SCENA OTTAVA.

Luciano siede, accende una sigaretta, rovescia il capo all'indietro seguendo le spire del fumo, quasi inerte.

Un Cameriere

entrando.

Posso portar via, signor Luciano?

Luciano.

senza muoversi.

Sì.

Un Cameriere.

Desidera altro?

Luciano.

No.

Un Cameriere.

Qui, posso spegnere?

Luciano.

Sì.

Dal basso giungono le voci e i clamori della comitiva che si allontana.

Un Cameriere.

L'hanno aspettato sino adesso giù allo Chalet.

Esce: Un lungo silenzio. Dall'interno del Casino si odono i rumori di sedie che i camerieri scostano e dispongono, e poi di porte che si chiudono. Poi ancora, il silenzio.

Luciano

si alza, fa qualche passo verso il fondo, a destra, come indeciso sul da farsi. D'un tratto si ferma sorpreso. Gli sembra di veder qualcuno mezzo nascosto fra le piante. Guarda nell'oscurità, interroga a voce alta:

Chi è?

Share on Twitter Share on Facebook