamento a Roma, dov'è trionfalmente ricevuto, 414. S'inizia il processo contro di lui, 414. Riceve il re Carlo in S. Pietro, e giura d'essere innocente delle colpe appostegli, 415. Pone sul capo del Re la corona imperiale; [455] e dei vari giudizi che si fecero di questa incoronazione, 416 e segg.

Leutari. V. Buccellino.

Liberio, papa, 35, 36.

Liberio, ufficiale civile nei regni di Odoacre e di Teodorico, 151.

Liutberto, figlio di Cuniberto re de' Longobardi; gli è usurpato il trono, 323.

Liutgarda, moglie di Carlo re de' Franchi, 414.

Liutprando, re de' Longobardi. Sua legislazione, ricordata, 312. Scampato alla persecuzione di Ariberto II contro la sua famiglia, 323. Succede al re Ansprando suo padre, 324. Sue doti, suo lavoro legislativo, 329. È fervente cattolico e si comporta bene col Papa, 330. Profittando delle difficili condizioni dell'Impero, s'impadronisce di Classe, 331; e profittando della lotta tra il Papa e l'Imperatore, cerca di stendere sempre più il suo dominio in Italia, 334. Riesce a sottomettersi i ducati di Spoleto e Benevento, e di nuovo delle sue relazioni e condotta politica coll'Imperatore e col Papa, 335 e segg. pass., 362. Sua morte ricordata, 341, 362.

Lodovico, figlio di Carlo re de' Franchi, 401.

Longino, successore di Narsete, generale de' Bizantini in Italia, 255, 259, 262.

Longobardi. Nell'esercito di Narsete contro i Goti, 235, 237; commettono grandi eccessi, 237; e son licenziati, 238. Della leggenda che poi Narsete li chiamasse in Italia, 250. Della loro origine, 251; e delle inimicizie e guerra coi Gepidi, 252 e segg. Loro invasione e conquista d'Italia, 255 e segg. Si impegnano in una guerra coi Franchi nella Gallia, 258. Per dieci anni non si eleggono il Re, 260. Il Papa e l'Imperatore chiamano contro di loro i Franchi, 263; che potentemente li assalgono, e poi si ritirano, 264. Ricostituiscono la monarchia, 265. Accordi tra Bizantini e Franchi contro di loro, 265, 266, 269. Tentano invano di fare un'alleanza coi Franchi, 266; che poi invece vengono contro di loro, ma sono sconfitti, 267. Di nuovo guerreggiati dai Franchi, 268, e in comune coi Bizantini, 269. Paragone e differenze tra il loro [456] regno e quelli di Odoacre e dei Goti, 270; e dei Bizantini, 278 e segg. Gregorio I si adopera di tirarli al Cattolicismo, 286; e di una sua pace con loro, 291. Ricomincia la guerra tra essi e i Bizantini, 291 e segg. pass. Comincia la loro conversione al Cattolicismo, ma ad un tempo la loro divisione, 296, 301, 308. Loro legislazione in sè, e rispetto al Diritto Romano, 309 e segg. Del crescere della loro conversione e insieme dei disordini, 322, 323, 324. Ancora della loro legislazione, 329. Ancora del loro mutamento religioso, 330; e condotta politica dei Papi con essi durante «la lotta per le immagini» tra la Chiesa e l'Impero, 330 e segg. pass. Sconfitti dai Franchi sotto Pipino, 370; e di nuovo, 371; e sotto il re Carlo, 386. Fine del loro regno, 394. Cospirano coi Romani e i Bizantini contro i Franchi, 396 e segg. pass. Carlo Magno aggiunge alle loro altre leggi, 419.

Lorenzo, candidato al papato contro Simmaco, 161, 162.

Lucca. Resiste a' Bizantini dopo le ultime disfatte de' Goti, poi si arrende, 242.

Lupicino, generale romano, 48.

Lupo, duca del Friuli, 321.

Lupo, vescovo di Troyes, 104, 110.

Magiari, 44.

Maioriano (Giulio Valerio). Eletto imperatore, 119; suo governo, 119, 120. Suoi apparecchi contro i Vandali, 120. Sua morte, 121.

Majores natu presso i popoli germanici, 20.

Mantova. Presa da' Longobardi 256; e demolitene le mura, 296.

Maometto. Sua dottrina, e propagazione d'essa, 305, 333.

Marbodio, capo de' Marcomanni, 11.

Marca presso i popoli germanici, 17, 18.

Marcello, doge di Venezia, 344.

Marciano, marito di Pulcheria imperatrice, 101. Si rifiuta di pagare certi tributi ad Attila, 101; e minaccia d'invadere le sue terre, 107.

Marco Aurelio. Suo elogio, 8. Respinge un'invasione barbarica, 8, 27.

[457]

Marcomanni, popoli germanici, invadono l'Impero e son respinti, 8, 11, 27.

Maria, figlia di Stilicone e moglie d'Onorio imperatore, 65. Sua morte, ricordata, 68.

Marino, duca di Roma, 332.

Mario (C.), vincitore dei Cimbri, 10.

Martino I, papa. Condanna certi editti imperiali, 318. Condotto prigione a Costantinopoli, e sua morte, 318.

Massimiano Augusto, 30.

Massimino, ambasciatore di Teodosio II ad Attila, 98.

Massimo, pretendente all'Impero, 79.

Massimo, successore dell'imperatore Graziano, 51.

Maurizio, duca bizantino a Perugia, 291.

Maurizio di Cappadocia, imperatore. Cerca di muovere i Franchi contro i Longobardi, 264. Sue relazioni col papa Gregorio I, 290 e segg. Rivoluzione contro di lui, 294.

Mauro, arcivescovo di Milano, 319.

Merovingi, dinastia di Re Franchi, 349. Le succede quella dei Carolingi, 352.

Messina, 229.

Milano. Vi risiede l'imperatore Onorio, 66. Assediata e presa dai Goti, 202. Si arrende a' Longobardi, 257, e diventa uno dei loro ducati, 261. Quella Chiesa vuole essere indipendente, 319. Presa da Carlo re de' Franchi, 387.

Mimulfo, duca longobardo, 289.

Missi dominici nel regno Franco, 420, 424.

Modena. Presa da' Longobardi, 257.

Monofisiti, eretici. Loro dottrina, 134, 306. Ricordati a vari propositi, 178, 230, 232, 333.

Monoteliti, eretici, 305 e segg. pass., 317 e segg. pass., 333.

Monselice. Resiste a' Longobardi, 256, 257. Presa da loro, 296.

