SCENA SETTIMA.

Candiani

appena uscita Valentina.

Non hai cuore! Povera figliola! Mi fa veramente pietà!

Luciano

aspramente.

Come sei tenero!

Candiani.

Sono umano!

Luciano

c s.

Non c'è nessuna ragione che tu sfoderi la tua umanità proprio in questo momento!

Candiani.

Sta a vedere che adesso per impietosirmi devo anche scegliere il momento che ti fa comodo!

Luciano

irritato.

Sicuro! Devi scegliere il momento che mi fa comodo ! E siccome in questo momento non mi fa comodo affatto, dovresti capire che non è il caso d'insistere!

Candiani.

Senti, caro. Speravo che si potesse ancora ragionare con te.... Ma capisco che mi hai trattenuto qui unicamente per sfogarti. E stavolta sbagli. Buona notte!

Si alza, fa l'atto di andarsene.

Luciano

con tono improvvisamente grave.

Hai il coraggio di lasciarmi così?... Ma mi credi proprio di ferro, tu?... Credi proprio che la mia spensieratezza sia più forte di qualunque maledetto destino?... Sono sfibrato, Candiani!... Lo dico a te solo.... sono sfibrato!

S'abbatte sulla seggiola.

Candiani

con gioia.

Dio ti ringrazio! C'è dunque ancora un fondo di coscienza nel tuo cervello sconclusionato?

Luciano.

Lo temo!

Candiani

con bontà.

E allora, parla. Dimmi che cosa devo fare. È il mio destino ubbidirti.

Gli siede vicino, affettuosamente.

Luciano

posando una mano sulla spalla di Candiani.

Non mi hai mai visto così, vero?... Lo so.... Forse non mi vedrai nemmeno più.... Domani, se Dio vuole, tutto sarà finito.... Ma adesso ho bisogno di confessarti la verità: anche a me fa pena quella povera figliola. Molta pena.... C'è, – se vuoi, – un po' di egoismo in questa mia tristezza, ma è certo che la rinuncia a Valentina mi è estremamente dolorosa.... Mi pare che qualche cosa della mia giovinezza si disperda con lei....

Candiani.

Come esageri sempre! Negli entusiasmi e negli abbattimenti, per te non esiste che l'eccesso!

Luciano.

Eppure se tu sentissi che impressione di vuoto, di solitudine, di malinconia provo in questo momento! Se non mi decidevo al distacco lì per lì, allegramente, non mi decidevo più. Invece è necessario che io riprenda tutta la mia libertà.... Non so cosa ne farò di questa libertà, ma sento che è necessario.... anche a costo di un grande sacrificio!

Candiani.

Non vorrai farmi credere che la rinuncia a Valentina sia per te un gran sacrificio!

Luciano.

Sì, Candiani. È un gran sacrificio, perchè rappresenta la rinuncia a un'abitudine, a tante piccole abitudini.... – Che vuoi!... Da quattro anni m'ero avvezzato alla sua allegria, alla sua sottomissione, alle sue idee strampalate, ai suoi desideri irrealizzabili!... Ogni mattina mi capitava in camera con una nuova trovata.... Che so io.... fare il giro del mondo.... comperare un dirigibile.... Ti sembrerà stupido, lo capisco, ma era così divertente!... Si facevano tanti progetti.... Non se ne seguiva uno.... Era divertente....

Sospira; poi con nostalgia.

E invece, adesso, mi sveglierò solo, non la vedrò più fare le capriole sul mio letto.... Non mi studierà più le rughe sulla fronte.... Non mi dirà più che assomiglio a Rotschild....

Candiani.

A Rotschild?

Luciano.

Sì. Era una sua fissazione....

Candiani.

Senti: se è proprio questo che ti addolora, si rimedia subito. Non ti dico di arrivare alle capriole sul letto, ma che assomigli a Rotschild potrò sempre dirtelo io.

Luciano

serio e risentito.

Ti prego!

Candiani.

Ma Luciano! Non essere ridicolo! Tutto quello che mi dici è assolutamente bambinesco!

Luciano.

Dunque nel momento in cui ti apro l'animo mio, giudichi ridicolo quello che per me è essenziale! E sia! Parliamo d'altro. Tu non riuscirai mai a capirmi!

Candiani.

Ti capirò, stavolta?

Luciano.

Sì, mi capirai, perchè si tratta di cifre, e questa è l'unica cosa che tu capisca, tu che riduci la vita agli elementi fondamentali delle entrate e delle uscite.... Domattina ti lascierò un plico....

Candiani.

Un plico?

Luciano.

Un plico. – Vi troverai segnato più esattamente che posso quello che ancora mi resta, ossia quello che di mio è ancora realizzabile, per pagare nel tempo stabilito i miei impegni. Ti dò carta bianca. È l'ultimo favore che ti domando. Spero che non vorrai negarmelo.

Candiani

fa cenno di sì col capo.

Luciano.

Ti ringrazio. Lascierò il plico sul tavolo, nel salottino. Troverai anche una lettera coi denari per Valentina. Provvederai tu alla sua partenza.

Si alza.

Non voglio veder nessuno prima di mezzogiorno.

Tende la mano all'amico.

Addio, Candiani; non ho altro da dirti. Perdonami tutto, e vai pure a dormire.

Candiani

tenendo sempre stretta nella sua la mano di Luciano.

Cos'è che devo perdonarti?

Luciano.

Tutto. – Le mie stranezze.... i miei nervi.... Ti ho maltrattato tante volte, povero vecchio!

Candiani

intenerito e scosso.

Non dirlo.... non è vero. Ti voglio molto bene, io!... E stasera sopratutto.

Luciano.

Perchè stasera?

Candiani.

Perchè.... mi fai quasi paura.

Luciano.

Paura?

Candiani.

Mi hai detto delle cose che non sono da te.... Delle cose troppo assennate.

Luciano.

Hai ragione.... Mi sento anch'io travolto da una ventata di buonsenso che veramente mi preoccupa.... Ma vedrai che non è niente.... Passerà!

Candiani.

Senti, Luciano: prima hai detto: «Se pensassi seriamente ai miei casi, forse mi ammazzerei...» Perchè ci pensi tanto?

Luciano.

Ma no!... No....

Sorridendo.

Hai paura che mi ammazzi?... Mio buon Candiani!

Lo abbraccia con tenerezza.

Mi commuovi, guarda!... Ma hai certe idee!... Ti pare che io possa ammazzarmi?... Ah! No! La vita è una meravigliosa cosa!... Un bel gioco che mi piace giocare sino in fondo.... Tutta la sorpresa è nel domani!... il domani!... Pensa!...

Guarda Candiani che lo considera fra ansioso e stupito, e con tono subito diverso:

Non senti che ti dico delle cose profonde?... Va!... Va a dormire!...

Si stacca.

Candiani

deciso.

No: io non ti lascio.... Perchè vuoi restar qui solo?

Luciano.

Perchè quest'aria fresca mi calma, e una camera chiusa mi soffocherebbe.... Niente altro che per questo. Sei contento?... Sei tranquillo?... Gli uomini come te, a quest'ora, invece, devono già essere a letto. Dunque non insistere: salutami, va!

Candiani non completamente convinto gli stringe la mano, s'allontana lentamente verso destra, resta ancora un momento indeciso, sparisce.

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