Ippolito, Tomaso, Alberto e Remigio
Ippolito — Bell’idiota!
Tomaso — Hai fatto male ad accoglierlo nel gruppo.
Remigio — Diventerà l’intruso della nostra intimità.
Ippolito — No. È un uomo decorativo. Ce ne serviremo per fargli fare qualche brutta figura.
Remigio — Ne ha già fatte tante!
Ippolito — Ragione di più perchè continui.
Remigio — Ma ragione anche per non dargli un’importanza innalzandolo fino a noi...
Ippolito — Che importanza? Chi gli dà importanza? Io ne ho per voi. Voi – nel vostro piccolo – ne avete per me. Noi quattro, ci completiamo. Noi, rappresentiamo tutto, per la signora Elena. La signora Elena, rappresenta qualche cosa per noi....
Alberto — Ne hai per un pezzo?... Io casco dal sonno.
Ippolito — Come si vede l’uomo sfibrato da uno sforzo intellettuale! Sei pallido, Alberto.
Alberto — Ho voglia di andare a dormire.
Ippolito — Stai bene, pallido!... (si avviano).
Tomaso — Anch’io domattina devo svegliarmi presto per controllare i conti di Vladimiro.
Remigio — Io dovrò dare la nuova disposizione allo studio. C’è tutto da rifare. Non avete visto? È un’indecenza!
Ippolito — Ah! Se non ci fossimo noi in questa casa!! (escono).