Monte Cassino, monastero, 211, 212. Distrutto dai Longobardi, 263; e da loro stessi ricostruito, 330. Vi si ritira Carlomanno figlio di Carlo Martello, dopo la morte del padre, 361.

Monza. Basilica di S. Giovanni, fondatavi da Teodolinda, e palazzo di Teodorico, ricordati; e del tesoro raccolto nella basilica, 299.

[458]

Mori dell'Africa. Sono in continua guerra coi Romani, 86, 88. Si uniscono coi Vandali, e con essi prendono e saccheggiano Roma, 114, 115.

Mosaico celebre di S. Giovanni in Laterano, 409.

Musulmani. Accenni alle loro conquiste e guerre nell'Impero, 306, 318, 319, 330 e segg. pass. Debellati da Carlo Martello, 353.

Napoli. Tolta da Belisario ai Goti e riconquistata all'Impero, 186. Costretta ad arrendersi ai Goti, 217. Vi si ritira Narsete, 255. È sempre in mano de' Bizantini, 258. Assediata da' Longobardi, 263. È un ducato Bizantino, e fa parte dell'Esarcato, 280; ma a poco a poco acquista indipendenza, 341. Riassunto della sua storia, e sua costituzione politica e sociale fino a questo tempo, 345 e segg.

Narni. S'arrende ai Bizantini, 238. Ceduta dai Longobardi ai Franchi, 370.

Narsete. Mandato da Giustiniano in Italia contro i Goti in aiuto di Belisario, 200; e come si comporti con lui, 200, 202. Richiamato, 203. Rimandato come generale in capo, suo carattere e qualità, 234. Raccoglie l'esercito, 235; e per che vie e con quali accorgimenti lo meni a combattere, 236. Sconfigge Totila, 237. Assedia e prende Roma, 239. Sconfigge Teja e distrugge il regno de' Goti in Italia, 240. Respinge un'invasione di Franco-Alamanni; suoi fatti d'arme contro di loro e contro le reliquie dei Goti, 241 e segg.; dopodichè assume il governo di tutta Italia, 244 e segg. Gl'Italiani si dolgono di lui all'Imperatore, 249. Di nuovo richiamato a Costantinopoli; e della leggenda ch'egli chiamasse in Italia i Longobardi, 249. Vive ritirato in Napoli, 255.

Neoplatonismo, dottrina filosofica, 37 e segg.

Nestoriani, eretici, 134.

Neustria, regno franco, 351 e segg.

Norico, provincia dell'Impero, 74. Desolato dal continuo passaggio dei barbari, 128, 136. Devastato dai Rugi, 136. Una parte della sua popolazione emigra in Italia, 137.

[459]

Occidente (Impero di). V. Impero.

Oderzo, 308.

Odoacre. Educato all'armi nelle legioni Romane, 25, 127. Caccia di Ravenna Romolo Augustolo, 127. Chi fosse, e altre precedenti notizie di lui, 128. Accordi tra lui e l'Imperatore d'Oriente, 129, 130. Assume il governo d'Italia, sotto la dipendenza di lui, ma in realtà come principe indipendente, 130. Suo regno, 130 e segg. Si aggrega la Dalmazia, 133. Sue relazioni coi Papi, 134, 135; e con l'Imperatore, 137. Combatte e vince i Rugi, 137. Ancora delle sue relazioni coi Papi, 140, 142. Sua guerra con Teodorico e gli Ostrogoti, 141 e segg. Sua morte, 145. Differenza tra lui e Teodorico, 146.

Olibrio, romano, 123.

Olimpio, esarca, 318.

Olimpio, ufficiale della guardia imperiale, 70, 71, 112.

Onoria, sorella dell'imperatore Valentiniano III, 97. Relegata a Costantinopoli, invita Attila a liberarla, 98, 102.

Onorio, imperatore d'Occidente, 57. Affidato da Teodosio suo padre alle cure di Stilicone, 58; di cui sposa una figlia, 65. Trasferisce la sua sede da Milano a Ravenna, 66. Entra da trionfatore in Roma, dopo una sconfitta de' Goti, 66. Sposa un'altra figliuola di Stilicone, 68. Comincia a ingelosirsi e insospettirsi di lui, 68, 69. È a Pavia, dove scoppia un tumulto contro di lui, 70. Pubblica un editto contro gli eretici, 71. Non vuol fare accordi con Alarico e i Goti che minacciano Roma, 72 e segg. pass. Come senta la presa di Roma fatta dai Goti, 76. Si adopra a risoggettare la Gallia ribellata, 78. Suoi accordi e relazioni con Ataulfo successore d'Alarico, 78 e segg. Di nuovo trionfa, 82. Dissenso tra lui e l'Imperatore d'Oriente, 83, 84. Carattere del suo regno, 84. Alla sua morte due partiti si scuoprono in Occidente, 84.

Onorio, papa. Ricordato a proposito d'una disputa religiosa che divide l'Impero, 307.

Oreste, padre di Romolo Augustolo. Ambasciatore d'Attila a Costantinopoli, 98. Caccia da Ravenna l'imperatore Giulio Nepote, e altre notizie di lui, 125. Fa eleggere imperatore il [460] figliuolo, 126. È a capo dell'esercito, 126; che gli si ribella, 127. Preso ed ucciso, 127 .

Oriente. Una delle quattro Prefetture dell'Impero, 31, 58.

Oriente (Impero di). V. Impero.

Orléans. Assediata dagli Unni, 104.

Ormisda, papa, 160. Succede a Simmaco, e continua a lottare, come lui, per la supremazia della Chiesa di Roma, 163. Gli succede Giovanni I, 169.

Orosio, 75, 77.

Orso, doge di Venezia. Aiuta l'Esarca a ricuperare Ravenna caduta in mano de' Longobardi, 337, 344. È ucciso, e gli succede un figliuolo, 344.

Orte, 291.

Orvieto. È in mano de' Goti, 199, 201. Presa da Belisario, 202.

Osimo. È in mano dei Goti, 199, 200, 201. Assediata da Belisario, si arrende, 203. Giura obbedienza al Papa, 389.

Ostia. È in mano de' Goti, 221. Presa da' Bizantini, 222.

