SCENA IV.

Vladimiro e i precedenti

Vladimiro — (dalla terrazza) La carrozza è ai suoi ordini, signora.

Ippolito — (ad Elena) Come? Vuole lasciarci sul più bello?

Elena — Devo recarmi alla Casa Bianca per la verifica del grano. Vladimiro lo esige. Le sue esigenze sono per me dei comandi. D’altra parte preferisco che, prima, gli parliate voi.

Tomaso — Io me ne lavo le mani.

Remigio — Io m’affido alle decisioni di Ippolito.

Ippolito — Me l’aspettavo. Nell’ora dell’imbarazzo tutti mi piantano. Non importa! Farò da me, lo interrogherò. Vedrò fino a qual punto arrivi la sua incoscienza. E a seconda del suo contegno mi riserverò di stabilire insieme con voi la punizione. Almeno in questo mi aiuterete, è sperabile.

Elena — Benissimo, (a Remigio e a Tomaso) Volete accompagnarmi?

Remigio — Volentieri.

Tomaso — Anch’io. In questo momento sento che non saprei rispondere di me stesso.

Elena — (a Ippolito) Non sia feroce, mi raccomando. Dobbiamo perdonargli.

Ippolito — (a Vladimiro) Che cosa vi ha risposto l’amico?

Vladimiro — Sta per scendere.

Elena — Allora, presto! Eclissiamoci!... (escono rapidamente)

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