SCENA VIII.

Antonietta, poi Vladimiro

Antonietta — (entra, traversa la scena, va alla veranda, scruta nell’oscurità del giardino, chiamando sommessamente) Vladimiro!... Vladimiro?...

Vladimiro — (entrando, dal giardino, gravemente) Se ne sono andati i parassiti?

Antonietta — Tutti. Che facevi laggiù?

Vladimiro — (sospirando) Pensavo a te, e scrutavo il cielo.

Antonietta — Grazie. Vladimiro.

Vladimiro — Soffia vento di ponente: fra poco avremo temporale.

Antonietta — Che bellezza! Come mi sentirò sicura dormendo fra le tue braccia!

Vladimiro — Sì: le bufere rendono più saldo l’amore! Chiudi, Antonietta (chiudono le vetrate). E adesso spegni (spengono le lampade. La scena resta al buio).

Antonietta — Mi ami sempre?

Vladimiro — (fatale) Non domandare: amarti è il mio destino.

Antonietta — (dolcemente) Lo rimpiangi?

Vladimiro — (c. s.) Il destino non si rimpiange: si segue (escono insieme).

Share on Twitter Share on Facebook