Ostrogoti. V. Goti. Vinti e sottomessi dagli Unni, 45. Sono nell'esercito d'Attila e combattono contro i Romani e i Visigoti loro alleati, 96, 104. Si staccano dagli Unni dopo la morte d'Attila e la rovina del suo regno, 138; e occupano la Pannonia, 138. Si uniscono con loro quelli che sono in Costantinopoli, 139; e invadono l'Italia, e se ne impadroniscono, 140 e segg. Le antiche istituzioni germaniche sono mutate presso di loro, 147. Eleggono Teodorico loro re, 148. Loro condizione nel nuovo regno di fronte ai Romani, 149 e segg. pass. Teodorico tenta inutilmente la fusione tra i due popoli, 165. Divisione delle terre tra di loro, 151. Loro stato dopo la morte di Teodorico, 172, 173. Loro avversione ad Amalasunta figliuola di lui, 173, 174. Della guerra mossa loro dall'imperatore Giustiniano, 183 e segg. Assediano Roma, 191 e segg. Fanno proposte di pace ai Bizantini assediati che le rifiutano, 197; indi propongono una tregua ch'è accettata, 197. Levano l'assedio, 198. Continuazione della guerra, 199 e segg. La loro fortuna risorge dopo la partenza di Belisario, generale dei Bizantini, 214 e segg. Tengono l'alta Italia e quasi tutta la centrale, 226. Sbarcano in Sicilia, 229.[461] Assediano Ancona, e la loro armata è distrutta, 234. Disfatti da Narsete succeduto a Belisario, 237; e di nuovo, 240. Fine del loro regno in Italia, 240, 241. Loro ultime resistenze, 241 e segg. Quello che rimanesse della loro legislazione, 245.

Otranto, 218.

Padova. Resiste a' Longobardi, 251, 257. Presa da loro e distrutta, 294.

Paganesimo, 6. Gli Stoici cercano, ma invano, di salvarlo dagli assalti del Cristianesimo, 8; e i Neoplatonici, pure inutilmente, di risuscitarlo, 37 e segg.

Pagus presso i popoli germanici, 19 e segg., 26.

Palude Meotide, 44.

Pannonia. Occupata dagli Ostrogoti, 138.

Paolo, cubiculario, soprannominato Afiarta. Difensore di Stefano III papa contro le violenze dei capi dell'aristocrazia ecclesiastica in Roma, 381. Spadroneggia, dopo la loro caduta, col favore de' Longobardi, 382 e segg. Ambasciatore del papa Adriano I al re Desiderio, 384. Cerca accordarsi col Re contro il Papa, 385. Imprigionato ed ucciso, 385.

Paolo, esarca. Manda un esercito a Roma contro il Papa, 332. Scomunicato e ucciso, 334.

Paolo I, papa. Consacrato, 374. Chiede aiuto a Pipino contro la nobiltà laica di Roma, 374. Sua politica tra i Franchi, i Longobardi e l'Impero, 375.

Paolo Diacono, storico dei Longobardi, ricordato a vari propositi, 249, 251, 261, 308; in ispecie a proposito della condizione dei Romani sotto i Longobardi, 266, 270, 272; e dell'importanza che acquistarono col tempo sotto di loro le singole città italiane, 323, 327. Un suo fratello è fatto imprigionare da Carlo re de' Franchi, 398. È alla corte di esso Carlo, e altre notizie di lui, 422.

Paoluccio, doge di Venezia, 343, 344.

Parma. Presa da' Longobardi, 257.

Pasquale primicerio, e Campulo sacellario, della Curia romana. Congiurano contro il papa Leone III, e lo accusano a [462] Carlo re de' Franchi, 411, 412. Non potendo provare l'accuse, sono arrestati e mandati in Francia, 414. Ricondotti a Roma, 415; e dannati alla pena di morte, commutata poi nell'esilio, 416.

Pavia. Vi accade un tumulto, 70, 72. Vi si rinchiude Teodorico durante la sua guerra con Odoacre, 142, 143. Saccheggiata dai Franchi, 203. Assediata dai Bizantini, 205. Una delle principali città de' Goti dopo la loro perdita di Ravenna, 238. Cade anch'essa in mano de' Bizantini, 240. Fa lunga resistenza a' Longobardi, 255, 257; ma infine s'arrende, 258; e diventa uno de' loro ducati, 261. Ricostruzione della sua basilica, ricordata, 308. Vi è sanzionato l'Editto di Rotari, 309. Capitale del regno Longobardo, 317. Assediata dai Franchi, 370; e di nuovo, 371. Vi si rinchiude il re Desiderio, ed è di nuovo assediata da Carlo re de' Franchi, 387; cui finalmente s'arrende, 393, 394.

Pelagio, diacono. Fa le veci del Papa assente, 223. Mandato da Totila a trattare di pace con Giustiniano, 224. Eletto papa, 245; si mette in opposizione coi vescovi e prelati italiani, 246. Gli succede Giovanni III, 250.

Pelagio II, papa, 262. Si rivolge a' Franchi e all'Imperatore contro i Longobardi, 263, 264, 279. Si accorda coll'Imperatore in una questione religiosa, 267. Muore, 268, 283.

Pentapoli de' Bizantini. Città che la compongono, 257. Divisa in marittima e annonaria, 279. Occupata da' Longobardi, 366. Tolta loro in parte da' Franchi e donata al Papa, 371; che mira a ottenerla tutta, 372, 373. Di nuovo donata, e interamente, al Papa, 392, 400.

Peredeo, duca longobardo, 338.

Peredeo, uccisore d'Alboino, 259; sua morte, 259.

Persia e Persiani. Sempre nemici dell'Impero; accenni alle loro guerre con esso, 39, 48, 202, 204, 213, 214, 248, 301. Loro conquiste, 302. Ripetutamente sconfitti, 303.

Perugia. È in potere de' Bizantini, 217, 226; che indi la perdono, 226; e poi la ricuperano, 238; e la conservano, 258. Occupata da' Longobardi e ripresa da' Bizantini, 291; e di nuovo da' Longobardi, 291.

[463]

Pesaro. È in potere de' Bizantini, e fa parte della Pentapoli, 257, 279.

Petronio Massimo. Eletto imperatore, 113. Ucciso, 114.

Piacenza. Resiste a' Longobardi, 257.

Piceno. Posto a soqquadro da' Bizantini, 198.

Pietra Pertusa, 236. Si arrende a' Bizantini, 238.

Pietro, duca bizantino di Roma, 328. Accecato, 334.

Pipino d'Héristal, franco, 353.

