XVIII RELAZIONE AL PROGETTO DI LEGGE SUI PROVVEDIMENTI PER LA RICERCA E LA UTILIZZAZIONE DELLE SOSTANZE RADIOATTIVE

«Atti Parlamentari Senato del Regno», Legislatura XXVI, 1a Sessione 1921, vol. I, n. 4-A; pp. 1-2.

Onorevoli Senatori. – La maravigliosa scoperta del Radio ha trasformato i concetti scientifici sulla costituzione della materia e ha dato origine a un nuovo ramo della filosofia naturale. Ma le applicazioni pratiche della scoperta non sono state di minore importanza delle sue conseguenze teoriche ed hanno commosso altrettanto profondamente l'intera umanità.

Tutti sanno quale interesse ha avuto nella medicina e nella chirurgia l'impiego del Radio e come, in seguito al suo uso, la cura e il trattamento di varie malattie vennero completamente trasformati. L'umanità attende dal radio il pronto sollievo di atroci sofferenze e la conservazione di esistenze preziose.

La estrema rarità e il conseguente elevato costo di questa sostanza (oggi ha oltrepassato il prezzo di 5 milioni il grammo) rendono necessaria una speciale cura per la conservazione delle più piccole quantità di essa, spingono a farne ricerca ovunque si speri trovarne anche una minima traccia. Nel tempo stesso per impedirne la dispersione è stato cercato di non fare impiego diretto di questa materia, sibbene della emanazione, sostanza in cui essa si trasforma.

Durante la guerra, si è resa anche più manifesta l'utilità pratica del Radio, e l'Ufficio invenzioni e ricerche, creato per gli studi scientifici e tecnici di guerra, avendo riconosciuto la presenza di materiali radiferi (autunite) in una cava del Piemonte e della emanazione in numerose sorgenti naturali, fra le quali quella di Ischia, ch'è la più ricca del mondo, iniziò delle ricerche nelle quali gli scienziati e i tecnici italiani furono aiutati dalla stessa illustre scopritrice del radio, la signora Curie, volonterosamente venuta ili Italia. Dopo la guerra, presso il Ministero dell'agricoltura, fu costituita una Commissione reale, la quale continuò le ricerche, iniziate dall'Ufficio invenzioni, e preparò un progetto per la ricerca, la utilizzazione e il controllo delle sostanze radioattive. In seguito a questi lavori, fu presentato al Parlamento, nella passata Legislatura, un analogo progetto di legge, il quale venne discusso e profondamente esaminato dall'Ufficio centrale del Senato. Esso suggerì molte opportune e provvide modificazioni.

Intanto la Legislatura si chiudeva ed appena apertasi l'attuale veniva, dal Governo, presentato il disegno di legge che ci sta ora dinanzi e nel quale venne fatto tesoro delle osservazioni della precedente Commissione.

La vostra Commissione è pienamente favorevole al disegno stesso, giacché i provvedimenti legislativi in esso contenuti dànno garanzia per la ricerca e la conservazione in Italia dell'utilissima e rara sostanza, e l'Istituto, di cui si propone la costituzione, si ritiene capace di esercitare con efficacia tutte le diverse funzioni che gli sono attribuite per la ricerca, la coltivazione, l'acquisto, la vendita e l'utilizzazione delle sostanze radio-attive.

La vostra Commissione ha introdotto solo due lievi modificazioni al disegno di legge: l'una, all'art. 6, proponendo di togliere le parole «fra funzionari dello Stato e», giacché è già altrove specificamente indicato un certo numero di funzionari, chiamati a far parte della Commissione che deve reggere l'Istituto, e perciò è bene che i quattro membri, i quali debbono esser nominati con decreto Reale, siano liberamente scelti fra cultori delle scienze fisiche, chimiche, mineralogiche, geologiche, radiologiche e giuridiche. L'altra, all'art. 12, proponendo nell'ultimo comma di sostituire alle parole «Istituti di chimica generale» semplicemente le parole «Istituti di chimica» giacché, in taluni casi, può essere più utile affidare le misure sulla radio-attività ed altre ricerche di indole chimica sui materiali radio-attivi ad Istituti di chimica industriale o ad altri Istituti di chimica applicata, anziché ad Istituti di chimica generale.

La vostra Commissione vi propone dunque di dare il suffragio favorevole, colla persuasione che i provvedimenti, contenuti nel presente disegno di legge, siano utili per il nostro paese.

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