Pipino, figliuolo di Carlomanno, 340, 360. È eletto e consacrato re de' Franchi, 361. A lui si rivolge il papa Stefano II per aiuto contro Astolfo re de' Longobardi, 364; ed egli lo invita a recarsi in Francia, e accoglienza e promesse che gli fa, 364 e segg. Di nuovo consacrato e incoronato dal Papa, 368; e datogli da lui il titolo di Patrizio, 369. Tenta inutilmente di indurre Astolfo a «restituire alla Repubblica Romana e alla Chiesa» le terre da lui occupate, 366, 369. Viene con l'esercito in Italia, toglie ad Astolfo Ravenna e altre città e le cede al Papa, 369, 370. Non mantenendo Astolfo i patti, ritorna; gli toglie altre terre e le dona come le precedenti, 370 e segg. Esorta la nobiltà laica di Roma, levatasi contro la nobiltà ecclesiastica, ad obbedire al Papa, 374. Sue relazioni con l'Imperatore, 374, 375. Muore, 375; e il regno si divide tra Carlomanno e Carlo suoi figliuoli, 379.

Pipino, figlio naturale di Carlo re de' Franchi, detto il gobbo. Congiura contro il padre, ed è rinchiuso in un convento, 405.

Pipino re d'Italia, figliuolo di Carlo re de' Franchi. Mandato dal padre incontro al Papa, 413. Spedito contro il Duca di Benevento, 415, 419.

Pisa. Accenno alla sua condizione politica al tempo della lotta tra Bizantini e Longobardi, 296.

Placidia, figlia di Eudossia imperatrice, 116.

Placiti, assemblee sotto i Franchi, 420.

Plotino, capo del Neoplatonismo, 37, 38.

Pollenzo. Vi accade una battaglia tra Goti e Romani, 66.

Porfirio, discepolo di Plotino, capo del Neoplatonismo, 37, 38.

Porto, città. Occupata da' Goti, 192. Ripresa da' Bizantini, 197; e notizie successive, 220, 221, 222.

[464]

Prammatica Sanzione pubblicata dall'imperatore Giustiniano, 232, 244, 245, 278, 343, 345.

Principes presso i popoli germanici, 20 e segg.

Prisco, ambasciatore di Teodosio II ad Attila, scrive una descrizione del suo viaggio, 98 e segg.

Procopio, 42, 46, 141, 148. Accompagna Belisario nelle sue guerre, delle quali lascia un prezioso diario, 177. Citato a vari propositi, 190 e segg. pass., 207, 216, 224. Mandato in esplorazione a Napoli, 195.

Provenza. Tolta da Teodorico a' Franchi, 159; e governo da lui costituitovi, 159.

Pulcheria, sorella di Teodosio II imperatore, 83, 98; a cui succede, 101.

Quadi, popoli germanici, 27.

Rachi, re de' Longobardi, 362, 372.

Radagasio. Battuto nella Rezia, 6; e di nuovo in Toscana, e fatto prigione, 67.

Ragimberto. Usurpa il trono de' Longobardi, 323.

Ravenna. Capitale dell'Impero d'Occidente, 66. Divisa tra chi vuole l'indipendenza di quell'impero dall'Oriente e chi un accordo con questo, 83. Ricordata a proposito dei monumenti erettivi da Galla Placidia, 94. Assediata e presa da Teodorico, 144, 145; e opere pubbliche da lui compiutevi, 155. Vi è bruciata la sinagoga degli Ariani, 165. Vitige re de' Goti vi raccoglie un esercito, 188, 189. Vi si accosta un capitano di Belisario, 198; e poi egli stesso vi pone l'assedio, 204. Si arrende, 205. Sempre in potere de' Bizantini, 255, 257. Vi risiede il loro Prefetto del Pretorio, 278; e l'Esarca rappresentante dell'Impero, 279. Posta a sacco da' Bizantini, 326. È in mano de' Longobardi, ed è loro ritolta da' Bizantini, 337. Ripresa da' Longobardi, 362. Ritolta loro da' Franchi, e donata al Papa, 371. Di nuovo minacciata da' Longobardi, 384. Quegli Arcivescovi cercano rendersi indipendenti dalla Chiesa di Roma, 379, 385, 396.

Reggio di Calabria. Tolta da' Bizantini a' Goti, 221.

[465]

Reggio d'Emilia. Presa da' Longobardi, 257.

Reno. Confine dell'Impero Romano, 2.

Rezia. Resiste ostinatamente ai Romani, 2, 3. Vi è sconfitto un esercito barbarico, 65. Posseduta da Teodorico, 157.

Ricimero, barbaro, generale dell'Impero d'Occidente, 117. Riporta una vittoria sui Vandali, 118. Fa e disfa gl'Imperatori, 118 e segg. pass. Muore, 123. Per opera sua viene l'Italia in piena balìa de' Barbari, 124.

Rimini. Occupata dai Goti, 144. Tolta loro dai Bizantini, 198. Di nuovo assediata da' Goti, 201; a' quali si arrende, 229. È di nuovo in mano de' Bizantini, 257; e fa parte della Pentapoli, 257, 259.

Ripuari. V. Salici.

Rodoaldo, figlio di Gisulfo duca del Friuli, poi duca di Benevento, 309.

Rodoaldo, re de' Longobardi, 316.

Rodogaudo, duca del Friuli. Cospira contro Carlo re de' Franchi, 395, 398; ed è da lui assalito e sconfitto, 398.

Roma. Accenno allo stato suo dopo la divisione dell'Impero e il trasferimento della sede imperiale a Costantinopoli, 31, 32; dopo la quale è spinta a divenire la capitale religiosa del mondo, 33. Assediata e presa da Alarico re de' Goti, che poi si ritira, 72 e segg.; e il suo stato va migliorando, 83. Minacciata dagli Unni, manda ad essi una solenne ambasciata, 107. Incapace di ogni resistenza nella venuta de' Vandali, 114; dai quali è presa e posta a sacco, 115. Chiude le porte in faccia a Odoacre, 142. Teodorico vi lascia le antiche magistrature, 153. Tolta da Belisario ai Goti, e riconquistata all'Impero, 188 e segg. Se ne restaurano le mura, 188. Del lungo assedio postole da' Goti, 190 e segg. Liberata, 198. Assediata da Totila, Belisario tenta per ogni via di soccorrerla, ma finalmente cade in mano de' Goti, 219 e segg. Totila vorrebbe distruggerla, 224; poi l'abbandona, 225. Vi rientrano i Bizantini e vi riparano i guasti fattivi e la difendono da nuovi assalti dei Goti, 225. Ripresa da Totila, 228. Assediata e ripresa da Narsete, 239. Resta ai Bizantini nella prima invasione de' Longobardi, 258; ma è [466] continuamente ostegg iata da questi, 262. V'è pei Bizantini un Vicarius Urbis, 278 ; e un Maestro de' militi, 281. Minacciata dal Duca longobardo di Benevento, 290. Assediata dal re Agilulfo, 291. Sollevazioni in essa pei dissensi religiosi fra l'Imperatore e il Papa, e in difesa di questo, 325, 327; e di nuovo, 332. Inizi della sua indipendenza e libertà municipale, 334, 335. Si va a poco a poco staccando dall'Esarcato, 341; e costituendo in una specie di repubblica, 342. Disordini e tumulti che vi accadono per la nuova autorità acquistatavi dal Papa dopo la donazione di Pipino, 373, 375. Il Papa manda a Carlo re de' Franchi la bandiera della città, 409, 410. Nuovi disordini e tumulti che vi accadono per la debolezza dell'Impero e la lontananza del re Carlo, 411 e segg.

Roma (Chiesa di). V. Chiesa ec.

Roma (Ducato bizantino di), 328. Molestato e invaso dai Longobardi, acquista a poco a poco indipendenza dall'Impero e viene in possesso della Chiesa, 334, 338 e segg. pass., 362 e segg. pass., 367, 370, 373, 376. Donato da Carlo re dei Franchi al Papa, 393, 400.

Romani. Paragone tra la loro società e quella de' Barbari, 23 e segg. Loro condizione di fronte ai Goti sotto il regno di Teodorico; antagonismo tra i due popoli, 149 e segg. pass., e come si scopra in manifesta avversione, 165. Della loro condizione sotto i Longobardi. V. Italia.

Romania. V. Dacia.

Romano, esarca, 267. Stringe un accordo co' Franchi contro i Longobardi, 269. Si sdegna d'una pace contratta da Gregorio I papa con loro, 291; e toglie loro alcune città, 291. Gregorio si lagna di lui con l'Imperatore, 292. Muore, 294.

Romilda, vedova di Gisulfo duca del Friuli, 297.

Romolo Augustolo. Eletto imperatore, 126. Deposto e confinato, 127.

Romualdo, figlio d'Arichi duca di Benevento, 404.

Romualdo, figlio di Grimoaldo duca di Benevento e re. Governa per lui quel Ducato, 317, 320; e gli succede, 322.

Romualdo II, duca di Benevento. Piglia Crema, 331; presto ritoltagli, 331.

[467]

Rosmunda, figlia di Cunimondo re dei Gepidi, 254. Alboino le uccide il padre e la costringe a sposarlo, 254. Sua vendetta e sua morte, 259.

Rossano, 226.

Rotari, re de' Longobardi. Sua ascensione al trono, 301. Riporta una vittoria sui Bizantini, 308. Del suo Editto, 309 e segg. Muore, 316. Editto, di nuovo ricordato, 329.

Rotruda, figlia di Carlo re de' Franchi, 402.

Rufino. Tutore di Arcadio imperatore d'Oriente, 58; e prefetto del Pretorio, 59. Oriundo della Gallia, 59. Antagonismo tra lui e Stilicone tutore d'Onorio in Occidente, 159. Ucciso, 61.

Rugi, barbari. Devastano la provincia del Norico, 136. Vinti e cacciati da Odoacre, 137. Il figlio del loro Re si rifugia presso gli Ostrogoti, 137; coi quali poi vengono in Italia, 146, 215.

Sabina. Quel territorio è chiesto dal Papa a Carlo re de' Franchi, 403.

Salerno. Sua annessione al ducato di Benevento, 309.

Salici e Ripuari (Franchi), 347 e segg. pass.

Sallustio. Suo palazzo in Roma, incendiato, 75.

S. Ambrogio vescovo di Milano, 53. Suo carattere, sue relazioni, con l'imperatore Teodosio, 54 e segg.

S. Basilio, 53.

S. Benedetto. Di lui e dell'Ordine da lui fondato, 208 e segg. Sua Regola, ricordata, 263.

S. Bonifazio. Accenni al suo apostolato, 359. Consacra in nome del Papa Pipino eletto re de' Franchi, 362, 368.

S. Colombano, 299.

S. Genoveffa, 104.

S. Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, 62.

S. Girolamo, 53.

S. Gregorio Nazianzeno, 53.

S. Pietro, chiesa di Roma, nella sua primitiva forma, 190.

S. Severino. Profetizza a Odoacre la sua fortuna in Italia, 128. Benefica azione da lui spiegata nel Norico, 128, 136.

S. Sofia, tempio di Costantinopoli, 176.

[468]

Sardegna, 278.

Sassoni. Misti coi Longobardi nella loro invasione d'Italia, 255, 260. Accenni alle loro guerre con Carlo re de' Franchi, 395, 398, 399, 402, 403, 407, 413.

Scabini nel regno Franco, 420.

Schiavi romani. Arrolati negli eserciti dell'Impero, 3 ; e in numero sterminato, 5 .

Scholae nell'ordinamento militare di Roma, 376, 390, 414.

Sciri. Vengono in Italia con Odoacre, 126, 146.

Scolastica, sorella di S. Benedetto, 211.

Scolastico, esarca, 328.

Sculdasci nel regno Longobardo, 277.

Serena, moglie di Stilicone, e nipote dell'imperatore Teodosio, 59, 71. Uccisa, 73.

Sergio, papa, 324. L'imperatore Giustiniano II manda a imprigionarlo, ma non l'ottiene, 325. Sua morte, 325.

Sergio, patriarca di Costantinopoli, 306, 307.

Sergio, secundicerio della cancelleria papale. V. Cristoforo primicerio.

Sessualdo, balio di Romualdo, governatore di Benevento, 320.

Severino, papa, 307.

Severo (Libio), imperatore, 121.

Sicilia. Tolta da Belisario ai Goti e riconquistata all'Impero, 185. Vi sbarcano i Goti, 229. Ha un suo proprio Prefetto, 278. Si ribella, ma è risottoposta, 330. Le sue chiese vengono unite al patriarcato di Costantinopoli, 336.

Silverio, papa, 188. Deposto, 196.

Simmaco, capo del Senato, fatto morire da Teodorico, 169. Si restituiscono ai suoi figli i beni a lui confiscati, 172.

Simmaco, papa. Sua elezione contrastata, 161, 162. Suoi atti, 162, 163.

Simplicio, papa. Sostiene fermamente, come i suoi antecessori, l'autorità della Chiesa Romana, 134.

Sinesio, rètore, 61.

Singerico, re de' Goti, 81.

Sinigaglia. È in potere dei Bizantini, e fa parte della Pentapoli, 257, 279.

[469]

Slavi. Loro conquiste nel dominio dell'Impero, 303, 304. Entrano nel Ducato di Benevento, poi ne sono cacciati, 309.

Smeraldo, esarca. Mandato da Costantinopoli in Italia contro i Longobardi, 265. Toglie loro il porto di Classe, 267. Sua imprudente condotta in una agitazione religiosa dell'Istria e della Venezia, 267. Richiamato dall'Imperatore, 267. Ricordato, 279. Rimandato con la stessa carica in Italia, 295; e di nuovo sostituito, 297.

Sofia, imperatrice, 249.

Spagna. Resiste ostinatamente ai Romani, 2, 3. È invasa dai barbari, e da ribelli all'Impero, 67, 69, 72, 78, 79, 82.

Spoleto. È in potere de' Bizantini, 217; che indi la perdono, ma poi la ricuperano, 238. Diventa un ducato longobardo, 258, 261. V. Spoleto (Duca e Ducato di).

Spoleto (Duca e Ducato di), 258, 261. Assedia Napoli, 263. Diventa ereditario e indipendente, 276. Forte posizione di quel Ducato, 290. Minaccia Roma, 290; e il Papa conclude seco una pace, che poi si rompe, 291. Si allarga nell'Italia meridionale, 293. Ancora delle sue mire d'indipendenza, 294. Ricordato, 321. Giura obbedienza al Papa, 389. Ricordato a proposito della donazione fatta da Carlo re de' Franchi al Papa, 392. Si allontana dal Papa per sottomettersi a Carlo, 395; poi gli si aliena e cospira contro di lui, 397, 398. V. anche ai nomi dei Duchi: Ariulfo, Guinigildo, Ildebrando, Trasimondo.

Stefano, duca bizantino di Roma, 340.

Stefano II, duca e vescovo di Napoli, 347.

Stefano, notaio. Oratore del papa Adriano I al re Desiderio, 384.

Stefano II, papa. Minacciato da Astolfo re de' Longobardi, cerca inutilmente di far pace con lui, 363. Si rivolge invano per aiuti all'Imperatore, 363. Si rivolge a Pipino re de' Franchi, 364. Cerca inutilmente di persuadere Astolfo a restituire le terre tolte all'Impero, 365. Va in Francia, e delle promesse fattegli da Pipino, 365 e segg. S'ammala, e guarisce miracolosamente, 367, 368. Consacra ed incorona il Re, 368. Cessione fattagli da Pipino di terre tolte ad Astolfo, 370. Di nuovo minacciato da Astolfo, di nuovo ricorre al Re de' Franchi, [470] 370. Donazione fattagli di altre terre, 371. Sue relazioni con Desiderio successore di Astolfo, 372. Muore, 373.

Stefano III, papa. Su a elezione, 377. Quello che faccia e gli accada nei tumulti seguiti a suo tempo in Roma tra la nobiltà civile e la ecclesiastica, 378 e segg. pass. Sua condotta tra Franchi e Longobardi, 380 e segg. pass. Muore, 383.

Stilicone. Tutore d'Onorio imperatore d'Occidente, 58. Sposa una nipote dell'imperatore Teodosio, 59. Antagonismo tra lui e Rufino tutore d'Arcadio in Oriente, 59 e segg.; riesce a farlo uccidere, 61. Come intendesse procedere coi Goti, 63. Respinge un'incursione d'Alarico, ma non lo insegue, ed è sospettato di tradimento, 64. Cresce la sua potenza e autorità in Italia, 65. Dà in moglie a Onorio una sua figliuola, 65. Respinge Radagasio, 65; e di nuovo Alarico, 66; e di nuovo Radagasio, e lo fa prigione, 67. Crescono contro di lui le accuse di tradimento, 67, 68. Dà un'altra figliuola in moglie ad Onorio, 68. Consiglia Onorio ad accordarsi con Alarico, 69. È un barbaro romanizzato, donde insieme la sua forza e la sua debolezza, 69. Suo attaccamento all'Impero, 70. Cade in mano dei suoi avversari, ed è ucciso, 71.

Stoicismo. Si sforza, ma inutilmente, di combattere il Cristianesimo, 7. Ricordato a proposito del Neoplatonismo, 38.

Subiaco, monastero, 211.

Sutri. Tolta dai Bizantini al Papa, 291; dai Longobardi ai Bizantini, e restituita al Papa, 334, 335.

Svevi. Invadono con altri barbari la Gallia, 67.

Tacito. Della sua descri zione dei popoli germanici e confronto con quella di Giulio Cesare, 14 e segg.

Taranto. Si arrende ai Goti, 229.

Tasone, figlio di Gisulfo duca del Friuli, 297, 298.

Teja, generale goto. È in Verona, 236. Manda aiuti a Totila, 236, 237. Eletto re dopo la morte di Totila, 238. Fa trucidare trecento giovani romani, 239. Sua disfatta e sua morte, 240. I suoi editti non sono riconosciuti dai Bizantini, 245.

Telemaco, monaco orientale, 66.

[471]

Teodato, figlio d'u na sorella di Teodorico, 173. Avverso ad Amalasunta figlia di lui, 174. Associato da Amalasunta nel regno, in breve la caccia e fa uccidere, 175. Perde la Sicilia, 185; e Napoli, 186. Deposto dai suoi Goti, 187.

Teodato, primicerio della Curia romana, 411.

Teodemiro degli Amali, ostrogoto, padre di Teodorico, 138.

Teodolinda. Del suo sposalizio con Autari re de' Longobardi, 267. È cattolica, 286. Suo savio governo, ricordato, 287. Sposa Agilulfo, 287. Ricordata, 292, 295, 296. Governa il regno nella minorità del figliuolo, 299. Della protezione accordata da lei e da Agilulfo a S. Colombano, 300. Muore, 301.

Teodora, imperatrice e moglie di Giustiniano. Creduta istigatrice della uccisione d'Amalasunta, 175. Sua origine, sue qualità, 177. Coraggio da lei spiegato in una rivoluzione di Costantinopoli, 179. Fa deporre papa Silverio ed eleggere Vigilio, 196. Perseguita Belisario, 213, 214. Sua morte, ricordata, 226.

Teodorico degli Amali. Educato al l'armi nelle legioni Romane, 25. Capo degli Ostrogoti, 137. Notizie di lui anteriori alla sua discesa in Italia, 137 e segg. Sua discesa, 141. Sua guerra contro Odoacre, 142 e segg.; che è costretto ad arrendersi, 144; e delle condizioni dell'accordo, 145. Uccide Odoacre, 145; e resta solo padrone d'Italia, 146. Condizione in cui si trova, come capo de' suoi barbari e insieme rappresentante dell'Impero, 146 e segg. Sua autorità e suo governo, 148 e segg. Non potendo fare assegnamento sull'Impero, cerca fortificarsi, 157; e s'imparenta con altri Re barbari, 158. S'impadronisce della Provenza, e governo che vi ordina, 159. La questione tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli e tra il Papa e l'Imperatore torna a suo danno; ed ei si adopera a risolverla, 160 e segg. Perseguitandosi gli Ariani, egli perseguita i Cattolici, 165, 169. Di una pretesa congiura contro di lui, 166 e segg.; e della sua vendetta, 168, 169. Sua morte, e leggende intorno ad essa, 170. Presenta ai Goti per suo successore il nipote Atalarico, 171.

Teodorico, re de' Visigoti. Alleato dei Romani contro gli Unni, 103, 104. Muore, 105.

[472]

Teodorico II, re de' Visigoti, 117. Fa eleggere Avito all'impero d'Occidente, 117.

Teodorico, soprannominato Strabone, capo dei Goti stabiliti in Oriente, 139.

Teodoro, patrizio. Pone a sacco e a fuoco Ravenna, 325, 326.

Teodoro Ascida, 230.

Teodoro Calliopas, esarca, 318.

Teodosio, imperatore. Eletto a suo compagno, per l'Oriente, dall'imperatore Graziano, 50. Conclude una capitolazione coi Goti, 50. Rimette sul trono d'Occidente Valentiniano II statone cacciato, e sposa Galla sua sorella, 51. Morto Valentiniano, vince altri usurpatori del trono e riunisce politicamente l'Impero, 52; e vi ricostituisce l'unità religiosa, 53. Nato un tumulto contro di lui, fa uccidere rei ed innocenti, 54. Chiamato a farne penitenza da S. Ambrogio, dapprima gli resiste, poi si umilia, 54 e segg. Sua morte, dopo la quale rinascono e crescono tutti i pericoli minaccianti l'Impero, 56. Lascia l'Impero diviso tra i suoi due figliuoli, 57.

Teodosio II, imperatore d'Oriente, 74. Dissensi tra lui e Onorio imperatore d'Occidente, 83, 84; dopo la cui morte assume l'autorità d'unico imperatore, 84. Poi rimette l'Occidente nelle mani di Valentiniano III, 86. Costretto a pagar tributi, e sempre maggiori, agli Unni perchè non molestino l'Impero, 96 e segg. pass. Sua vita religiosa, 97, 98. La sua moglie ricordata, 98. Sua morte, 101.

Teofilatto, esarca, 325.

Termanzia, moglie d'Onorio imperatore, 68, 71.

Terracina. Iscrizione ivi dedicata a Teodorico, 160.

Teudebaldo, re de' Franchi, 241.

Teudiberto, re dei Franchi. Manda, e poi viene egli stesso, in aiuto de' Goti contro i Bizantini, 202, 203. Promette altri aiuti, 204.

Teudiberto II, re de' Franchi. Una sua figlia è promessa sposa a un figliuolo di Agilulfo re de' Longobardi, 297.

Tiberio II. Supplisce e poi succede all'imperatore Giustino II, 263. A lui succede Maurizio di Cappadocia, 264.

Tivoli, 219.

[473]

Todi, 291.

Tolosa, capitale del regno de' Visigoti, 158.

Torino. Presa da Carlo re de' Franchi, 387.

Torisindo, re de' Gepidi, 252.

Torismondo, figlio di un Re de' Gepidi, 252.

Torismondo, re de' Visigoti, 106.

Toscana. Ricordata a proposito della donazione fatta da Carlo re de' Franchi al Papa, 392.

Totila, re de' Goti. Visita S. Benedetto, 211. Rialza le sorti dei Goti in Italia, 216. Sua molta abilità strategica e politica, 216. Fatti vari della sua guerra coi Bizantini, 216 e segg. Va all'impresa di Napoli, che gli s'arrende, 217. S'apparecchia all'assedio di Roma, 217; e vi s'incammina, 218. L'assedia, 219; e se ne impadronisce, 223. Vorrebbe trattar di pace con l'imperatore Giustiniano, che si rifiuta, 224; ond'egli s'accinge a distrugger Roma; ma poi se n'astiene, 224; e l'abbandona, 225. Torna per ricuperarla, 225; e la ricupera, 228. Sbarca in Sicilia, 234. Assedia Ancona, ma è costretto a levarsene, 234. Rinnova proposte di pace, 234. È presso Roma e attende rinforzi, 236. Va incontro a' nemici comandati da Narsete, 236; ed è sconfitto e muore, 237. I suoi editti non sono riconosciuti da' Bizantini, 245.

Toto, duca di Nepi. Capo della nobiltà laica in Roma contro la ecclesiastica, 376.

Trasamondo, re de' Vandali. Sposa una figlia di Teodorico, re degli Ostrogoti, 158, 173. Ricordato, 181.

Trasimondo, duca longobardo di Spoleto. Giura fedeltà al re Liutprando, 335; poi gli si ribella, e perde e ricupera e di nuovo riperde lo stato, 338 e segg.

Tre Capitoli. Questione teologica detta de' Tre Capitoli, agitata tra la Chiesa di Roma e l'imperatore Giustiniano, 229 e segg.

Trento. Presa da' Longobardi, 257; e uno de' loro Ducati, 261. V. anche Alachi.

Triboniano, giureconsulto, compilatore del Corpus Juris, 176.

Troyes. Scampa a un saccheggio per opera del suo Vescovo, 104, 110.

Tufa, maestro dei cavalieri di Odoacre, 143.

Turcilingi. Vengono in Italia con Odoacre, 126, 146.

[474]

Ulfari, duca longobardo di Treviso, 289.

Ulfila, goto, vescovo. Inizia la cultura e la conversione de' Goti al Cristianesimo, e traduce la Bibbia, 40.

Ungari, poi Ungheresi, 305.

Unnerico, figlio di Genserico re de' Vandali, 116.

Unni. Grande famiglia di popoli a cui appartengono, 42 e segg. Disfanno gli Alani, 44. Descrizioni lasciatene dai cronisti, e leggende intorno ad essi, 44. Sottomettono gli Ostrogoti, 45. Assalgono e inseguono i Visigoti, 46. Chiamati in Italia, poi fatti retrocedere da Ezio generale romano, 85, 86. Durano a lungo le loro amichevoli relazioni con l'Impero, 95. Poi mutano, estendendosi sempre più il loro regno sotto Attila. V. Attila. Alcuni di loro mandati da Costantinopoli a soccorrere Roma assediata da' Goti, 193. Una loro invasione respinta da Belisario, 226.

Unulfo, 321.

Uraias, nipote di Vitige re de' Goti, ricusa di succedergli, 205. Ucciso, 215.

Urbino. È in mano de' Goti, 199, 201. Presa da' Bizantini, 202. Fa parte della loro Pentapoli annonaria, 279.

Valdiperto, prete longobardo, 377, 378.

Valente, imperatore d'Oriente. Concede il passo ai Visigoti, cacciati dagli Unni, 46; poi li combatte ed è sconfitto, 48.

Valentiniano I, imperatore d'Occidente, 46, 49.

Valentiniano II. Gli è dato dall'Imperatore il governo dell'Italia e dell'Africa, 49. È cacciato d'Italia, poi vi ritorna, 51. Sua morte, 52.

Valentiniano III, 84. Fatto imperatore d'Occidente, sotto la tutela della madre, 86. Comincia a governare da sè, 91; sue nozze, 91. Uccide Ezio generale dell'Impero, 111, 112. È ucciso lui, 112.

Valeriano, generale bizantino in Ravenna. Sue fazioni militari, 234, 238.

Valia, re de' Goti, 81. Suo accordo con l'imperatore Onorio, 81. Fonda il regno Visigoto nella Gallia, 82.

Vandali. Invadono la Gallia, 67. Combattuti da' Goti nella Spagna, [475] 82. Della loro invasione in Africa, 87 e segg.; e del loro governo e dominazione in essa, 91 e segg. Alleati de' Visigoti, 102; e poi loro nemici, 103. Fanno continue scorrerie sulle coste d'Italia, 112. Delle loro crudeltà e della loro venuta a Roma, 113, 114; che prendono e saccheggiano, 115. Sono sconfitti in una battaglia da Ricimero, generale romano, 118; poi vanno a vuoto altre imprese tentate contro di loro, 120, 121; e il loro orgoglio cresce a dismisura, 122. Sono cacciati dall'Africa, 181; e scompaiono dalla storia, 182.

Varo, console romano, sconfitto da' Barbari, 10.

Venezia. Sua fondazione, 106. È in potere de' Goti, 226. Dal Veneto incomincia l'invasione de' Longobardi in Italia, 256. Si agita per una questione religiosa, 267. È un Ducato bizantino, 280; e fa parte dell'Esarcato, ma a poco a poco diviene indipendente, 338, 341. Riassunto della sua storia, e sua costituzione politica e civile fino a questo tempo, 342 e segg. Ricordata, a proposito della donazione fatta da Carlo re dei Franchi al Papa, 392.

Verina, moglie di Leone I imperatore, 122, 124, 130.

Verona. Assediata da' Bizantini, 205. Difesa da Teja, 236. Di nuovo voluta assediare, 238. Si arrende a' Longobardi, 256. Vi muore Alboino, 258. Vi si rinchiude Adelchi figlio di Desiderio re de' Longobardi, 387. Cade in mano de' Franchi, 388, 394. Accenno a una questione tra la città e il suo Vescovo, 406.

Vicenza. Si arrende a' Longobardi, 256.

Vicovaro (Monaci di), 210.

Vicus presso i popoli germanici, 19, 20.

Viduchindo, capo de' Sassoni, 403.

Vigila, interpetre d'un'ambasceria d'Attila a Costantinopoli, 98.

Vigilio, papa. Sua elezione, 196. Chiamato a Costantinopoli, e di una controversia religiosa tra lui e l'imperatore Giustiniano, 231. Suo ritorno a Roma, e sua morte, 231. Danno recato alla Chiesa dalla sua condotta con l'Imperatore, 233.

Visigoti. V. Goti. Si convertono in parte al Cristianesimo, e divisione tra loro e dagli Ostrogoti, 41. Dalla Dacia settentrionale passano il Danubio, ma son respinti, 42. Inseguiti dagli Unni, lo ripassano, e guerra tra essi e i Romani, 46 e [476] segg. Discordie tra loro, 50; fanno una capitolazione coll'imperatore Teodosio, per cui è loro concesso di stabilirsi nella Tracia, 50. Combattono in un esercito dell'Imperatore, 52. Aumentano sempre a danno dell'Impero, 56. Si dolgono di non ricevere da esso le paghe de' soldati, 60, 62. Con loro si uniscono altri Goti cacciati da Costantinopoli, 62. Fanno loro re Alarico, 63; e con lui invadono la Grecia, poi l'Italia e Roma. V. Alarico. Dopo la sua morte chiamano re Ataulfo, 77. Vanno nella Gallia, 79; e vi fondano il regno Visigoto, 82. Alleati de' Romani, combattono con essi contro gli Unni, e si trovano a fronte gli Ostrogoti confederati di questi ultimi, 103 e segg. Si uniscono agli Ostrogoti contro Odoacre, 144, 158. Estensione del loro regno, 158. Sconfitti da' Franchi in una battaglia, 158.

Vitaliano I, papa, 319.

Vitige, re degli Ostrogoti, 187. Della guerra mossagli dall'imperatore Giustiniano, 187 e segg. Dell'assedio da lui posto a Roma, 191 e segg. Sta chiuso in Ravenna, con grosso esercito, 201. Ordina d'assediar Milano, 202. Fa minacciare dai Persiani l'Imperatore, 203, 204. Assediato in Ravenna, 204. Tradito dalla moglie, 204. Fatto prigione, 205; e menato a Costantinopoli, 206, 213.

Zaccaria III, papa. Sua elezione, 340. Sue relazioni co' Longobardi, 340, 341. Dà licenza a Pipino d'intitolarsi re de' Franchi, 361; e lo consacra, 362. Ancora delle sue relazioni coi Longobardi, 362. Muore, 363.

Zaccaria, protospatario, 325.

Zenone, imperatored'Oriente, 123; e solo legittimo imperatore dopo la caduta dell'impero d'Occidente, 129. Suoi accordi e altre relazioni con Odoacre, 130, 133, 137. Pubblica una lettera per conciliare due opposte dottrine teologiche, 134. Spinge in Italia i Rugi contro Odoacre, 137; e poi gli Ostrogoti, 137; e sue relazioni con Teodorico loro capo, 139 e segg.

Zottone, duca longobardo di Benevento, 289.

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